Perche' Sanremo e' Sanremo...

Ultimo Aggiornamento: 26/02/2010 21:53
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16/02/2009 18:36

Re:
albyestop, 16/02/2009 18.32:

è inutile che si scandalizzino, i compensi sono quelli da anni (per il suo primo festival dubito che bonolis abbia preso molto meno, per non parlare della hunziker...) e non credo proprio che nessuno sapesse nulla! ogni occasione è buona per un po' di insana demagogia




Che se ne parli bene, che se ne parli male...l'importante e' che se ne parli...nemmeno Sanremo puo' fare a meno di questa vecchia regola non scritta...
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16/02/2009 18:53

tra l'altro tra i cantanti non è che ci siano nomi esaltanti... forse mi aspetto qualcosa dagli Afterhours e da Tricarico, ma potrebbero deludere anche loro
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18/02/2009 15:59

L'Auditel vola: 10 milioni di spettatori
MILANO - L'Auditel premia subito il Festival di Sanremo condotto da Paolo Bonolis: la prima serata, con la presenza virtuale di Mina e il lungo e pirotecnico monologo di Roberto Benigni, ha raggiunto i 14 milioni e 173mila telespettatori, con share del 47,10%. Nella seconda parte gli spettatori sono stati 6.654.000 (49,51%), con una media ponderata totale di 10.114.000 e del 47,93%.

4 MILIONI IN PIÙ - Un anno fa (conduttori Pippo Baudo e Piero Chiambretti) i telespettatori erano stati 9 milioni e mezzo, con share del 35,01% (media ponderata del 36.46%). L'incremento è dunque di circa 4 milioni e 655mila telespettatori e del 12,09%. Nell'edizione del 2005 condotta dallo stesso Bonolis i telespettatori nella prima serata erano stati 16 milioni e 599mila, con share al 54,69%.

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18/02/2009 16:01

La prima serata
SANREMO – Vanno fuori il rock degli Afterhours, la filastrocca stralunata di Tricarico, il “sesso senza amore” di Iva Zanicchi. E’ passata da un pezzo l’una di notte quando Paolo Bonolis annuncia dal palco dell’Ariston i nomi dei primi tre artisti bocciati dalla 59/ma edizione del festival di Sanremo: per loro, in ogni caso, ci sarà la possibilità di essere ripescati dal televoto di giovedì.

BENIGNI - La lettura degli “esclusi” conclude una puntata lunga oltremisura (come da tradizione, del resto) e vivacizzata soprattutto dalla performance di Roberto Benigni. Il comico toscano infila una serie di battute a raffica su Berlusconi, su Veltroni, su Mastella, sulla Zanicchi (evidentemente alla cantante non ha portato fortuna), e alla fine, un po’ a sorpresa, prende una netta posizione sulle ultime polemiche legate alla canzone di Povia, “Luca era gay”. “Gli omosessuali non sono fuori dal piano di Dio – dice Benigni al termine del suo monologo. - Di peccati c'è solo la stupidità”. E poi recita un brano di Oscar Wilde.

POVIA E GRILLINI - Proprio il pezzo di Povia, come ci si attendeva, catalizza le polemiche attorno all’Ariston (ci sono state contestazioni all’esterno del teatro) e le tensioni in sala. Dopo l’esibizione del vincitore di Sanremo 2006, in nome della par condicio, Bonolis concede la parola a Franco Grillini. Il presidente Arcigay legge un sms arrivato durante l’esibizione di Benigni e poi esclama verso il palco: “Povia, impara cos’è la felicità”. Applausi e fischi da parte del pubblico.

ALESSIA E KATY - Altre istantanee dalla prima serata: Alessia Piovan, decisamente impacciata nelle presentazioni degli artisti, che mostra le gambe scendendo le scale a causa dello spacco generoso del vestito; Katy Perry che arriva dalla sala, canta “Hot ‘N Cold”, svela il completino nerazzurro nascosto sotto l’abito di scena (per la gioia dell’interista Bonolis) e poi bacia Luca Laurenti; il collegamento un po’ fuori tema con Miguel D’Escoto, presidente dell’Assemblea generale dell’Onu.

CANZONI - E poi la gara, certo. Aperta da Dolcenera, con “Il mio amore unico”, e conclusa – oltre mezzanotte - da Alexia e Mario Lavezzi, con “Biancaneve”. Generi diversi e “per tutti i gusti”, aveva annunciato Bonolis. Così è stato, in effetti. Ma non ci sono state esibizioni memorabili. È passata solo la prima serata: ma nessuna canzone, per adesso, sembra aver colpito nel segno.
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18/02/2009 16:03

«Silvio, diventa un mito e fa' come Mina: sparisci»
SANREMO - «Non voglio parlare di politica e non voglio parlare di Berlusconi». Roberto Benigni naturalmente parla (quasi) solo di Berlusconi e di politica nel suo intervento da 350 mila euro al Festival di Sanremo (Guarda il video). Per il resto parla di «trombare» e di «sesso», prendendo spunto dal titolo della canzone presentata dall'eurodeputato di Forza Italia Iva Zanicchi («Ti voglio senza amore») e spera di non vedere mai Orietta Berti «con un coniglietto sulle poppe e sulla patonza» affinché non gli cada «l'ultimo mito». Infine chiude difendendo l'amore omosessuale leggendo una lettera di Oscar Wilde e ottiene un grande applauso finale che si trasforma ben presto in una vera e propria standing ovation e riceve anche i ringraziamenti dell'Arcigay.

CORSICA - Benigni accenna anche alla crisi del Pd e alle dimissioni di Walter Veltroni, senza però mai affondare i colpi, anzi esorta l'ex segretario coniando un nuovo slogan: «Rialzati Walter». E d'altra parte, sottolinea, come si fa a «massacrare di battute Veltroni? Più battuto di così...». Poi rende noto che in verità al presidente del Consiglio non interessa la Sardegna, bensì «la Corsica, dove ha tutti i parenti, che discendono da Napoleone».

«SPARISCI» - Poi dà un consiglio a Berlusconi per diventare un vero mito. Come la cantante ha lasciato l'Italia e invia solo video e dischi ogni tanto, il comico toscano suggerisce al Cavaliere di sparire dall'Italia, di andare in un'isola lontanissima insieme ad Apicella, e inviare solo dischi e video. «Mina e Osama Bin Laden sono gli unici due al mondo che non si fanno mai vedere e inviano solo video».

AMORI GAY - Benigni sugli omosessuali afferma: «È una storia incredibile che va avanti da millenni. Gli omosessuali non sono fuori dal piano di Dio. Di peccati c'è solo la stupidità. Per rendere l'idea dell'assurdità e ridicolaggine, ricordo che gli omosessuali sono stati seviziati e morti nei campi di concentramento perché amavano un'altra persona. Mettiamo che un eterosessuale si innamori focosamente di una persona dell'altro sesso, e a un certo punto lo prendono, lo torturano e lo uccidono perché si è innamorato. Tanti omosessuali sono stati torturati perché amavano un'altra persona, lasciate stare il sesso. È un'assurdità. È incredibile che si parli ancora degli omosessuali così, con questa incredibile rozzezza. Sono persone che si amano, non è che per colpa loro finisce la razza, come dice qualcuno. Nella storia dell'umanità ci hanno fatto doni enormi, ed è il sentimento dell'amore che caratterizza gli omosessuali. E quando c'è l'amore tutto diventa grande. Nemmeno la fede rassicura, l'unica cosa che rassicura è l'amore». Benigni ha poi ricordato Oscar Wilde, «messo ai lavori forzati per la sua omosessualità. In prigione ha scritto una lettera alla persona per la quale era stato condannato». E, prima di lasciare il teatro, tra gli applausi, ha letto la lettera di Wilde.

DIRITTI - Intanto il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, conferma l’intenzione di avviare azioni legali contro il direttore generale della Rai, Claudio Cappon, che «sottoscrivendo il contratto con Benigni che prevede la cessione di 750 minuti di materiale del proprio archivio relativo all’artista in cambio della sua presenza a Sanremo ha compiuto un gravissimo danno economico all’azienda. È come se la Rai pagasse la presenza di Benigni circa 1,5 milioni di euro». La Rai in una nota ha precisato che non c`è stata alcuna «cessione dei diritti tv. L`operazione riguarda i diritti d`uso a tempo determinato di alcuni materiali e "segmenti di diritti" non tutti direttamente e liberamente utilizzabili da Rai (homevideo) perché soggetti a negoziazioni con parti terze».

il video del monologo di benigni si può vedere sul sito ufficiale di sanremo (è già stato tolto da youtube)
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18/02/2009 16:04

Zanicchi infuriata per l'esclusione: «Dovevo cantare prima di Benigni»
SANREMO - Iva Zanicchi è infuriata, dopo essere stata tra gli esclusi della prima serata del festival: secondo lei lo show di Benigni che l'ha presa in giro per il testo della canzone «Ti voglio senza amore» l'ha danneggiata. «Gli organizzatori di San Remo mi hanno fatto una grande scorrettezza: avrei dovuto cantare prima dell'esibizione di Benigni, che ovviamente ha influenzato la giuria popolare per la mia eliminazione - ha detto ai microfoni dell'Alfonso Signorini Show su Radio Monte Carlo - Benigni è un genio, un valore per l'Italia. Non ho nulla contro di lui, ma sapendo cosa avrebbe detto, non potevano farmi cantare dopo. Canto da molti anni e credo molto nella mia canzone, che è tra le 3 o 4 migliori del festival. Il livello generale è molto basso». La Zanicchi avrà comunque una seconda chance nel ripescaggio di giovedì sera.

BONOLIS D'ACCORDO - Bonolis comunque ammette: «Non sapevo cosa avrebbe detto Benigni, ma credo che in effetti il suo passaggio abbia avuto effetti penalizzanti per la Zanicchi. Iva però stasera potrà parlare sul palco e dire la sua, così come gli altri due esclusi, Tricarico e Afterhours». Il conduttore ricorda poi che nella serata di giovedì «il pubblico da casa, con il televoto, potrà decidere quali canzoni rientreranno in gara». E rivela: «A Iva avevo detto 'guarda che stai andando contro uno tsunami. Questa canzone ti costerà molto rispetto al tuo pubblico'. Credo che sia un brano molto bello. Mi chiedo perchè se un uomo di 60 anni può avere una sessualità frizzante, non possa essere così anche per una donna».
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18/02/2009 16:08

Povia quasi ignorato dopo la lunga giornata di slogan e proteste
DA UNO DEI NOSTRI INVIATI
SANREMO — Povia canta, mostra un cartello («Nessun uomo in fondo sa come è fatto un altro») e se ne va dal palco sulle ultime note di «Luca era gay». È passata da poco mezzanotte e la canzone più attesa del Festival sfuma. Senza fischi. Senza standing ovation. Bilancio: applausi, una paio di buu preventivi e qualche rimostranza da Franco Grillini, presidente onorario dell'Arcigay.

Qualche fischio se lo prenderà lui quando Bonolis, che lo difende, gli dà la parola. È stata una giornata lunga quella di Povia. Per il vincitore dell'edizione 2006 la sveglia era suonata presto. Alle otto e un quarto. Colazione e via con una serie infinita di interviste. Un salto all'Ariston per le prove con Alessandro Matta, il disegnatore che sarà con lui venerdì sera. Quindi un veloce rientro in hotel per il pranzo e poi ancora al teatro per gli incontri con altri giornalisti. Ore 17.40. Nell'ingresso secondario dell'Ariston, quello che porta alla sala stampa, Povia è attorniato da un nugolo di giornalisti che fanno la coda per intervistarlo. Dal corridoio di collegamento con l'ingresso principale arriva Grillini. Sembra una scena da film western. I due nemici in rotta di collisione. Grillini si infila nell'ascensore. Duello (verbale) evitato? O solo rinviato? Appena Povia si libera dai microfoni lancia il guanto: «Mi piacerebbe incontrarlo ad "Anno Zero" per un confronto democratico». Povia contro Grillini? No, Povia contro tutti.

In strada nel pomeriggio ci sono i cori e i cartelloni della Fgci (l'Arcigay manifesterà sabato): «L'unico malato sei tu. Dentro poca solidarietà anche dai colleghi: «Siamo contro la sua canzone, non ne condividiamo la tematica. Non si giudicano le persone dalle loro preferenze sessuali», dicono i Gemelli DiVersi. Il cantautore è sereno. «Sembro preoccupato?», chiede al suo staff e alla moglie che lo segue. Ride e scherza con tutti. Anche con i critici che hanno dato voti pessimi al suo brano sul gay «guarito» dal fascino femminile: «Sono comunisti chic. Fuori campo siamo amici. In campo avversari», dice con un richiamo al titolo del suo album «Centravanti di mestiere ». E poi sferra un altro colpo dando a tutti dei «pennivendoli di regime». La domanda è sempre la stessa. «Perché un brano contro i gay?». Anche la risposta è sempre la stessa: «Sono stato attaccato esclusivamente sulla base di un titolo. Il testo che ho scritto racconta una storia sentita in treno. Siete voi che la state facendo diventare la storia di molti». Confessa anche che il titolo originariamente era diverso: «Un altro uomo». Macché provocazioni. Semplice trucco, quello di usare le parole del ritornello, per evitare che chi suona quella canzone in un piano bar non sbagli il titolo nei moduli per la Siae e addio diritti. Prima di chiudersi in camera in attesa dell'esibizione c'è pure tempo per un questionario di una società che produce ear monitors, quelle cuffie speciali che aiutano i cantanti a sentire la base musicale. Perde un po' il sorriso quando scopre che i ronzii che sente periodicamente potrebbero essere un problema. Ah, il fisico. C'è anche una sinusite che lo disturba e allora ecco che dalla tasca estrae uno spray con acqua «magica». «Mi ha fatto guarire », dice. Gli scappa la battuta: «Ma si può dire guarire?».

giuro, è l'ultimo per oggi! certo che di sanremo si parla tanto, ma non delle canzoni (e per una volta a ragione, visto che l'unica bella - quella degli afterhours - è stata eliminata come da previsioni)
18/02/2009 19:34

Re: Povia quasi ignorato dopo la lunga giornata di slogan e proteste
albyestop, 18/02/2009 16.08:

DA UNO DEI NOSTRI INVIATI
SANREMO — Povia canta, mostra un cartello («Nessun uomo in fondo sa come è fatto un altro») e se ne va dal palco sulle ultime note di «Luca era gay». È passata da poco mezzanotte e la canzone più attesa del Festival sfuma. Senza fischi. Senza standing ovation. Bilancio: applausi, una paio di buu preventivi e qualche rimostranza da Franco Grillini, presidente onorario dell'Arcigay.

Qualche fischio se lo prenderà lui quando Bonolis, che lo difende, gli dà la parola. È stata una giornata lunga quella di Povia. Per il vincitore dell'edizione 2006 la sveglia era suonata presto. Alle otto e un quarto. Colazione e via con una serie infinita di interviste. Un salto all'Ariston per le prove con Alessandro Matta, il disegnatore che sarà con lui venerdì sera. Quindi un veloce rientro in hotel per il pranzo e poi ancora al teatro per gli incontri con altri giornalisti. Ore 17.40. Nell'ingresso secondario dell'Ariston, quello che porta alla sala stampa, Povia è attorniato da un nugolo di giornalisti che fanno la coda per intervistarlo. Dal corridoio di collegamento con l'ingresso principale arriva Grillini. Sembra una scena da film western. I due nemici in rotta di collisione. Grillini si infila nell'ascensore. Duello (verbale) evitato? O solo rinviato? Appena Povia si libera dai microfoni lancia il guanto: «Mi piacerebbe incontrarlo ad "Anno Zero" per un confronto democratico». Povia contro Grillini? No, Povia contro tutti.

In strada nel pomeriggio ci sono i cori e i cartelloni della Fgci (l'Arcigay manifesterà sabato): «L'unico malato sei tu. Dentro poca solidarietà anche dai colleghi: «Siamo contro la sua canzone, non ne condividiamo la tematica. Non si giudicano le persone dalle loro preferenze sessuali», dicono i Gemelli DiVersi. Il cantautore è sereno. «Sembro preoccupato?», chiede al suo staff e alla moglie che lo segue. Ride e scherza con tutti. Anche con i critici che hanno dato voti pessimi al suo brano sul gay «guarito» dal fascino femminile: «Sono comunisti chic. Fuori campo siamo amici. In campo avversari», dice con un richiamo al titolo del suo album «Centravanti di mestiere ». E poi sferra un altro colpo dando a tutti dei «pennivendoli di regime». La domanda è sempre la stessa. «Perché un brano contro i gay?». Anche la risposta è sempre la stessa: «Sono stato attaccato esclusivamente sulla base di un titolo. Il testo che ho scritto racconta una storia sentita in treno. Siete voi che la state facendo diventare la storia di molti». Confessa anche che il titolo originariamente era diverso: «Un altro uomo». Macché provocazioni. Semplice trucco, quello di usare le parole del ritornello, per evitare che chi suona quella canzone in un piano bar non sbagli il titolo nei moduli per la Siae e addio diritti. Prima di chiudersi in camera in attesa dell'esibizione c'è pure tempo per un questionario di una società che produce ear monitors, quelle cuffie speciali che aiutano i cantanti a sentire la base musicale. Perde un po' il sorriso quando scopre che i ronzii che sente periodicamente potrebbero essere un problema. Ah, il fisico. C'è anche una sinusite che lo disturba e allora ecco che dalla tasca estrae uno spray con acqua «magica». «Mi ha fatto guarire », dice. Gli scappa la battuta: «Ma si può dire guarire?».

giuro, è l'ultimo per oggi! certo che di sanremo si parla tanto, ma non delle canzoni (e per una volta a ragione, visto che l'unica bella - quella degli afterhours - è stata eliminata come da previsioni)

Elio remixa il Povia [SM=g1336777]



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21/02/2009 01:05

Complimenti ad Arisa, vincitrice delle nuove proposte 2009...gran bella canzone..gran bel personaggio..complimenti davvero..



da libero.it:
Quando è salita sul palco tutti sono rimasti in silenzio. Il suo look è la prima cosa che colpisce: taglio a scodella, occhialini spessi, sorrisone, aria ingenua, braccia dietro la schiena. Poi ha iniziato a cantare la sua “Sincerità” e alle prime note tutto l’Ariston già batteva le mani a tempo di musica. Il giorno dopo su internet tutti si chiedevano chi fosse questa ragazzina (26 anni in realtà) buffa e deliziosa. Si chiama Arisa (il nome è un acronimo delle iniziali sue, di mamma e papà e delle sue due sorelle), è di Potenza, ha frequentato il Cet di Mogol ed è salita sul palco con un maestro come Lelio Luttazzi. Ecco che cosa ci ha raccontato

Su internet si parla di te come del fenomeno di questa edizione di Sanremo, che te ne pare?
Davvero? Grazie mille! (e ride gioisa, ndr.) Non lo sapevo. Sono contentissima e anche molto grata a chi apprezza la mia canzone.

Tu vieni dal Cet di Mogol
Sì, ho avuto la fortuna di frequentare la sua scuola grazie alla Regione Basilicata che ha messo a disposizione delle borse di studio per il corso per interpreti di Mogol. Sicuramente è stata un’esperienza decisiva per me, perché la mia insegnante di interpretazione, che è Giada Amadei, mi ha fatto capire il valore dell’unicità, più che esaltare il bel canto. Mi ha fatto capire che nel mio caso era importante esaltare il mio timbro e essere quello che sono, mostrarmi alle persone in maniera naturale. E questo mi ha portato tanta fortuna.

Il tuo nome è un acronimo famigliare, sei molto legata a genitori e sorelle?
Molto! E spero che questo legame si fortifichi sempre di più e di non dover stare troppo tempo a distanza. Già adesso io abito a Roma e loro a Potenza… Spero di andare tanto in giro, ma anche di trovare il tempo per tornare a casa spesso.

La tua canzone, “Sincerità”, in studio di registrazione doveva essere una prova, invece è stata registrata al primo take perché l’hai fatta perfetta da subito presentando anche un arrangiamento vocale tuo molto originale. È vero?
Sì. Il mio fidanzato, Giuseppe Inastasi, ha scritto il testo e la melodia iniziale della canzone. Sono arrivata in studio di registrazione con il brano già abbastanza completo. Abbiamo fatto una prova voce e a uno dei miei due produttori è piaciuta così tanto che l’abbiamo tenuta così. Un take, una registrazione.

Il testo rispecchia la tua personalità?
Sì, racconta la mia storia d’amore, quali sono state le difficoltà iniziali e come la sincerità abbia contribuito al miglioramento di questo rapporto, fino a farlo diventare quello che è oggi. Una storia d’amore di tutto rispetto, la storia d’amore della mia vita. Spero…

Sincerità a tutti i costi è la tua filosofia di vita?
Sì, nel bene e nel male. Dico no alla sincerità solo quando una persona non è abbastanza forte da riceverla e sostenerla. Se c’è una mancanza di sincerità per incoraggiare, incrementare l’autostima dell’altro, si può mentire.

Non si può non parlare del tuo look: è farina del tuo sacco o c’è qualcuno che ti segue?
Io tendo a voler assomigliare a un clown. Mi piace essere buffa e divertente, perché mi piace che quando le persone mi vedono sorridano. Voglio che la prima reazione alla mia faccia sia un sorriso. Sono contenta perché questo effetto c’è stato. Ringrazio anche il mio atelier per gli abiti teatrali che mi hanno confezionato.

Com’è stato cantare sul palco di Sanremo?
Ah, bellissimo! Emozionate, il pubblico è stato caloroso. Ho avuto un affetto che mai mi sarei aspettata.

22/02/2009 12:57

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Re:
domo93, 22/02/2009 12.57:




Preferivo Povia ..anche se la canzone di Carta è sicuramente più Sanremese... [SM=g1336766]



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22/02/2009 14:52

Luca era gay



A me piace un casino ..non capisco tutte queste polemiche...e poi notare la ragazza che canta insieme a Povia è di una bellezza stravolgente .... Se fossi uomo andrei fuori di testa x lei ... [SM=g1336782]
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23/02/2009 21:16

A me piace un casino ..non capisco tutte queste polemiche...e poi notare la ragazza che canta insieme a Povia è di una bellezza stravolgente .... Se fossi uomo andrei fuori di testa x lei ...

diciamo che forse il messaggio che voleva far passare era un altro e non è stato capace di esprimerlo... la ragazza era un po' inquartata e ha la tolleranza di borghezio! l'ho sentita alla radio intervistata dalla gialappa's ed è stata aberrante!
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24/02/2009 19:18

Non ho avuto modo di sentirli intervistati dalla gilappa's anche se simpatia a parte me sembra un bel donnino .... [SM=g1336764]

Volevo farvi vedere cosa ho trovato su un'altra mega rivelazione che mi ha colpito tantissimo ..Arisa



Quanto è tenera sta vignetta...

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24/02/2009 20:01

arisa che stasera dovrebbe essere ospite proprio della gialappa's!
sempre a proposito della gialappa's non ho sentito notizie sulle segnalazioni (perchè nel frattempo un uomo nudo gira per la casa del grande fratello urlando?) sui problemi del televoto: qualcuno diceva che non riusciva a votare tramite sms e altri dicevano che votavano con il telefono fisso per dolcenera e la voce registrata li ringraziava per aver votato albano...
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26/02/2009 19:45

La vera Arisa: grintosa e vivace

Impacciata e sbadata a Sanremo? La 26enne Arisa è questo e tanto altro. "A scuola facevo scherzi in continuo, ero molto vivace e se qualcuno prova a prendermi in giro - avvisa -, mi so difendere. C'è differenza tra essere buoni ed essere stupidi. Insomma non amo l'ipocrisia". La cantante vincitrice delle Nuove Proposte di Sanremo, che ha pubblicato il suo primo album "Sincerità", si confessa a Tgcom: "Non sono una soubrette ma una cantante".


Usciamo dal circolo vizioso del giochino del "ci è o ci fa", promosso anche dalla vecchia volpe della televisione Pippo Baudo. Arisa si è mostrata un po' distaccata sul palco dell'Ariston? "E' a causa della mia emotività, che male c'è?". L'interprete (il suo disco porta i brani firmati gran parte dal fidanzato Giuseppe Anastasi) durante la nostra chiacchierata ascolta, parla amabilmente, ride e si mostra assolutamente rilassata. "La verità è che a Sanremo ho mostrato una parte di me, non tutta".

Sei popolare, contenta della tua parodia a Scorie su Rai Due?
Moltissimo. Mi sono divertita e già solo il fatto che hanno pensato a me che sono pressocchè sconosciuta mi rende felice.

La semplicità della scrittura di alcuni testi del tuo album e la tua interpretazione ricordano Valeria Rossi...
Di lei conosco solo la canzone "Tre Parole" però è vero che possiamo essere simili, abbiamo un modo di cantare 'diverso', non attuale. Evidentemente abbiamo le stesse cantanti di riferimento. Però ce n'è una che mi piace molto posso dirlo?

Chi preferisci?
Cristina Donà e mi ha anche chiamato per complimentarsi, ancora non posso crederci. Anche Lucio Dalla mi ha apprezzata molto.

Hai paura dei concerti? Pensi di riuscire a esibirti davanti a tante persone?
Canto da quando avevo 4 anni, ho fatto mille concorsi, anche tantissimi matrimoni e feste. In un solo giorno ho anche cantato per sei ore consecutive. A Sanremo ero in soggezione nei confronti di Bonolis, di quel pubblico che avevo davanti e temevo anche Baudo e quello che poteva pensare di me.

Tu e Giusy Ferreri avete qualcosa in comune: avete fatto la cassiera al supermercato.
E' vero! Con una sola differenza che io quel lavoro l'ho fatto per sei mesi, tutti i giorni e a orario continuato.

Hai anche fatto l'estetista, cosa ricordi di quel periodo?
Durante i massaggi o la manicure amavo parlare, farmi raccontare storie. E' stato un periodo molto interessante. Soprattutto ero felice quando capivo che c'era uno scambio di idee e di sentimenti con chi mi rapportavo. 'Io cerco di volerti bene perché alla fine mi sento meglio', questa è un po' la mia filosofia.

Hai mai avuto un momento di crisi?
Certo, quando ad un certo punto non capivo quello che facevo. Ho dovuto riflettere bene per poi continuare ancora più determinata per la mia strada, ossia la musica. Ne ho passate veramente tante e per me quello che sta accadendo è tutto un regalo.



Cosa pensi che abbia percepito il pubblico di te?
La parte fondamentale di me. Ho tanti difetti: sono impulsiva, il mio segno zodiacale è il Leone, e non mi tengo niente dentro. Se ho un problema devo chiarire subito. Non sopporto chi si prende gioco di me e so difendermi molto bene. C'è una grande differenza tra essere buoni e stupidi. Anche con il mio fidanzato discuto spesso ma ci parliamo sempre con chiarezza e sincerità.

Una cosa che ti dà molto fastidio?
L'ipocrisia e ne vedo tanta, molta, ovunque.

Come ti difendi?
Grazie alle persone che mi amano e mi rassicurano dopo una cocente delusione.

Uno dei brani del disco "Io sono", scritta dal tuo ragazzo, è una radiografia dolce di te. Una vera dichiarazione d'amore...
Parliamo tanto, ci scontriamo ma di una cosa sono certa: è lui l'uomo della mia vita.

Con la notorietà dovrai rinunciare al tuo privato, sei disposta?
Beh diciamo che sono convinta che ci sono persone che si fanno 'scoprire' volontariamente, si mostrano subito. Ma io non sono una soubrette ma una cantante, voglio essere un esempio positivo per chi mi ascolta.

Hai vissuto a Milano, cosa ricordi di quel periodo?
Ci sono stata due anni e mezzo e ho amato molto Milano. Perché mi ha fatto scoprire tutto quello che non avevo mai visto a Pignola (piccolo paese a pochi chilometri da Potenza, ndr). Ho visto tanta gioventù che si diverte, che lavora e pensa alla carriera. Insomma ne ho ricevuto una grande carica e una grande spinta per il mio futuro. In quel periodo ho fatto la cameriera in un locale notturno famoso di Milano, la babysitter e la parrucchiera.

E' vero che non hai mai studiato canto?
Sì. Mi sono esercitata con i video e le canzoni di Mariah Carey e Celine Dion. Soprattutto per la respirazione e l'uso del diaframma. Sinceramente con quello che costano le lezioni di canto non ci sarei mai andata. Da Mogol sono arrivata grazie a una borsa di studio.

Dove hai incontrato l'amore...
Pensa che all'inizio a Giuseppe non stavo neanche tanto simpatica. Ero seduta tra i ragazzi e facevo sempre domande e un chiasso assurdo. Poi una volta sul palco ero sconvolta dall'emotività, il giorno prima non mi era neanche uscita la voce tanto era tesa. Ma poi è arrivato lui e...

Il resto si sa. L'incontro, l'amore, il disco e Sanremo. La favola di Arisa continua...

Arisa - Sincerità (Sanremo 2009)
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04/03/2009 00:54


Povia è un fiume in piena. Le luci dell'Ariston si sono spente una settimana fa ma è come se non fosse passato un solo minuto. La sua canzone, quella canzone, è arrivata seconda dopo Marco Carta. La gente la canticchia per strada, il pubblico l'ha apprezzata. I gay un po' meno, almeno quelli che sono andati a Sanremo a manifestare. I giornalisti e gli addetti ai lavori, a parte qualche eccezione, l'hanno stroncato ("furbetto", è l'appellativo più morbido con cui lo hanno apostrofato). Lui non l'ha presa bene. E, soprattutto, dopo due mesi di silenzio presanremese, adesso parla. Eccome se parla.

Questa insofferenza nei confronti della stampa da cosa deriva? Non mi sembra che finora ci sia stato un particolare accanimento nei tuoi confronti?
Il passato è passato, per me ogni volta si apre un capitolo nuovo. Finora i giornali tipo Avvenire e quelli più spostati verso il centrodestra hanno sempre parlato bene di me, quelli orientati verso il centrosinistra, tipo Repubblica e l'Unità, mi hanno trattato male. I giornalisti hanno sempre bisogno di collocare un artista politicamente. Quest'anno invece erano tutti d'accordo contro di me, è la prima volta forse nella storia della musica. La cavia ero io. Ma non hanno capito che hanno fatto il mio di gioco.

Chiariamolo una volta per tutte. Hai cambiato o no il testo?
'ho cambiato diecimila e cinquecento volte, come sempre. Ma poi quando è stato consegnato al notaio basta. Si pensa che io abbia fatto la furbata dopo le polemiche. La cosa che mi offende di più è che qualcuno pensi che io abbia toccato una tematica così delicata senza conoscerla.

Ti sei definito "portatore sano di polemiche". Poi hai deciso per il silenzio stampa fino al Festival. Non sarebbe stato meglio confrontarsi con chi si era sentito offeso dal titolo e dal testo di Luca era gay?
Allora, la canzone si chiamava Un altro uomo ed era nata un anno prima. Vuoi sapere perché poi l'ho chiamata Luca era gay?

Certo che sì
Perché nel 2006 ho chiamato una canzone Vorrei avere il becco e quando la cantavano nei pianobar e facevano i borderò per la Siae scrivevano Il piccione e non mi arrivava una lira. È stata una scelta di mestiere la mia, perché i miei amici mi dicevano Mi canti Luca era gay?

Perché il silenzio stampa però?
Avrei dovuto spiegare una canzone prima di cantarla. A me di fare il gioco dei pennivendoli da regime non interessa. E in sala stampa a Sanremo c'era il pieno. Se fossi stato un furbone, mi sarei fatto tutte le trasmissioni fino al Festival e mi sarei fatto pubblicità. Invece ho perso un sacco di fan, quasi mille non hanno rinnovato l'iscrizione al fan club, alcuni hanno regalato i miei dischi. Se sono furbo io… Certo che un po' di mestiere c'è ma non ho fatto una canzone pensando alla polemica. La musica viene usata come sottofondo, la gente ci parla sopra, in tv la tagliano per mandare la pubblicità. Questa storia è vera: un ragazzo omosessuale che è diventato eterosessuale, visto che è possibile, come è possibile il contrario. Oggi c'è bisogno di una notizia per fare musica: eccovi la notizia, divertitevi. Ma adesso fatemi cantare.

Linus sul suo blog ha scritto che non avrebbe mandato la tua canzone nel suo programma perché si tratta di "un testo costruito"?
Lui è il direttore di Radio Deejay e può fare quello che vuole. La canzone di Cristicchi la mandava e poi diceva che non ci vedeva la morale, quella di Fabrizio Moro la mandava e poi diceva che c'erano delle ovvietà, sulla mia dice questo. Forse non ce l'ha fatta lui a fare il cantante. Rispetto il suo pensiero, la manderanno altre radio. I grandi network, a parte RTL e Radio Italia che mi vogliono bene, passano quello innocuo, quello che non rompe le scatole.

A Striscia è andato in onda un servizio in cui si dice che dietro la tua canzone ci sarebbe Arkeon (la setta che cura i gay, ndr), e che Luca sarebbe un loro adepto. È così?
No (ride). Luca mio, che non si chiama Luca, ha più di 50 anni e l'ho conosciuto in treno. Cominciano a essercene un po' troppi.

Che atteggiamento hanno avuto dietro le quinte i tuoi colleghi sanremesi?
Nessuno mi ha guardato in faccia e mi ha detto "che cazzo di canzone hai scritto?". Anzi, alcuni mi hanno fatto i complimenti.

Nessuna battutina?
Niente. Quelle le ho sentite al di fuori di Sanremo. Proprio da certi colleghi che in tv o nelle interviste predicano bene e poi mi dicono "Bravo, l'omosessualità è una malattia". Ma non c'entrano i colleghi sanremesi.

Ho letto che qualcuno si sta organizzando per venire ai tuoi concerti e fischiarti. Pensi di preparare un cartello anche per loro?
Se è così, basta che pagano il biglietto.

È vero che stai scrivendo un libro e una sceneggiatura sulla storia di Luca?
Il libro sì. Il film me l'hanno promosso ma non c'è ancora niente di certo. Mi piacerebbe perché è una storia meravigliosa anche perché il messaggio alla fine è positivo.

Recentemente nella fiction di punta di RaiUno, Tutti pazzi per amore, un padre ha confessato la propria omosessualità al figlio adolescente. Se ne è parlato poco però
Infatti non mi risulta che gli eterosessuali se la siano presa. Chi si fa portatore di libertà e democrazia quando gli vai a toccare il suo campo di patate s'incazza. Questi cinque o sei che sembrano tanti ma fanno solo casino. Non sarà una canzone a istigare l'odio verso gli omosessuali ma piuttosto sarà il casino che hanno fatto loro. Quando ho alzato il cartello "Serenità è meglio di felicità" era per dire che non ho mai pensato che essere gay significa essere infelice ma che quel gay non era felice della sua condizione e ora sta bene.

Tu hai amici gay?
Non ne ho perché per me l'amicizia è una cosa importantissima e ho un solo amico, che tra l'altro non vedo quasi mai. Però ho tanti conoscenti omosessuali e bisessuali.

E loro che cosa hanno detto della canzone?
"Fai bene, portala fino in fondo, è una canzone bellissima". Qualcuno si è rivisto nella storia, tutta la storia. Anche io da piccolo giocavo con le bambole, non c'è niente di certo e niente di provato.

Parliamo del disco, Centravanti di mestiere
A parte tre canzoni d'amore, parlo di un sacco di cose. Parlo degli incapaci che sono la vera rovina del mondo anche se lo comandano. C'è un brano che si chiama È dura che racconta che c'è gente che non arriva a fine mese mentre altri vanno dal chirurgo per cambiarsi l'età. C'è Zoccoli in cui dico che gli stilisti non vengono mai attaccati dai giornali perché comprano un sacco di pubblicità.

Chi è il centravanti di mestiere?
Quello che gioca per la maglia e per la curva e non per i soldi o per la stampa. Quindi al 91esimo, nella mischia, sa già dove andare e, anche se non ha fatto niente durante tutta la partita, segna e la risolve. L'ho dedicata a Gilardino perché lo conosco e mi piace ma ovviamente è una metafora. E poi mi sento anche io un centravanti di mestiere che magari è in ombra per un po' di tempo e poi….

E poi quasi quasi vince Sanremo

Riguardo al progetto a favore dei bambini del Darfur, Povia ha tenuto a chiarire che:
«Il mio ex discografico ha smentito quanto riportato su "Io Donna" riguardo alla questione». E ha aggiunto: nel 2005 in occasione del Festival ogni artista/casa discografica aveva promesso una quota per il Darfur. Io ho devoluto il ricavato della vendita di un intero anno del singolo I bambini fanno oh e ovviamente si sta parlando della mia percentuale sui diritti, che non è tutto l'incasso del cd come si continua a dire. La somma finale richiesta fu di 35mila euro, che mi sono stati comunicati e anticipati dal mio ex manager Angelo Carrara, che poi ha provveduto a scalarmeli dalle entrate dei concerti. Non mi risulta che gli altri artisti abbiano mai contribuito».

libero.it

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15/02/2010 18:16

E come ogni anno, puntuale come il natale, torna Sanremo; quest'anno a condurlo sara' l'Antonella Clerici nazionale.

Ecco la lista dei cantanti:

Arisa - Malamorenò
Malika - Ayane Ricomincio da qui
Simone Cristicchi - Meno male
Toto Cutugno - Aeroplani
Nino D'Angelo - Jammo jà
Irene Fornaciari feat. Nomadi - Il mondo piange
Irene Grandi - La cometa di Halley
Marco Mengoni - Credimi ancora
Fabrizio Moro - Non è una canzone
Noemi - Per tutta la vita
Povia - La verità
Pupo, Emanuele Filiberto e il tenore Luca Canonici - Italia amore mio
Enrico Ruggeri - La notte delle fate
Valerio Scanu - Per tutte le volte che...
Sonohra - Baby

Emanuele Filiberto??????
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15/02/2010 18:20

Morgan che avrebbe dovuto aver preso parte al Festival con la canzone La sera è stato escluso da parte del direttore di Rai Uno Mauro Mazza, e dal direttore generale della Rai Mauro Masi a causa di un'intervista rilasciata al mensile Max in cui Morgan ha dichiarato di usare la cocaina come antidepressivo.



Bluvertigo - L'assenzio (Sanremo 2001)
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15/02/2010 21:21

S'aggira il fantasma Morgan «In qualche modo ci sarà»

Morgan a Sanremo non ci sarà, sì ci sarà, solo «non fisicamente»: alla fine il giallo resta sul cantante, escluso dalla competizione dopo aver ammesso che fa consumo di cocaina. Ovvero, non è chiaro quali stratagemmi userà il Festival per mantenere alta l’attenzione sulla sua assenza. La conferenza stampa inaugurale della 60esima edizione del Festival non ha risolto alcune delle contraddizioni emerse in questi ultimi giorni, nè la lacerazione fra la voglia di difendere Morgan e quella di condannarlo.

MAZZA - È stato ribadito il concetto che «Morgan non sarà presente né fisicamente né in video», dal direttore di Rai Uno Mauro Mazza, da Antonella Clerici e dal direttore artistico Gianmarco Mazzi. Ma è stato anche detto, parole della Clerici, «Comunque Morgan ci sarà». La presentatrice e la direzione artistica stanno pensando infatti di dedicare «una cosa a lui» e si sta ancora valutando se fare ascoltare o no la sua canzone. Si innesta così il mistero della vigilia. «Non possiamo essere misericordiosi verso il brano?» ha buttato lì Mazzi, il direttore artistico. «D’altronde il testo è molto bello, poetico e artistico, non ci vedrei motivi di sconcerto». Secondo Mazzi estendere il ragionamento sul comportamento di Morgan anche alla sua opera artistica sarebbe sbagliato. Ma oltre, non si è sbilanciato. Così come la Clerici,che non ha voluto spendere una parola di più sul come «svilupperemo l’idea di fare qualcosa sulla musica di Morgan». Non si sa quindi se la sua canzone sarà fatta ascoltare (si è parlato di assenza di video, ma non di audio), se la canterà qualcun altro o se invece non si sentirà proprio. In quest’ultimo caso, in che cosa consisterà il «tributo» al cantante è difficile immaginare. Ribadita da tutti comunque la fedeltà alla linea della direzione Rai: è stato giusto escludere Morgan dalla gara. Lo hanno detto tutti. Dalla Clerici a Mazzi, che si è proclamato «non così lontano dalle posizioni assunte da Giovanardi e Gasparri» (anche se, ha specificato, Morgan a Porta a porta ha fatto «il più grande atto d’accusa verso la droga, lui ha avuto il coraggio di dire molte cose che molti artisti non dicono»). Ma tutti stiano tranquilli, il tributo a Morgan, ha specificato la Clerici, «sarà comunque sulla sua musica, non sulla persona». Nessuna esaltazione dell’uomo. E però puntualizza ancora il direttore artistico, «cercheremo solo di non oltrepassare la misura della condanna, se condanna deve essere».

I POLITICI - Per Francesco Giro, sottosegretario di Stato ai Beni Culturali, nessuna misericodia: «Le nuove dichiarazioni di Antonella Clerici sul caso Morgan sono stupefacenti e credo sia necessaria a questo punto una nuova e definitiva smentita dei vertici Rai. Non possiamo assistere ad una forma di sciacallaggio solo per fare audience intorno a Sanremo». «È una cosa assolutamente inaccettabile - spiega Giro - e sono d'accordo con il collega Giovanardi. Morgan ha avuto modo e tempo per chiarire la sua posizione e per ammettere i suoi errori in una trasmissione della Rai molto autorevole come "Porta a Porta"». «Ora farne un eroe a tutti i costi - prosegue Giro - è un'operazione becera e mi chiedo se la Clerici sia la persona adatta a gestire un evento così complesso, importante e di forte risonanza come sanremo. A giudicare dalle sue dichiarazioni disinvolte e irresponsabili credo proprio di no». Il veto dei politici non si limita al sottosegretario Giro. Per il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, il caso Morgan è utile «per produrre titoli sul Festival. Si avvia un ulteriore teatrino che la Rai farebbe bene a bloccare». Non dissimile il parere di Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, con delega per le politiche antidroga: «A Sanremo si svolga un festival musicale e si consenta a Morgan in altra sede di affrontare e risolvere i suoi problemi per poter tornare, in futuro, a svolgere la sua attività». Intanto, come ogni anno, Sanremo e il suo festival diventano occasione per una passerella. Lunedì dovrebbe arrivare Patrizia D'Addario per presentare il suo cd di canzoni.

corriere.it

...ma solo a me sembra una montatura per far parlare del festival??? [SM=g1336787]
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