Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Ddl sicurezza

Ultimo Aggiornamento: 02/07/2009 13:39
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 4.486
Città: MILANO
Età: 43
Sesso: Maschile
administrator
07/05/2009 01:35

Ddl sicurezza, autorizzata la fiducia
Il Pd: "Si rischiano le leggi razziali"


ROMA - Il Consiglio dei ministri ha autorizzato la fiducia sul disegno di legge sicurezza, all'esame della Camera. "I tre emendamenti sono pronti e sono già al vaglio degli uffici della Camera e del Presidente per l'ammissibilità, ora nulla osta a che si ponga oggi la questione di fiducia e si possa votare da domani pomeriggio" ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, al termine di un vertice di maggioranza sul ddl. La decisione fa seguito alle pressioni del titolare del Viminale, che ieri aveva accettato di abolire la norma sulla scuola dell'obbligo vietata ai figli dei clandestini, contestata tra gli altri dal presidente della Camera, Gianfranco Fini. Il voto, che i leghisti avrebbero voluto a tamburo battente, ci sarà la prossima settimana.

Fiducia, Pd all'attacco. La decisione di porre la fiducia è stata contestata da diversi esponenti dell'opposizione. Il segretario del Pd, Dario Franceschini, attacca duramente il governo: "Con le norme contenute nel ddl sicurezza la destra vuole tornare alle leggi razziali". Un riferimento diretto ad alcune norme, a partire dall'introduzione del reato di immigrazione clandestina. In particolare, il leader Pd ha messo in guardia dal rischio che le norme sui 'presidi-spia', "uscite dalla porta possono rientrare dalla finestra". E ricorda: "C'è già stato un tempo in Italia in cui i bambini venivano cacciati dalle scuole per la loro religione. E' immorale usare strumentalmente la legittima domanda di sicurezza per tornare, 70 anni dopo, alle leggi razziali nel nostro Paese".

Di Pietro: "Vergognoso tentativo di regime". Per il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, le fiducie sui disegni di legge su sicurezza e intercettazioni sono "un vergognoso tentativo di regime, per far passare leggi ignobili". Per l'ex magistrato i provvedimenti sono anche da bocciare nel merito perché "non viene messo un euro per la sicurezza, mentre i poliziotti rincorrono i delinquenti mettendo la benzina coi propri risparmi".

La replica di Lega e Pdl. Per Ronchi, ex di An, Franceschini "si deve vergognare": secondo l'esponente Pdl, "un conto è non avere una linea politica, altra cosa è offendere la coscienza degli italiani". Il leghista Cota rilancia: "Il segretario Pd è completamente fuori dalla realtà e questa è una brutta cosa per chi vuole essere un leader politico. Le conseguenze le pagherà lui, cioè continuerà a perdere voti".

Maroni: "Fine di una vicenda contorta". Maroni ha spiegato così il voto di fiducia: "Si pone fine a una vicenda contorta. C'è una ritrovata compattezza di governo e maggioranza. La fiducia è lo strumento migliore per evitare rischi". Così, ha spiegato, ci sarà l'approvazione del ddl "senza rischi e possibilità di modifiche attraverso imboscate".

La maggioranza va sotto. La maggioranza, votando a Montecitorio un emendamento del decreto sicurezza per la ratifica del trattato di Prum (che istituisce la banca dati del Dna), è andata sotto: 229 no, contro 224 sì. Dall'opposizione spiegano che la maggioranza contava su 222 deputati, quindi avrebbe avuto 7 franchi tiratori.

repubblica.it
OFFLINE
Post: 4.486
Città: MILANO
Età: 43
Sesso: Maschile
administrator
12/05/2009 20:45

Immigrati, non si placa la tensione tra l'Italia e l'Onu
MILANO - Non si ferma il braccio di ferro tra il governo italiano e l'Onu (ora anche nella persona del segretario generale, Ban Ki-moon) sulla questione del respingimento dei migranti in arrivo in Italia. Da Sharm El Sheik il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è tornato a parlare della questione immigrazione. I barconi di immigrati che salpano verso l'Italia «non sono fatti occasionali ma il frutto di una organizzazione criminale». A bordo - ha detto il premier - vi sono persone che vengono «reclutate in maniera scientifica dalle organizzazioni criminali». I migranti, secondo il premier «sono persone che hanno pagato un biglietto, non sono persone spinte da una loro speciale situazione all'interno di Paesi dove sarebbero vittime di ingiustizie, ma sono reclutate dal mondo del lavoro o del non lavoro in maniera scientifica dalle organizzazioni criminali». «Non credo che ci sia nessuno che, avendo i requisiti per chiedere di essere accolto in Italia, possa dire di non essere stato accettato. Ci sentiamo in dovere di dare accoglienza a chi fugge da una situazione pericolosa per la sua vita e la sua libertà» ha sottolineato Berlusconi parlando dei respingimenti e del diritto d’asilo.

LA RISPOSTA DELL'ONU - Non si è fatta attendere la replica dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) che ha annunciato a Ginevra di aver scritto al governo italiano esprimendo «grave preoccupazione» per il rinvio in Libia di migranti intercettati o soccorsi in mare e per chiedere alle autorità italiane di «riammettere quelle persone rinviate dall'Italia e identificate dall'Unhcr quali individui che cercano protezione internazionale». Anche il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-Moon, «appoggia» le richieste dell'Unhcr. Per l'Onu il principio del non respingimento non conosce limitazione geografica. «L'Unhcr-Roma - ha detto a Ginevra il portavoce Ron Redmond - ha mandato una lettera al governo italiano per affermare che l'Unhcr, pur essendo cosciente del problema che l'immigrazione irregolare pone all'Italia e agli altri Paesi dell'Ue, resta gravemente preoccupato che la politica ora applicata dall'Italia mina l'accesso all'asilo nell'Unione europea e comporta il rischio di violare il principio fondamentale di non respingimento» (non refoulement) previsto dalla Convenzione del 1951 sui rifugiati. Il portavoce ha ricordato che la Libia non ha firmato la Convenzione e che non vi sono quindi garanzie che le persone bisognose di protezione internazionale possano trovarla in Libia. «In considerazione del fatto che gli Stati sono responsabili delle conseguenze delle loro azioni che colpiscono persone sotto la loro giurisdizione, chiediamo al governo italiano di riammettere quelle persone respinte e identificate dall'Unhcr quali individui che chiedono protezione internazionale. Le loro domande d'asilo potrebbero allora essere determinate in conformità alla legge italiana», ha spiegato il portavoce. Secondo i dati dell'Unhcr, nel 2008 oltre il 75% di coloro giunti in Italia via mare ha fatto richiesta di asilo e al 50% di questi è stata concessa una forma di protezione internazionale. Più del 70 % delle circa 31mila domande d'asilo nel 2008 in Italia provenivano da persone sbarcate sulle coste meridionali del Paese.

BAN KI-MOON - L'Onu «appoggia la richiesta dell'Unhcr», ha assicurato Farhan Haq, portavoce del segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon. Il portavoce ha spiegato che l'Unhcr è la «voce guida dell'Onu per quanto concerne i rifugiati, e i rapporti con Roma su questo tema saranno gestiti dallo stesso commissariato, nella persona del suo alto rappresentante, Antonio Guterres». Haq ha precisato che il Palazzo di Vetro di New York, che è in contatto quotidiano con l'agenzia dei rifugiati, «rispetta la richiesta contenuta nella lettera dell'Unhcr al governo italiano».

«MARONI ESEGUE ACCORDI PRESI DA ME» - Gli «accordi con la Libia» per il rimpatrio degli immigrati clandestini, ha voluto sottolineare dall'Egitto il presidente del Consiglio, «li ho gestiti io, li ho sottoscritti io, Maroni esegue quelli che sono gli accordi presi direttamente tra me ed il leader libico Gheddafì». Quanto al rapporto con la Lega, il Cavaliere ha voluto precisare che «certamente il Carroccio esagera» ma «sono esagerazioni più di facciata che di sostanza perché poi i signori della Lega sono delle persone perbene, anche nelle amministrazioni locali sono coloro che danno di più per aiutare chi ha bisogno di una mano». «Cerchiamo di non offrire all’opposizione pretesti di polemiche e di campagna elettorale, per esempio il fatto delle ronde - è stato l'invito del premier - che sono tutt’altro rispetto a quello che dice l’opposizione: per questo noi abbiamo detto che era sbagliato dare all’opposizione un pretesto del genere». E riguardo alle critiche ricevute da alcuni settori della componente del Pdl che proviene da Alleanza nazionale, Berlusconi ha preferito tagliare corto: «Non credo che si possa parlare ancora di polemiche, An è un partito che non esiste nominalmente perché è confluito nel Pdl». Un plauso da Berlusconi ai due esponenti del Pd Piero Fassino e Francesco Rutelli, che si sono espressi a favore della politica dei respingimenti nei confronti degli immigrati clandestini. «Mi fa piacere - ha detto il Cavaliere - che anche nell'opposizione ci sia qualche persona di buonsenso che non segue fino in fondo l'ideologia»

NO COMMENT SU FINI - Le parole del premier lasciano presagire nuove tensioni con il presidente della Camera, Gianfranco Fini. L'ex leader di An aveva detto lunedì che «respingere l'immigrato clandestino non viola il diritto internazionale» ma aveva puntualizzato che «anche noi abbiamo come tutti gli altri il dovere di verificare se tra quelli che vengono respinti ci siano persone che hanno il diritto di richiedere asilo». E Silvio Berlusconi, incalzato dai cronisti proprio sulla posizione di Fini, ha preferito glissare: «Non mi va di entrare in questo discorso». Il presidente del Consiglio ha difeso la linea del governo italiano, contestata dalle istituzioni internazionali. «Su questi barconi - ha detto Berlusconi - di gente che ha diritto d'asilo non ce n'è. Lo dicono le statistiche. Vi sono solo casi eccezionali». Rispondendo alle critiche del Consiglio d'Europa, Berlusconi ha detto: «Non mi piace la parola respingimenti». Quanto all'asilo, «ci sono leggi che ci impongono di farlo e diamo asilo a chi viene da Paesi dove non c'è libertà e dove c'è uno stato di polizia. Comunque - ha aggiunto - noi abbiamo sempre uno spirito umanitario».

«SPOT ELETTORALE» - «I barconi pieni di disperati sono stati trasformati in uno spot elettorale per le prossime elezioni, come se fossero un manifesto per raccogliere voti e questa è la cosa più immorale» è stato il commento del segretario del Pd, Dario Franceschini, che a Panorama del giorno ha commentato le ultime dichiarazioni di Berlusconi. «Sui respingimenti vanno rispettate le norme internazionali, oltre che il buon senso - ha aggiunto -. Non lo diciamo solo noi faziosi dell'opposizione, ma anche il Consiglio d'Europa, le Nazioni Unite, i vescovi italiani. Si tratta di rispettare la dignità dell'uomo e le leggi italiane e internazionali».

LE ALTRE REAZIONI - «Sono perfettamente convinto del fatto che l'Italia in questo momento sta esercitando un proprio diritto, quello del respingimento in acque internazionali così come lo eserciterebbero altri paesi europei. È un diritto previsto dalle norme nelle intese europee» ha dichiarato il presidente del Senato, Renato Schifani, difendendo l'operato del governo in tema di contrasto dell'immigrazione clandestina. Secondo il numero uno di Palazzo Madama, riguardo al diritto d'asilo «occorre che l'Europa si faccia carico della soluzione del problema, individuando meccanismi, procedure per poter garantire anche l'attuazione di questo sacrosanto diritto». Sulla questione immigrazione è intervenuto anche Luca Cordero di Montezemolo. Intervistato a Ballarò (in onda martedì sera), il presidente Fiat ha spiegato di essere favorevole «ai diritti e ai doveri» dei migranti ma contrario «alla tolleranza e ad un paese che sembra una groviera per cui tutti possono entrare». «Io vorrei anche capire - ha detto - come si fa a difendersi da una eccessiva entrata non controllata, non coordinata e quindi bisogna uscire dall'ipocrisia, dalla poca chiarezza e, fermo restando il diritto di asilo io credo che sia giusto porre dei limiti e valutare bene l'entrata di stranieri in Italia perchè in questi ultimi anni questo non è avvenuto».

corriere.it
[Modificato da cuix 14/05/2009 13:08]
OFFLINE
Post: 4.486
Città: MILANO
Età: 43
Sesso: Maschile
administrator
13/05/2009 13:24

Ddl sicurezza, ok della Camera al primo maxiemendamento

- L'Aula della Camera ha confermato la fiducia al governo, approvando il primo dei tre maxiemendamenti al disegno di legge in materia di sicurezza. I voti a favore sono stati 316; 258 i contrari. Presente anche il ministro delle Riforme Umberto Bossi, che a proposito delle perplessità su alcuni dei passaggi del provvedimento espresse da Gianfranco Fini ha dichiarato: "A me interessa solo il voto. Mi basta che passi".

Montecitorio dunque ha detto sì al primo dei tre tronconi in cui è diviso il ddl, quello sull'immigrazione; gli altri due riguardano, rispettivamente, la mafia e la sicurezza urbana. Ma ancora non è stato sciolto il "giallo" relativo ai bambini figli di clandestini.

Soddisfatto per l'approvazione il ministro dell'Interno, Roberto Maroni. Il quale, intervenendo a una cerimonia per l'intitolazione della sede del ministero del Lavoro a Marco Biagi, ha auspicato che le nuove norme sulla sicurezza "vengano approvate definitivamente dal Senato entro la fine di maggio".

E sul secondo maxiemendamento, quello su materie di mafia, il Pd ha protestato per la decisione di porre la fiducia. Circostanza che impedisce al partito di votare passaggi giudicati positivi del provvedimento, coma la conferma del 41 bis.

repubblica.it
OFFLINE
Post: 4.486
Città: MILANO
Età: 43
Sesso: Maschile
administrator
13/05/2009 21:00

Ddl sicurezza, sì alla tripla fiducia. Nuovo duello tra Fini e Lega

ROMA - Nessun intoppo. La Camera ha votato la fiducia ai tre maxiemendamenti del governo al disegno di legge in materia di sicurezza (quello che rende reato la clandestinità, che introduce le ronde e che prolunga a sei mesi la permanenza degli irregolari nei Cie). La votazione finale sul testo è invece in programma giovedì alle 12,30. Continua però a tenere banco la polemica sui respingimenti di immigrati. Secondo Silvio Berlusconi, le politiche adottate dal governo italiano «sono in linea con le direttive Ue, col diritto internazionale, con la legge italiana». Ma all'esecutivo sono indirizzate le critiche della Cei: «Di fatto il grande tema che viene tenuto sotto silenzio di questo ddl - sostiene il direttore dell'Ufficio per la pastorale degli immigrati, padre Gianromano Gnesotto, - è proprio l'importante tema dell'integrazione, dell'inserimento nella società per ottenere il quale sono prioritarie le strategie della tutela dell'unità familiare, dei ricongiungimenti familiari, dei minori tutelati».

MARONI - Secondo Roberto Maroni, il problema è che«l'Italia, la Spagna e Malta sono stati lasciati praticamente soli a fronteggiare un fenomeno che riguarda tutta l'Europa». Nella registrazione della puntata di 'Matrix', il ministro dell'Interno afferma che «gli strumenti di contrasto che abbiamo sono importanti ma a mancare è un'azione incisiva della Comunità europea». Maroni afferma poi che la linea del governo non cambia. Tuttavia il titolare del Viminale incontrerà i vertici nazionali dell'agenzia Onu per i rifugiati per spiegare la posizione dell'esecutivo. «La proposta che facciamo non è quella che hanno avanzato loro di accoglierli tutti e poi valutare, ma quella di creare una struttura in Libia per valutare là se qualcuno ha i requisiti per lo status». Maroni ha poi parlato della norma, su cui le opposizioni hanno lanciato l'allarme, che creerebbe dei «bambini-fantasma» per quel che riguarda i figli dei clandestini: «E’ un’altra panzana - ha tagliato corto il ministro - inventata da non so chi». Infine, il ministro dell'Interno, ha anche detto che il racket del traffico di clandestini dalla Libia è gestito anche da cittadini italiani. «In questi mesi - ha spiegato Maroni - abbiamo notato un maggiore impegno dell autorità libiche. Decine di barconi sono stati presi e riportati in Libia senza che ne fossimo informati. I libici stanno sviluppando autonomamente azioni di contrasto contro il racket del traffico di clandestini, gestito anche purtroppo da cittadini italiani».

FINI-LEGA - Il dibattito fa registrare ancora tensioni tra Fini e la Lega. «Chi la dura la vince» dice Bossi nel commentare il voto di fiducia. E replica a Gianfranco Fini, che in mattinata invita nuovamente «a non fare propaganda elettorale su questi temi»: «Se la propaganda non la fai quando ci sono le elezioni, quando la fai?» chiede il Senatùr. Successivamente però Bossi chiede un'incontro a Fini e i due si parlano per circa mezz'ora. Al termine dell'incontro il leader della Lega spiega: «Con Fini il rapporto è facile, se ti dà la parola la mantiene». «Ci eravamo già chiariti», dice ancora Bossi ai giornalisti che gli chiedono i motivi dell'incontro. Il leader della Lega esclude però che si sia parlato di immigrazione: «Non abbiamo parlato di questo - dice Bossi - ma di cose alte, di come ci si comporta da alleati, di come ci si comporta reciprocamente». «Quando uno dà la parola, deve mantenerla - ribadisce il ministro - Fini è uno che la mantiene».

FINI: «BASTA PROPAGANDA» - Secondo Fini, che ha a sua volta scambiato qualche battuta con i cronisti a margine dei lavori dell'Aula a Montecitorio, «bisogna evitare eccessi propagandistici». A Fini i giornalisti hanno fatto notare come siano state condivise anche dall'Onu alcune sue riflessioni sul respingimento dei migranti. E sull'argomento il presidente della Camera ha continuato a pungere la Lega: il dibattito che si è aperto tra l'Onu il ministro Maroni - gli è stato chiesto - ha un fondamento, forse si potevano evitare gli eccessi polemici? «Bisognerebbe evitare eccessi propagandistici» è stata la risposta del presidente della Camera. Da tutte due le parti in causa? «Beh, non mi pare che l'Onu sia in campagna elettorale...» ha aggiunto Fini.

«VERIFICHE AL DIRITTO D'ASILO» - «Non è un problema di punti di vista - ha precisato il presidente della Camera - ci sono le norme di diritto internazionale. Esiste il problema del respingimento dei migranti ed esiste il diritto all'asilo. Solo che va verificato. Se si verifica sul territorio nazionale esistono i Cie, se si verifica durante il trasferimento deve essere certo che sia fatto in modo esaustivo e completo. Forse bisognerebbe pensare a istituire dei centri anche nei paesi notoriamente di transito, coinvolgendo le organizzazioni internazionali come l'Onu e la Ue». Quanto alla proposta di Maroni di far verificare le richieste di asilo in Libia, Fini non ha dubbi: «E' una ipotesi tra le tante, non peregrina».

PD - Decisamente contrario al ddl sicurezza è invece il Partito democratico. «Io penso che la politica sull'immigrazione che sta facendo il governo è una politica sbagliata, che cavalca la paura, cavalca le fobie provocando effetti opposti di quelli che si prevedono», afferma Piero Fassino. Per il responsabile degli Esteri per il Pd, «ad esempio prevedere che l'immigrazione clandestina diventi reato penale significa riempire le carceri, favorire il rapporto tra immigrati e criminalità e rendere più difficile il rimpatrio di questi clandestini». «È una sciocchezza il reato di immigrazione clandestina, come è inaccettabile che medici ed insegnanti debbano denunciare, così come è ancora più assurdo che un bambino immigrato clandestino non possa essere iscritto all'anagrafe». Tuttavia, Fassino tiene a sottolineare che altra cosa rispetto a queste forme repressive sono il respingimento ed il diritto di asilo, che sono convenzioni internazionali. Secondo l'esponente Pd «mischiare tutte le carte assieme è proprio il sistema con cui la destra rende irrazionale l'agenda sicurezza».
Il capogruppo del Pd, Antonello Soro, ha invece promesso ancora battaglia in Parlamento: «Continueremo a batterci in tutti i modi possibili per rendere consapevoli gli italiani della bruttura di queste norme». E per Marco Minniti «questa non è la solita fiducia: è una fiducia che viene posta dalla stessa maggioranza perchè si ha paura che i suoi deputati possano esprimersi liberamente. È singolare - osserva l'esponente del Pd - che un partito che si chiama Popolo delle libertá abbia paura della libertá di coscienza dei propri parlamentari», e ha aggiunto che il pacchetto sicurezza non è altro che un «mostruoso sonno della ragione», che non contrasterà efficacemente il problema dell'immigrazione clandestina. «Ho appreso dalla stampa - ha sottolineato poi ironicamente Minniti - che Maroni è stato anche capo della guardie padane. Niente di grave, sono cose passate, ma pensare che il sogno della gioventù politica del ministro dell'Interno possa essere realizzato oggi con una legge dello Stato e per giunta con una fiducia a me sembra incredibile».

corriere.it
OFFLINE
Post: 4.486
Città: MILANO
Età: 43
Sesso: Maschile
administrator
14/05/2009 13:10

Immigrati, Maroni: "Le Ue ci aiuti" E sulla Cei: "Pregiudizi infondati"

GAETA (Latina) - Roberto Maroni ha respinto oggi le critiche rivolte dalla Cei alla politica dei respingimenti, e soprattutto al disegno di legge della sicurezza: "Sono pregiudizi infondati - ha detto, durante la cerimonia di consegna di tre motovedette per il pattugliamento alle autorità libiche - bisogna leggere il provvedimento e tanti pregiudizi cadranno".

Il ministro dell'Interno ha ricordato che "l'Italia è in prima linea nella lotta all'immigrazione clandestina, noi investiamo le nostre risorse per proteggere anche i paesi europei, ma vogliamo che la Ue prenda decisioni che finora non ha preso e aiuti i paesi più esposti su questo fronte". E ha anche sottolineato "l'obbligo morale di contrastare il traffico di clandestini con ogni mezzo. Vogliamo interrompere i flussi e ripristinare il diritto d'asilo".

"Questo non vuol dire - ha spiegato - chiudere le porte a chi scappa dalla guerra e dalla fame: l'Italia ha sviluppato il miglior sistema di accoglienza per chi viene nel nostro paese per lavorare. Ma opporremo un netto contrasto nei confronti di chi vuol venire per altri scopi. Tanti sono gli strumenti a nostra disposizione e, con l'approvazione in Parlamento del ddl sulla sicurezza, ne avremo di ulteriori".

Intanto, oggi, il residente della commissione Libertà pubbliche del Parlamento europeo, Gerard Deprez, ha inviato una lettera al commissario europeo per la Sicurezza Jacques Barrot per chiedere informazioni "urgenti" sulla politica italiana dei respingimenti verso la Libia. In particolare si chiede quale sia "lo status giuridico, dal punto di vista del diritto internazionale e comunitario, delle persone intercettate dalle autorità italiane", quale sia il "regime applicabile a tali persone e se e a quali condizioni degli eventuali richiedenti asilo possano essere rinviati verso un paese che non è parte delle Convenzioni di Ginevra".

E oggi sulla politica del governo sul tema immigrazione è intervenuto anche Piero Fassino: "Il partito democratico non è contrario ai respingimenti, il Partito democratico pone la questione che è la stessa cha ha posto l'Onu e che pone per esempio la Conferenza episcopale e cioè che i respingimenti non devono pregiudicare il diritto di asilo. La realtà è che il governo e Maroni cercano così di coprire il fallimento della politica sull'immigrazione, col raddoppio degli arrivi dei clandestini".

repubblica.it
OFFLINE
Post: 4.486
Città: MILANO
Età: 43
Sesso: Maschile
administrator
15/05/2009 23:34

Migranti respinti, nuovo affondo dell'Onu - Maroni non si ferma:" Andiamo avanti"

ROMA - L'Onu insiste. L'Italia deve fermare i respingimenti degli immigrati in Libia. Ma Maroni replica altrettanto duramente: "Non ci fermiamo".
L'incontro tra il rappresentante dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), Lauren Jolles, e il ministro degli Interni italiano non ha placato lo scontro. Con l'organizzazione che è tornata a bocciare la linea del Viminale nei confronti dei clandestini che si avvicinano via mare perché infrange il diritto internazionale.

L'incontro al Viminale. Nel corso dell'incontro, che per l'Unhcr è stato "caratterizzato da uno spirito costruttivo", l'alto commissariato "ha ribadito che la nuova politica inaugurata dal governo si pone in contrasto con il principio del non respingimento sancito dalla convenzione di Ginevra del 1951, che - si legge in una nota - trova applicazione anche in acque internazionali: questo fondamentale principio, che non conosce limitazione geografica, è contenuto anche nella normativa europea e nell'ordinamento giuridico italiano".

"Sospendere i respingimenti". Confermando che fra coloro che sono stati rinviati in Libia vi sono persone bisognose di protezione, l'Unhcr ha reiterato la richiesta al governo affinché "riammetta queste persone sul proprio territorio" sottolineando che, dal punto di vista del diritto internazionale, "l'Italia è responsabile per le conseguenze del respingimento: il rappresentante dell'Unhcr ha rivolto quindi un appello al governo affinché i respingimenti siano sospesi".

Fare le verifiche in Libia. In merito alla possibilità di vagliare in Libia le domande di asilo, l'Unhcr ha sottolineato che "non vi sono al momento le condizioni necessarie per svolgere tale attività". Nel corso dell'incontro si è anche discusso della possibilità di costituire un tavolo tecnico con le parti coinvolte e la partecipazione dell'Unione europea, per elaborare una strategia che miri a rafforzare lo spazio di protezione in Libia, compresa la ratifica da parte di questo Paese della convenzione di Ginevra del 1951.

Le cifre dell'Unhcr. Secondo i dati dell'Agenzia dell'Onu più del 70 per cento delle 31.200 domande d'asilo presentate nel 2008 in Italia provengono da persone sbarcate sulle coste meridionali del paese. Il 75 per cento circa dei 36.000 migranti sbarcati sulle coste italiane nel 2008 - due su tre - ha presentato domanda d'asilo, sul posto o successivamente, mentre il tasso di riconoscimento di una qualche forma di protezione (status di rifugiato o protezione sussidiaria oppure umanitaria) delle persone arrivate via mare è stato di circa il 50 per cento. Sempre l'anno scorso, infine, la maggior parte delle persone arrivate via
mare che ha ottenuto protezione internazionale proviene da Somalia, Eritrea, Iraq, Afghanistan e Costa d'Avorio.

La replica di Maroni. Di fornte alle nuove rimostranze delle Nazioni Unite il ministro dell'Interno non cambia linea: "Andiamo avanti con i respingimenti, del problema si faccia carico l'Unione Europea".

Nel corso del colloquio, afferma una nota del Viminale, il ministro si è detto "molto attento" alle questioni poste dall'Unhcr, ribadendo però che è a livello europeo che, "a suo avviso", va trovata una soluzione e ha proposto "la creazione di un tavolo tecnico tra Unione europea, Libia, Italia e Unhcr per approfondire i temi sollevati dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite".

Bossi: con legge Maroni non c'è rischio razzismo. Riguardo alle preoccupazioni manifestate ieri dal presidente Giorgio Napolitano, il leader del Carroccio Umberto Bossi ha detto di non temere una deriva razzista dopo la legge Maroni sulla sicurezza. Parlando a un comizio elettorale a Scorzè (Venezia) Bossi ha sottolineato: "Napolitano che non deve temere chissà cosa dalla legge Maroni. Se non fosse passata allora sì poteva succedere qualsiasi cosa, anche il razzismo. Ma oggi la gente sa che lo Stato c'è, e quindi non c'è alcun rischio di razzismo, perché c'è un governo, ci sono forze politiche che fanno le leggi volute dal popolo". Il leader della Lega Nord ha ribadito con forza quindi che "non si faccia confusione: se non fosse passata la legge Maroni ci sarebbe stata una situazione più critica. Ma il mondo cambia usando criteri di legalità. E' questa la vita che abbiamo seguito e che continueremo a seguire", ha concluso.

repubblica.it
OFFLINE
Post: 4.486
Città: MILANO
Età: 43
Sesso: Maschile
administrator
16/05/2009 15:33

Unhcr: "Italia fermi respingimenti"
L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) torna a bocciare i respingimenti dei clandestini nel canale di Sicilia messi in atto dall'Italia. Se tale politica non venisse sospesa, si legge in una nota dell'Alto Commissariato, il governo italiano infrangerebbe il diritto internazionale, in particolare il principio del non respingimento sancito dalla Convenzione di Ginevra del 1951.

"L'Italia è responsabile per le conseguenze del respingimento" ha detto il rappresentante in Italia dell'agenzia per dell'Onu per i rifugiati al termine dell'incontro con il ministro dell'Interno Maroni.

Confermando che fra coloro che sono stati rinviati in Libia vi sono persone bisognose di protezione, l'Unhcr ha reiterato la richiesta al governo affinché "riammetta queste persone sul proprio territorio". In merito alla possibilità di vagliare in Libia le domande di asilo, l'Unhcr ha sottolineato che "non vi sono al momento le condizioni necessarie per svolgere tale attività". Nel corso dell`incontro si è anche discusso della possibilità di costituire un tavolo tecnico con le parti coinvolte e la partecipazione dell'Unione Europea, per elaborare una strategia che miri a rafforzare lo spazio di protezione in Libia, compresa la ratifica da parte di questo paese della Convenzione di Ginevra del 1951.

Maroni si è detto "molto attento alle questioni poste dall'Unhcr, che, a suo avviso, però - prosegue il Viminale - devono trovare una soluzione in sede europea e ha confermato che i respingimenti andranno avanti, così come previsto dall'accordo tra Italia e Libia". Il responsabile del Viminale ha infine proposto "la creazione di un tavolo tecnico tra Unione europea, Libia, Italia e Unhcr per approfondire i temi sollevati dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite".

tgcom.it
OFFLINE
Post: 4.486
Città: MILANO
Età: 43
Sesso: Maschile
administrator
17/05/2009 01:22

Frattini "Vertice Ue su migranti" - La Russa: "Unhcr criminale"

TRIESTE - Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha auspicato che "il tema dell'immigrazione e in particolare della politica comune europea sulla questione siano inseriti nel prossimo Consiglio europeo di giugno". Polemiche invece del ministro della Difesa, Ignazio la Russa, che dopo le richieste fatte ieri dall'Unhcr ha detto che l'Alto commissariato Onu per i rifugiati "non conta un fico secco". Poi in serata, dopo un incontro a Tripoli con il ministro degli Esteri libico, Mousa Coosa, ha aggiustato il tiro e ha difeso gli uomini della Marina: assolvono "esclusivamente azione umanitaria, nessuna coercizione" da parte loro nei confronti di chi tenta la traversata.

"Una voce sola". "Il problema dell'immigrazione è grave - ha aggiunto Frattini - non possiamo ricordarcelo solo quando viene estate. E' necessario che l'Unione Europea parli con una sola voce su tre aspetti: la difesa e la promozione dei diritti della persona umana, le grandi libertà e la democrazia fuori e dentro i propri confini".

Richieste di asilo. Frattini sostiene anche che "le richieste di asilo da parte degli immigrati che vengono recuperati in mare potrebbero essere vagliate direttamente a bordo delle navi. Purtroppo - ha detto il ministro a margine della riunione straordinaria del gruppo Ppe del Comitato delle Regioni - A livello europeo non c'è una lista di Paesi sicuri, per cui ognuno si comporta in modo diverso".

Crisi. Sulla crisi finanziaria attualmente in corso in Europa, Frattini ha proposto la creazione di un istituto di vigilanza europeo perché "in questa fase non hanno molto senso le vigilanze nazionali. Se ogni Banca centrale nazionale ha i propri sistemi di controlli, che cosa deve fare la Bce? Noi siamo per una politica che accresca il tasso d'Europa nella vita di tutti i giorni e nelle politiche dei Paesi membri".

Opposizione. Infine una stoccata all'opposizione: "La sinistra perde perché fa opposizione al Paese e non a Berlusconi. In Italia, come del resto d'Europa, terrorizza le imprese e i cittadini-consumatori - ha aggiunto Frattini - Non fa proposte alternative di fronte alla crisi economica internazionale, ma terrorizza. In pratica, fa opposizione ai cittadini con proposte solo demagogiche. Per questo sarà sconfitta alle prossime elezioni europee''.

"L'Unhcr? Criminale e disumano". Sul tema immigrazione è intervenuto anche La Russa, polemizzando nei confronti dell'Alto Commissariato per i Rifugiati dell'Onu. "E' un'organizzazione che non conta un fico secco - ha detto il ministro della Difesa da un Pdl point di Milano - l'atteggiamento di questo organismo è disumano e criminale". Sui respingimenti: "La legge che li consente è sempre la Bossi-Fini, ma è Berlusconi in prima persona che è riuscito a fare quello che nessuno era riuscito a fare".

La Russa: "Da Libia garanzie su respinti". In serata dopo un incontro a Tripoli con il ministro degli Esteri libico, Mousa Coosa, il ministro La Russa è tornato sull'argomento riferendo di aver chiesto garanzie sul trattamento degli immigrati riaccompagnati in Libia dopo essere stati intercettati in acque internazionali. "Ho insistito per avere notizie - ha detto La Russa - sulle condizioni umanitarie in cui si vengono a trovare coloro che noi abbiamo riaccompagnato in Libia. Ho avuto risposte esaurienti". "Nessuno è stato rimpatriato contro la sua volontà", ha detto ancora. "Non c'è stata alcuna azione di rimpatrio coatto nei confronti di nessuno".

La Russa: "Libia chiede tavolo Ue-Ua". La Libia auspica un tavolo di lavoro tra Unione europea e Unione africana per affrontare il problema del controllo dei flussi migratori e ha chiesto all'Italia di farsi promotrice di questa iniziativa. "Il ministro degli Esteri libico - ha spiegato La Russa - ha chiesto un tavolo di lavoro tra Ue e Ua e mi ha chiesto di aiutarlo a sviluppare questo rapporto, che deve essere paritetico sul problema dei flussi migratori. E io - ha detto La Russa - credo che abbia perfettamente ragione".

La Russa: "Nessuna coercizione da navi militari". Infine, tornando sulla polemica con l'Unhcr, il ministro della Difesa ha precisato che le navi della Marina militare impegnate nel controllo dei flussi migratori assolvono "esclusivamente azione umanitaria, nessuna coercizione", ribadendo l'attività di sostegno e di aiuto che le forze armate, e la Marina in particolare, danno ai "disperati che tentano la traversata" del Canale di Sicilia. "Che succede se i clandestini si rifiutano di salire a bordo della nave militare che intende soccorrerli?" si chiede La Russa. "La risposta è che se non vogliono, noi non possiamo costringerli". La Marina militare, ha concluso, "sta agendo solo in funzione umanitaria, c'è solo un'azione di aiuto agli immigrati ed è per questo che mi arrabbio quando i nostri marinai vengono tacciati da questi organismi internazionali come se facessero chissà che cosa".

repubblica.it
OFFLINE
Post: 4.486
Città: MILANO
Età: 43
Sesso: Maschile
administrator
17/05/2009 01:33

Ronde, arriva la Guardia Nazionale italiana

Il governo ha licenziato il provvedimento sulla sicurezza che autorizza la costituzione di ronde cittadine. Di questa possibilità intende usufruire anche la Guardia Nazionale Italiana, un' organizzazione con sede a Torino che ha costituito gruppi che sarebbero forniti di mezzi e divise. Tra le attività previste oltre al volontariato c'è la divulgazione della storia italiana dall'impero romano ad oggi. La G.N.I. si dichiara composta di patrioti nazionalisti ed ha un motto «Per servirvi e proteggervi». Il presidente nazionale è l'alpino in congedo Maurizio Correnti, il comandante generale il carabiniere della riserva Augusto Calzetta. Immediatamente sono arrivate le accuse di fascismo e la Digos starebbe compiendo delle indagini.

«Considerato il momento di profonda crisi economica in cui versa la Nazione, ed avendo ricevuto numerosissime adesioni, ci troviamo ad affrontare il problema del costo della divisa, che molti iscritti non possono sostenere». Leggendo questo avviso si potrebbe pensare ad un circolo sportivo in qualche difficoltà finanziaria ma la realtà è ben diversa. Infatti si tratta di un annuncio che si trova alla pagina "uniformi" sul sito Guardianazionaleitaliana.org, un'organizzazione dagli sfumati contorni paramilitari che si propone di partecipare con uomini e mezzi all'organizzazione delle ronde volute dal governo italiano.

La particolarità è che non siamo di fronte a gruppi di cittadini preoccupati della sicurezza in qualche città del nord Italia, tipo Guardia Padana, Camicie Verdi e simili, bensì una struttura che come definisce bene il sito web «nasce anche in risposta ad un preciso disegno di legge, voluto dall'attuale Governo, per potenziare la sicurezza dei centri urbani viste le sostanziali carenze di organico e di mezzi da parte delle Forze di Polizia».

La G.N.I., secondo i suoi organizzatori, «ha inoltre lo scopo di formare veri Patrioti Nazionalisti, che si prestino al servizio dello Stato Italiano, della sua unità, della sua Costituzione e della sua sicurezza. Per la G.N.I. il cittadino è il primo e più importante pezzo dello Stato».

A disposizione di questa organizzazione ci sarebbero mezzi stradali, navali e aerei, dotati dei sistemi di emergenza visivi e sonori, previsti dalle vigenti leggi e/o normative. Il tutto per scopi come l'organizzazione del volontariato, servizi socio assistenziali e, uno dei punti più controversi, la divulgazione della lingua Italiana e delle tradizioni Italiane, con particolare riferimento all'Impero Romano.

Cosa centri il nazionalismo con la sicurezza è tutto da dimostrare e così la Guardia Nazionale Italiana si è già tirata addosso accuse di fascismo da parte di alcuni articoli di stampa così come la Procura della Repubblica di Torino ha aperto un fascicolo, per il momento senza ipotesi di reato, e le indagini sono state affidate alla Digos. La G.N.I. Smentisce ogni simpatia per il fascismo anche se, come riportato dal quotidiano l'Unità, su Facebook è stato aperto un gruppo di sostegno che comprende tra gli amici Forza Nuova, Italia Nera, gioventù italiana e il movimento de La Destra.


A guidare i volontari della Guardia Nazionale, che sarebbero 2000, è il Presidente Nazionale Maurizio Correnti del Corpo degli Alpini in congedo, mentre il Comandante generale è il carabiniere della riserva Augusto Calzetta. Due sono i centri operativi uno per il nord e uno per il sud e le isole. La sede operativa è a Torino dove è previsto l'esordio in qualità di ronde. I cittadini del capoluogo piemontese dunque questa estate potrebbero incontrare uomini che pattugliano le strade con questa divisa: camicia color kaki - senape con l'effigie dell'aquila Imperiale Romana sul braccio sinistro, bandiera Italiana sul braccio destro, ruota solare incandescente con fascia sul braccio sinistro, sull'avambraccio sinistro fascia divisionale con ricamata la scritta individuale dei vari gruppi di appartenenza. Il tutto, come recita il motto della G.N.I. «Per servirvi e proteggervi».





[SM=g1336872] ...poi uno comincia a pensar male e a spaventarsi... [SM=g1336872]
OFFLINE
Post: 4.486
Città: MILANO
Età: 43
Sesso: Maschile
administrator
18/05/2009 13:53

La Russa: "Per il governo l'Unhcr sbaglia" L'Onu replica: "Attacchi inaccettabili"

ROMA - Nuove scuse a Laura Boldrini, pur confermando la sostanza delle critiche mosse all'Unhcr sul tema del riaccompagnamento dei migranti. Ignazio La Russa torna a parlare delle polemiche di questi giorni e sottolinea che il governo "è compatto nel dire che l'organismo Onu per i rifugiati sbaglia". E da Ginevra arriva la durissima replica dell'Alto commissario per i Rifugiati Antonio Guterres che parla di "inaccettabili e immotivati attacchi personali".

La dichiarazione di Guterres. L'Alto commissario, che nei giorni della polemica si trovava in Pakistan per seguire la crisi dei rifugiati dello Swat, interviene al fianco del delegato italiano Laurens Jolles e la portavoce Laura Boldrini: "Gli attacchi immotivati e personali sono inaccettabili, non mutano e non muteranno l'impegno dell'Unhcr nel perseguire il suo mandato e la sua missione umanitaria - afferma Guterres", venuto "a conoscenza dei commenti negativi e infondati che sono stati rivolti al mio Ufficio e a singoli funzionari da un esponente del governo italiano".

E ribatte alle critiche mosse al suo organismo dal governo italiano confermando l'impegno dell'agenzia dell'Onu che "ha una responsabilità globale nella protezione dei diritti dei rifugiati". "Continueremo a esercitare il nostro mandato in Europa - prosegue - così come lo facciamo in altre parti del mondo. Il mio ufficio è ben consapevole delle sfide che l'immigrazione irregolare pone all'Italia e ad altri Paesi europei. Continueremo a lavorare con i governi e con tutti gli altri partner per affrontare queste sfide in modo da garantire il pieno rispetto dei diritti dei rifugiati e di quanti hanno bisogno di protezione internazionale".

L'Alto commissario ribadisce poi la sua "piena fiducia nel rappresentante in Italia, Laurens Jolles, e nella portavoce, Laura Boldrini nel portare avanti questo importante compito".

La Russa insiste nelle critiche. A Faccia a Faccia, programma di Radio Tre Rai, il ministro della Difesa chiede di nuovo ''ammenda'' per il ''tono comiziale'' usato nei riguardi della portavoce dell'Unhcr, ma ribadisce che tutto l'esecutivo giudica sbagliato il giudizio espresso da Laura Boldrini "nel ritenere non adeguato il comportamento dell'Italia e dei marinai italiani nei riaccompagnamenti verso il porto libico" degli immigrati clandestini. "Frattini, che è l'uomo più moderato del governo, dice che ha sbagliato", aggiunge La Russa.

Il titolare della Farnesina ieri, pur prendendo le distanze da La Russa per il tono usato nel criticare l'Unhcr, aveva difeso la politica governativa sull'immigrazione: "Il rispetto delle regole - aveva affermato Frattini - è garanzia e tutela anche per tutti quegli immigrati regolari che hanno seguito le leggi. La politica della sinistra sull'immigrazione è a scapito dell'identità italiana ed europea".

Secondo il ministro, è vero che le critiche riguardavano la politica del governo, ma "quella politica viene svolta dai nostri marinai". I quali, osserva il ministro, "non hanno mai usato la forza". "Non c'è stato alcun ordine al capo di Stato maggiore della Marina o al comandante della nave Spica, che è quella che ha fatto i riaccompagnamenti, ad usare la forza. E la forza non è mai stata usata, non c'è stata mai alcuna azione coercitiva, si è rispettata l'antica legge del mare che è un dovere per un marinaio: quello di accompagnare nel porto più vicino chi è in difficoltà, se vuole essere accompagnato. Questo è successo e io sentirmi dire che l'Italia, attraverso i marinai, si comporta in modo inumano...".

La Russa tiene a sottolineare che i nostri marinai si stanno comportando in modo ammirevole: "Ci si immaginava quasi che i nostri marinai con la forza prendessero questi poveri clandestini e poi a pedate li riaccompagnassero in Libia. Non è così, è un'opera umanitaria ed è disumano immaginare il contrario".

"Sto ancora aspettando dalla signora Boldrini - conclude il ministro - la spiegazione del perché considera più umano riaccompagnarli in Italia, chiuderli nei Cie ed espellerli. Per il resto mi spiace che ci siano stati problemi di tipo personale dei quali voglio assolutamente chiedere venia".

repubblica.it
OFFLINE
Post: 4.486
Città: MILANO
Età: 43
Sesso: Maschile
administrator
23/05/2009 01:57

"Immigrati, il ddl sicurezza obbliga i medici a fare la spia"
ROMA - La questione non è risolta. Per le principali sigle sindacali dei camici bianchi ospedalieri non basta che la Camera abbia eliminato l'emendamento che abrogava il divieto di segnalazione degli immigrati clandestini contenuto nella legge Bossi-Fini. Non basta perché, dicono all'unisono, il nuovo reato di clandestinità così come è contenuto nel Ddl Sicurezza ora atteso al Senato, obbligherà, una volta approvato, tutti i pubblici ufficiali a segnalare alle autorità competenti immigrati senza permesso di soggiorno, medici e operatori della sanità pubblica compresi.

Anaao Assomed, Cimo Asmd, Aaroi, Cgil medici, Fvm, Federazione Cisl medici, Fassid, Fesmed, Federazione medici Uil Fpl, tornano sulla questione dopo aver ascoltato, nuovamente, il parare di alcuni giuristi.
Cosi, ora, i sindacati chiedono al Parlamento e al governo che venga "messo nero su bianco o senza alcuna ombra di dubbio che i medici, e tutti gli operatori sanitari che lavorano nelle strutture pubbliche, non siano obbligati a denunciare i clandestini", spiega Massimo Cozza, segretario della Cgil Medici.

I camici bianchi che lavorano nelle corsie ospedaliere e nei pronto soccorso italiani tornano, quindi, all'attacco: "Se il ddl sicurezza entra in vigore così com'è i medici in realtà saranno obbligati a denunciare gli immigrati irregolari. E' vero che la maggioranza ha cambiato il testo affinché questo non avvenga ma la modifica non basta" aggiunge Carlo Lusenti segretario dell'Anaao - Assmed.

La richiesta delle sigle di categoria è quindi quella di "correggere ancora il testo introducendo esplicitamente il divieto di denuncia per i medici, ma se questo non fosse possibile - aggiunge Lusenti - visto l'avanzato stato dei lavori, chiediamo che venga approvato un apposito decreto ministeriale, una norma, qualcosa di ufficiale e univoco che affianchi il ddl sicurezza".

Il rischio è anche di tipo sanitario. "Siamo preoccupati - spiega Cozza della Cgil Medici - perché la situazione è sottovalutata, il solo timore di norme che obbligano i medici a denunciare i clandestini ha comportato negli ultimi tre mesi un calo del 10-20% degli immigrati nelle strutture sanitarie pubbliche. I rischi per la salute sono, ad esempio che non si possa prevenire adeguatamente la diffusione di malattie come la Tbc, o di patologie infettive. In Italia di Tbc sono circa 4000 l'anno e negli ultimi tre mesi solo a Roma quelli accertati sono stati 145, un numero in netta crescita".

Per Giuseppe Lavra della Cimo "non si tratta di un generico allarmismo né di una questione corporativa; se lo facciamo è nell'interesse della collettività".
Se non dovessero arrivare segnali concreti da parte del Parlamento né del governo , spiegano i sindacalisti "siamo pronti a dare ogni forma di sostegno ai medici che fossero denunciati e a garantire supporto sino alla Corte Costituzionale. Non possiamo chiedere che vadano contro una legge - conclude Lusenti - ma che si regolino in base alla Costituzione e al codice deontologico".

"La richiesta che fanno i medici di una norma espressa che li esenti dal dover denunciare gli immigrati clandestini è apodittica e razzista" afferma Matteo Brigandì, capogruppo della Lega Nord in commissione Giustizia alla Camera. "Apodittica, in quanto non si capisce perchè solo i medici dovrebbero essere esentati dal fare denunce rispetto a tutti gli altri pubblici ufficiali - dice Brigandì - e razzista in quanto non è chiaro perchè debbano essere esentati nei confronti dei clandestini e non di altre persone che commettono reati".

Orlando (Idv) si schiera con le associazioni professionali: "La questione dei medici-spia è ancora aperta: serve una norma precisa".

repubblica.it
OFFLINE
Post: 4.486
Città: MILANO
Età: 43
Sesso: Maschile
administrator
02/07/2009 13:39

Il ddl sicurezza è legge. La clandestinità è reato.


ROMA - Ok definitivo del Senato: il ddl sicurezza è diventato legge dello Stato con i voti favorevoli del PdL, Lega Nord e MpA (157 sì, 124 no e 3 astenuti). Con la nuova legge gli immigrati irregolari rischieranno il processo: è stato introdotto il reato di clandestinità. La permanenza nei Centri di identificazione temporanea potrà toccare i 18 mesi (finora il limite era di 60 giorni), mentre i cittadini potranno organizzarsi in ronde non armate. Una pena fino a tre anni di carcere è prevista per chi affitta case o locali ai clandestini e per insulti a pubblico ufficiale.

Vengono inoltre ripristinati i poteri del procuratore nazionale antimafia e inasprito il 41-bis sulla detenzione dei boss mafiosi. Rispetto ad una stesura precedente, torna l'obbligo per gli imprenditori di denunciare i tentativi di racket, pena l'esclusione dalle gare d'appalto, che scatta anche quando la richiesta del pizzo emerga dalle risultanze di un rinvio a giudizio.

"Una legge per gli italiani", ha detto Maurizio Gasparri, presidente dei senatori del Pdl, mentre per l'opposizione è "un pugno sbattuto sul tavolo. Così si favorisce la clandestinità", ha sostenuto Anna Finocchiaro, omologa nel Pd. E i senatori dell'Italia dei Valori hanno alzato in aula cartelli con scritto: "I veri clandestini siete voi. Governo: clandestino del diritto".
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 07:06. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com