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Test sul Big Bang fa temere la fine del mondo

Ultimo Aggiornamento: 30/03/2010 18:36
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21/09/2008 17:58

Re:
albyestop, 20/09/2008 16.37:

Mi sa che stanno buttando nel cesso qualche miliardo di euro




Guarda...l'importante e' che con questa "tecnologia iper-avanzata che non dara' mai nessun problema" non buttino nel cesso il mondo! [SM=g1336780] [SM=g1336774]
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22/09/2008 21:01

CERN: SLITTA A PRIMAVERA L'APPUNTAMENTO COL BIG BANG

ROMA - Rinviato di mesi, probabilmente per la prossima primavera, l'appuntamento storico con le prime collisioni di protoni all'interno del più grande acceleratore del mondo, il Large Hadron Collider (Lhc) del Cern di Ginevra, dopo il guasto diagnosticato nei giorni scorsi. Date precise ancora non sono uscite dalle riunioni che si susseguono in queste ore nella sede del Centro europeo per le ricerche nucleari. "Stiamo verificando l'entità dei danni", ha detto il direttore del laboratorio magneti superconduttori del Cern, Lucio Rossi. Quello che è certo è che è necessario un mese solo alzare la temperatura bassissima (271 gradi sotto zero) alla quale funziona l'acceleratore: una gradualità indispensabile per evitare il rischio di rotture meccaniche di bobine e magneti.

Un altro mese servirà per tornare alla bassissima temperatura indispensabile al funzionamento della macchina. A questi due mesi vanno poi aggiunti i tempi tecnici per riparare i danni. Si arriverà così a fine anno. Dall'inizio del 2009 era programmato da tempo un lungo periodo di fermo (uno o due mesi) per la manutenzione della macchina. Sarà il direttore generale del Cern, Robert Aymar, a decidere se confermare o meno lo stop per la manutenzione.

Al momento, comunque, il ripristino dell'attività dell'Lhc dovrebbe slittare ai primi mesi del prossimo anno. In forse anche la data del 21 ottobre, programmata da mesi per la cerimonia di inaugurazione dell'acceleratore. "E' un ritardo che dispiace, ma sono questi i tempi tecnici necessari per risolvere il problema", ha detto il fisico Sergio Bertolucci, membro della giunta esecutiva dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e che dal prossimo primo gennaio sarà in carica come direttore di ricerca del Cern. Oggi nel tunnel circolare lungo 27 chilometri dell'Lhc i tecnici stanno esaminando le condizioni di sicurezza. Al momento non sembrano esserci stati danni ai grandi magneti necessari agli esperimenti. Il danno è stato di natura elettrica: si è rotta una delle giunzioni che alimentano elettricamente i magneti e la scarica generata provocato un problema meccanico, con la rottura di una delle condutture in cui scorre l'elio liquido necessario a mantenere bassa la temperatura per consentire il funzionamento dei magneti superconduttori.
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23/09/2008 21:02

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Il Large Hadron Collider (LHC, un mezzo per far passare spese militari nel bilancio civile

DI DOMENICO CHIRICO
Etleboro

“Senza energia l'uomo, semplicemente, non esiste”.
Mark Twain

E’ stato definito il più importante esperimento della scienza contemporanea, l’esperimento che ci porterà tra le stelle, quello dell’acceleratore di particelle del CERN. L’istallazione del Large Hadron Collider (LHC) permetterà di raggiungere forme di energia mai conosciute prima, con la finalità di scoprire proprietà della materia finora teoriche, almeno per i cosiddetti scienziati ufficiali come Rubbia. Il mondo intero si è fermato attonito dinanzi allo spettacolo di una macchina dalla mole impressionante, senza proferire parola, anche perché la maggior parte delle persone non ha le conoscenze scientifiche necessarie per esprimere un parere, se non ripetere a pappagallo ciò che ha sentito nei servizi del Tg1 e “Studio Aperto” sulle interviste improvvisate. In realtà, per chi ha memoria, questo sembra un film già visto, ed è altamente probabile che le finalità di questi esperimenti vadano al di là di quelle preposte, esattamente come avviene per tutti quegli esperimenti ad uso “civile”.

Un esempio su tutti è l’ITER, il progetto internazionale che avrebbe realizzato la fusione termonucleare. In un' intervista rilasciata nel dicembre del 2005, Emilio del Giudice dichiarò il suo fermo punto di vista sull’ITER: “È uno dei mezzi surrettizi per far passare spese militari nel bilancio civile. Non a caso i paesi che già hanno la bomba all’idrogeno non investono nella fusione calda. Perché un reattore a termo-fusione offre un modo per studiare, senza destare sospetti, come si comporta un plasma di neutroni. Perché occorre sapere che non esiste una teoria matematica che spiega la bomba H, ma esistono una serie di “ricette” che hanno bisogno della messa in pratica per sapere se funzionano o meno. All’inizio hanno investito molto gli Stati Uniti, la Russia e la Gran Bretagna, fino al momento in cui hanno realizzato la bomba H. Da quel giorno in poi hanno perso l’interesse. A chi interessa invece ancora molto? Al Giappone e ai paesi europei, appunto, a quelli cioè che non hanno ancora l’ordigno a idrogeno. Quando avranno raggiunto lo scopo prefissato si disinteresseranno a loro volta degli eventuali benefici civili.”

Sembrano considerazioni logiche che possono ragionevolmente essere applicate all’istallazione del CERN, analizzando la questione sulla base delle informazioni sinora disponibili. Facciamo dunque il punto della situazione. Sappiamo innanzitutto che l' LHC è costituito da oltre 1600 magneti superconduttori raffreddati ad una temperatura prossima allo 0 assoluto, cioè vicino al limite fisico dei –273,15 °C. L’impianto criogenico di LHC è il luogo massivo più freddo e più grande del mondo. Per permettere ai protoni di muoversi liberamente lungo il loro tracciato, il tunnel deve essere necessariamente portato in condizioni di vuoto assoluto. Tra gli scopi principali degli studi vi è quello di cercare, fra queste particelle, tracce dell'esistenza del bosone di Higgs (che diversifica e attribuisce la massa alle altre particelle) e di nuove particelle. Questo consentirà anche di scoprire l’energia e la materia oscura, che costituiscono il 95% dell’universo, nonché di rilevare se esistono dimensioni ulteriori alle tre spaziali e quella temporale, confermando la “Teoria delle Stringhe” ( si veda Fisica subatomica: la teoria delle stringhe ).

In prossimità dell’apertura in data 10 Settembre dell’impianto, numerose sono state le polemiche da parte di numerosi scienziati sull’eventualità di formazioni di buchi neri che avrebbero distrutto il pianeta, tanto da chiedere persino l’intervento della Corte Europea, che prontamente ha respinto queste polemiche. Non è dato sapere attraverso quali criteri i giudici sono arrivati a formulare una sentenza, dato che le affermazioni di entrambi gli schieramenti non sono altro che teorie, tanto che per confermarne alcune è stato costruito proprio l'LHC. Il punto è che certamente l’impianto è stato costruito a fronte di una spesa di miliardi di euro e certamente non può essere inutilizzato. Considerando il punto di vista economico, ci si può sbizzarrire con le diverse teorie accusando finanziatori e finanziati, soprattutto in un periodo di recessione come quello attuale, ma parlandone non si farebbe altro che cadere nell’ovvietà e nel qualunquismo sebbene le riflessioni possano ritenersi più che valide. Semmai è più interessante analizzare la questione scientifica e le contraddizioni in esse preposte: si cercano particelle sebbene esse non esistano, al di là di una “dualità quantistica” solo apparente, in virtù del fatto che tutto è costituito da onde d’energia in continua propagazione che si presentano come particelle solo all’atto di osservarle.

Essendo le proprietà dedotte dalla fisica quantistica più che accettate, la Teoria delle Stringhe è di fatto più che valida, anche se è bene notare che le “sole” 11 dimensioni, sono il frutto di una conoscenza limitata dell’universo, in conformità ai parametri immessi nel set di equazioni. E’ giusto far notare che col progressivo incremento della conoscenza e di nuove forze ed energie, le equazioni verrebbero nuovamente riviste e le dimensioni rilevate ancora più numerose. La teoria verrebbe notevolmente ampliata, ma nei fatti non si giungerebbe ad una "nuova teoria" sull’universo, né a delle conoscenze eccezionalmente diverse rispetto a quelle già sappiamo. Resta il dato di fatto che l’universo è UNO, e tutto è connesso: nella sua totalità non può che essere considerata una singolarità (matematica) al pari del centro di un buco nero (in cui parametri come gravità e dilatazione temporale vanno all’infinito) e quindi tutto ciò che lo caratterizza non può che tendere all’infinito (ivi comprese il numero delle dimensioni). Inoltre, è noto che la genesi della materia avviene nel vuoto, e ciò è stato rilevato per via sperimentale anche in ambito ufficiale (anche se il senso di tale significato non è ancora noto): non c’è alcun Big Bang, né primi istanti da rilevare.

Mettendo dunque da parte le motivazioni di "curiosità scientifica" dei finanziatori miliardari del progetto, la vera particolarità sta nell’impianto e nelle condizioni ambientali a cui esso porta. Chi avrà raccolto informazioni sulla Free Energy, avrà sicuramente sentito parlare dello ZPE (Zero Point Energy), ma non tutti hanno ben compreso a cosa fa riferimento. Quegli scienziati che in quasi completa segretezza sperimentano sulla Free Energy, hanno rilevato lo stato minimo di energia di un sistema quantistico, solo in un ambiente con due caratteristiche principali vuoto assoluto (o quasi) e temperatura zero assoluto (o quasi). Due condizioni che ritornano all’interno dei tunnel dell’LHC, in cui viaggiano i fasci di protoni e in cui quindi avvengono le fluttuazioni quantistiche che generano coppie di particelle e di anti-particelle. Non esiste un Big Bang, un inizio del tempo e dello spazio né tanto meno una fine; l'universo è costituito a livello puntuale e nella sua totalità da vibrazioni di energia, di cui l'etere teorizzato da Tesla è solo la punta dell'iceberg. Ogni luogo dell'Universo ha in sé le proprietà di generare energia e materia, non ha bisogno di alcuna esplosione primordiale. Le leggi che regolano la free energy sono semplicemente la componente costruttiva in antitesi ai processi termodinamici che portano al degrado di qualunque sistema, ed esse convivono in perfetto equilibro. Ogni essere vivente vive nel luogo delle infinite possibilità dove le risorse sono illimitate, è questo il più grande segreto, ciò che porta alla fine di qualunque monopolio e di qualunque ricatto. E’ difficile comprendere le finalità ultime, ma sicuramente isolano nella loro totalità, da quelle preposte. Ancora una volta la verità sulle sperimentazioni e i loro risultati apparterranno come sempre ad una piccola elite e alla gente comune andranno solo le briciole, quel tanto che basta per giustificare le spese sostenute agli occhi dell’opinione pubblica.

Ing. Domenico Chirico
Fonte: etleboro.blogspot.com
Link: etleboro.blogspot.com/2008/09/il-cern-e-le-ceneri-della-scienza.html
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30/03/2010 15:43

Cern: collisioni record di particelle. Generata un'energia mai raggiunta


GINEVRA - Si sono aperti come tante noci spaccate. Così i protoni scagliati l'uno contro l'altro nel grande acceleratore di particelle del Cern di Ginevra hanno iniziato ieri all'una di pomeriggio a svelare i loro segreti più intimi. Lanciati l'uno contro l'altro a energie mai raggiunte prima nella storia, i protoni si sono disintegrati dando vita a spettacolari fontane di particelle ancora più piccole ed elementari di quelle che compongono gli atomi. La loro comparsa sui monitor del centro di ricerche di Ginevra - dopo una notte insonne di lavoro e due tentativi andati a vuoto in mattinata - è stata accompagnata da un'esplosione di gioia e una pioggia di spumante.

Da questo cilindro delle meraviglie che sono i protoni liberi della loro scorza, gli scienziati del Cern con gli occhi cerchiati dalla stanchezza sperano ora di pescare nuove componenti della materia. E dopo vent'anni di lavori per realizzare il "Large Hadron Collider", l'acceleratore di particelle più grande e potente del mondo, nessuno dei 5mila fisici del Cern ha rinunciato ieri a dire la sua sull'origine dell'universo, la natura del Big Bang, le dimensioni che compongono il cosmo, le caratteristiche della materia oscura. Tutti misteri cui gli esperimenti dell'acceleratore di particelle dovrebbero dare una risposta, e che sembravano da ieri più a portata di mano. Insieme alle grandi questioni sul nostro universo, i ricercatori hanno iniziato a dare la caccia anche al bosone di Higgs. La famosa "particella di Dio" prevista da tutte le teorie sulla natura della materia, ma sulla quale nessuno scienziato è ancora riuscito a posare i suoi occhi, potrebbe nascondersi fra i miliardi di schegge prodotte dalle collisioni del Cern.

Anche se l'inseguimento sarà lungo, ieri per i fisici riuniti nelle varie "control room" in cui è suddiviso il più enorme esperimento scientifico del mondo, è stato un giorno di entusiasmo. I due fasci di protoni avevano iniziato a circolare nella notte nel tunnel sotterraneo di 27 chilometri raffreddato a meno 271 gradi, praticamente il punto più freddo dell'universo. Ma prima il malfunzionamento di uno dei 9600 magneti incaricati di accelerare e guidare il tragitto delle particelle, poi un calo di tensione della rete elettrica francese causato da un temporale hanno mandato a monte il primo tentativo di collisioni ad altissima energia (7 teraelettronvolt, sette volte il record precedente appartenuto al laboratorio rivale di Chicago, Fermilab).

Finalmente, dopo dodici ore di lavoro, i due treni di particelle hanno iniziato a circolare stabilmente nel tunnel del Cern, uno in senso orario e l'altro in senso antiorario, a una velocità pari al 99,9% di quella della luce. Poi, quando gli scienziati hanno iniziato a sentire che i due fasci erano stabili e docili nelle loro mani, li hanno orientati fino a farli scontrare.

Le collisioni andranno avanti ora in maniera regolare fino alla fine del 2011. I circa 5mila fisici del Cern, di cui circa 500 italiani e appartenenti all'Istituto nazionale di fisica nucleare, si daranno il turno notte e giorno davanti ai loro esperimenti. Con una fionda così potente, le "noci" scagliate l'una contro l'altra continueranno a disintegrarsi in frammenti sempre più colorati e spettacolari. Ogni scheggia dalla forma interessante viene immediatamente "fotografata" dai quattro grandi apparecchi incaricati di catturare e mostrare sui monitor le tracce delle particelle che volano via. Ogni nuovo mattone della materia scoperto getterà una parte di luce sui tanti aspetti dell'universo che ancora restano incomprensibili.

repubblica.it
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30/03/2010 18:36

Speriamo di non fare er botto :)
Scherzi a parte, speriamo invece che tutti questi sforzi vengano seriamente ripagati!
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