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"Mills fu corrotto dalla Fininvest"

Ultimo Aggiornamento: 08/03/2010 22:59
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19/05/2009 15:33

al legale inglese 4 anni e 6 mesi

L'avvocato inglese David Mills è stato condannato a quattro anni e sei mesi per corruzione in atti giudiziari dal Tribunale di Milano. Il legale nel luglio del 2004 aveva raccontato ai pm Fabio De Pasquale e Alfredo Robledo di aver ricevuto 600mila dollari dal gruppo Fininvest per dire il falso nei processi in cui era coinvolto Silvio Berlusconi.

Successivamente, nel corso del dibattimento, Mills aveva poi parzialmente ritrattato quella versione cercando di discolpare il presidente del Consiglio. Il premier era in un primo momento imputato insieme all'avvocato, ma la sua posizione è stata stralciata in seguito all'approvazione del "Lodo Alfano" sull'impunità delle massime cariche dello Stato da parte del Parlamento, norma attualmente al vaglio della Corte Costituzionale. Mills è stato condannato a risarcire anche 250 mila euro alla parte civile Presidenza del Consiglio (paradossalmente al suo coimputato). I giudici hanno inoltre disposto la trasmissione degli atti alla Procura perché valuti la testimonianza di Benjamin Marrache, uno dei testimoni nel processo.

Anche se Berlusconi è al momento fuori dal processo, la sentenza di oggi getta comunque un'ombra pesante anche sul suo comportamento. Secondo il Tribunale, i 600mila dollari bonificati a Mills dalla Fininvest del '98 sono serviti infatti a corrompere il legale inglese per testimoniare il falso - così come sostenuto dalla Pubblica accusa - in due processi che vedevano imputato l'attuale presidente del Consiglio Silvio Berlusconi (tangenti alla Guardia di finanza e All Iberian).

"In un Paese normale - ha denunciato Antonio Di Pietro - il presidente del Consiglio avrebbe già rassegnato le sue dimissioni". "Se Mills è stato condannato in quanto 'corrotto' - prosegue il leader dell'Idv - significa che abbiamo un corrotto, ma anche un corruttore. Ma si sa come vanno le cose in Italia rispetto agli altri paesi occidentali: in America, Obama ha mandato via i ministri che avevano avuto problemi con il fisco; in Italia, se corrompi un testimone, vai a fare il presidente del Consiglio".

Forza Italia accusa invece i giudici milanesi di aver pronunciato una sentenza "scontata, politica e a orologeria". Commentando la condanna, la difesa dell'avvocato Mills ha lamentato che la presenza di Silvio Berlusconi come coimputato nel processo milanese ha impedito al collegio di giudici presieduto da Nicoletta Gandus un'attenta valutazione dei fatti. "E' un processo - ha commentato polemicamente l'avvocato Federico Cecconi - che senza l'ombra dell'altro soggetto coimputato sarebbe stato esaminato in modo più sereno". L'imputato ha limitato invece a definirsi "molto deluso".

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19/05/2009 15:35

"Mentì per salvare Berlusconi" Le motivazioni della condanna di Mills

MILANO - "Mentì per salvare Berlusconi" Per questo l'avvocato inglese David Mills è stato condannato a Milano a 4 anni e 6 mesi dai giudici milanesi. Il legale, condannato per corruzione in atti giudiziari agì "da falso testimone "per consentire a Berlusconi e alla Fininvest l'impunità dalle accuse, o almeno, il mantenimento degli ingenti profitti realizzati". E' questo uno dei passaggi delle motivazioni (leggi il documento completo), circa 400 pagine, della sentenza con la quale il tribunale di Milano ha motivato la condanna del legale inglese. Motivazioni delle quali si parlerà anche in Parlamento: il premier ha annunciato che riferirà sulla vicenda alle Camere.

Mills, scrivono i giudici nelle motivazioni, "ha agito certamente da falso testimone da un lato per consentire a Silvio Berlusconi e al gruppo Fininvest l'impunità dalle accuse, o, almeno, il mantenimento degli ingenti profitti realizzati attraverso il compimento delle operazioni societarie e finanziarie illecite compiute sino a quella data, dall'altro ha contemporaneamente perseguito il proprio ingente vantaggio economico". I giudici milanesi ricordano che oltre ai 600mila dollari ritenuti "il prezzo della corruzione", Mills nel 1996 percepiva direttamente da Berlusconi almeno 45mila sterline dichiarate al fisco inglese. "Enormi somme di denaro, estranee alle sue parcelle professionali" che il legale riceveva da Berlusconi.

In pratica, scrivono ancora i giudici, "la condotta di Mills era dettata dalla necessità di distanziare la persona di Silvio Berlusconi dalle società off shore, al fine di eludere il fisco e la normativa anticoncentrazione, consentendo anche, in tal modo, il mantenimento della proprietà di ingenti profitti illecitamente conseguiti all'estero, la destinazione di una parte degli stessi a Marina e Piersilvio Berlusconi". In sostanza, per i giudici, "il fulcro della reticenza di Mills, in ciascuna delle sue deposizioni, sta nel fatto che egli aveva ricondotto solo genericamente a Fininvest, e non alla persona di Silvio Berlusconi la proprietà delle società off shore, in tal modo favorendolo in quanto imputato in quei procedimenti".

La condanna per l'avvocato inglese era arriva nel febbraio di quest'anno. A conclusione di un'inchiesta che tirava in ballo il premier e che aveva visto una prima ammissione di colpa di Mills. Il legale nel luglio del 2004 aveva raccontato ai pm di aver ricevuto 600mila dollari dal gruppo Fininvest per dire il falso nei processi in cui era coinvolto Berlusconi: le tangenti alla Guardia di finanza e All Iberian.

Poi, nel gennaio 2009, la ritrattazione e il tentativo di discolpare il presidente del Consiglio (la cui posizione è stata stralciata in seguito all'approvazione del "Lodo Alfano" che garantisce l'imminutà alle alta cariche dello Stato). Una svolta che permise al premier di evitare il rinvio a giudizio per corruzione chiesto dia giudici nel 2006.

Per giustificare la retromarcia Mills disse di aver temuto guai con il fisco inglese ("temevo che scoprisse dei miei versamenti non dichiarati"). Poi le scuse a Berlusconi. Una ricostruzione che, però, non ha convinto i giudici.

Le reazioni. "La sentenza dice che Berlusconi ha fatto operazioni illecite e che quindi Berlusconi, se non ci fosse stato il lodo Alfano, sarebbe stato condannato anche lui per questi reati" attacca Antonio Di Pietro.

"E' un gesto di responsabilità istituzionale importante che il presidente del Consiglio abbia annunciato l'intenzione di riferire in Parlamento a proposito della sentenza Mills" dice il leader dell'Udc Pierferdinando Casini.

"Le motivazioni della condanna dell'avvocato Mills confermano ancora di più che il presidente del Consiglio ha evitato una condanna per gravi reati solo grazie all'immunità garantitagli dal lodo Alfano che oramai può essere definito come il padre di tutte le leggi ad personam" commenta Lanfranco Tenaglia, responsabile giustizia del Pd.

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La sentenza del caso Mills
milano.repubblica.it/dettaglio/mils/1636200
[Modificato da cuix 19/05/2009 15:36]
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19/05/2009 23:55

...alla voce:

Il nano Silvio!!
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20/05/2009 00:20

Pd: "Berlusconi rinunci all'immunità" - Il premier: "Sentenza scandalosa"

ROMA - Opposizione all'attacco del Cavaliere dopo le motivazioni della condanna dell'avvocato Mills. Dario Franceschini chiede che il premier rinunci all'immunità. Richiesta rispedita al mittente dall'avvocato (e parlamentare del Pdl) Nicolò Ghedini: "Se rinunciasse condannerebbe il paese all'ingovernabilità". Ma poi è lo stesso Silvio Berlusconi a prendere la parola. Annunciando un suo prossimo intervento in Parlamento sul tema. Avvertendo: "Da questi giudici non mi farò processare". E attaccando duramente la stampa.

Le parole del premier. "Ho annunciato questa mattina la mia intenzione di fare un intervento in Parlamento sulla sentenza Mills e, appena avrò tempo, lo farò. In quella sede dirò finalmente quanto da tempo penso a proposito di certa magistratura": così Berlusconi, parlando in conferenza stampa all'Aquila. Poi aggiunge che si tratta di "una sentenza scandalosa e contraria alla realtà, in appello sarà assolto. Questa opposizione sconfitta sul piano delle cose concrete si attacca a cose di questo tipo come già fatto in passato in modo vergognoso sulle veline che non sono mai esistite".

L'attacco alla stampa. In particolare, nel mirino di Berlusconi ci sono gli inviati di Repubblica, dell'Unità, del Sole 24 ore: "E' la stampa italiana che si deve vergognare", perché pubblicando "notizie non vere fa del male al Paese". E in particolare, sulle famose dieci domande sul caso Noemi-veline che il nostro giornale gli ha posto: "Non rispondo a Repubblica, se cambiasse atteggiamento potremmo trovare un accordo, ma adesso non rispondo. Ho già risposto quando mi hanno detto che ero malato: ho risposto che eravate malati voi di invidia personale e di odio politico. Lo riconfermo in pieno". E ancora: "Non pensate di cadere nel ridicolo quando sostenete che in Italia non c'è libertà di stampa?Se volete scherzare scherziamo, ma all'esterno certe affermazioni sono prese per vere. Questo fa male al paese".

L'opposizione. La sentenza Mills "dimostra - sostiene Franceschini - in modo purtroppo incontestabile il coinvolgimento del presidente del Consiglio e dimostra allo stesso modo che la legge Alfano è stata fatta apposta per sottrarlo al giudizio a cui sono sottoposti tutti gli italiani". Durissimo Massimo D'Alema: "Atro che in Parlamento, dovrebbe andare in tribunale a farsi processare. Berlusconi ha perso il senso del limite". Anche Antonio Di Pietro attacca: "La sentenza dice che Berlusconi ha fatto operazioni illecite e che quindi Berlusconi, se non ci fosse stato il lodo Alfano, sarebbe stato condannato anche lui per questi reati". Chi invece apprezza la volontà di Berlusconi che riferirà della vicenda in Parlamento è il leader dell'Udc Pierferdinando Casini: "E' un gesto di responsabilità istituzionale importante".

Il Pdl. Il ministro Ignazio La Russa esprime solidarietà al premier e aggiunge: "Dopo aver aspettato tre mesi per depositare le motivazioni, forse era possibile farlo tra un altro mese ancora, se non si voleva essere oggetto di polemiche e dell'inevitabile accusa di giustizia a orologeria". Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl, attacca Pd e Idv parlando di "speculazione che dimostra che l'opposizione cavalca solo l'antiberlusconismo e ritorna all'uso politico della giustizia".

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20/05/2009 15:36

Bonaiuti: "Giustizia a orologeria" - Anm: "Inaccettabili attacchi ai giudici"
ROMA - "A due settimane dalle elezioni c'è un attacco politico ad orologeria e Silvio Berlusconi risponde con il calore e l'umanità che gli sono propri ma subito si legge sui giornali dello 'sfogo', 'dell'ira del premier'". A dirlo è il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti riferendosi alle motivazioni della sentenza di condanna dell'avvocato inglese Mills, che secondo i giudici ha mentito perché corrotto da Silvio Berlusconi, e alla reazione del capo del governo. Dura la replica dell'Anm che esprime solidarità ai giudici del processo Mills: "E'inaccettabile che da parte di esponenti politici e di rappresentanti del governo vengano rivolte invettive e accuse di carattere personale nei confronti dei componenti del collegio del tribunale di Milano ed in particolare del suo presidente".

E intanto dall'opposizione monta la polemica sull'annuncio fatto ieri dal premier, a proposito di un suo prossimo intervento in Parlamento per denunciare i comportamenti di "certa magistratura". "Abbiamo sentito tanti distinguo - dice questa mattina Bonaiuti - ma quando arriva la sentenza politica, il Pd si dimostra giustizialista come Di Pietro. Dio li ha fatti e poi li accoppia". Poi le critiche ai titoli dei giornali che parlano di "ira" o di "sfogo" di Berlusconi: "Nessuno scrive semplicemente la 'replica' di Berlusconi".

E il concetto di "giustizia a orologeria" viene usato anche dal capogruppo Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto. Che aggiunge: ''Oggi vale il lodo Alfano perché altrimenti subiremmo una destabilizzazione totale di tutto il sistema politico italiano in un momento delicatissimo''.

L'Anm, però, contrattacca dicendosi sorpresa "dal 'garantismo a corrente alternata' utilizzato come chiave di lettura di vicende giudiziarie che riguardano esponenti del mondo politico-imprenditoriale a fronte del disinvolto giustizialismo con cui si commentano fatti di criminalità diffusa".

Sulla vicenda Mills interviene anche Dario Franceschini. Girando questa mattina per il quartiere Centocelle di Roma, il segretario del Pd dice: "Qui ho trovato un grande senso di indignazione perché la gente si aspetta che i politici si occupino dei problemi delle persone, della crisi. Berlusconi non ha trovato due minuti di tempo per venire in aula a parlare dei problemi degli italiani, vuole venirci per autoassolversi e sollevare un polverone politico".

Ancora più duro il leader dell'Idv Antonio Di Pietro. "Siamo totalmente in disaccordo - spiega - sul fatto che Berlusconi venga a riferire in Parlamento, sarebbe inaccettabile avere una sentenza parlamentare. Berlusconi come tutti gli italiani deve andare a difendersi in tribunale. Se Berlusconi viene ad accusare la magistratura in Parlamento è un attacco alla Costituzione e una violazione al principio della divisione dei poteri. I presidenti delle Camere non devono permettere che avvenga".

E sul caso Mills Rifondazione comunista ha organizzato un presidio in piazza San Babila, a Milano, alle 18.30. Per chiedere le dimissioni del premier.

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26/02/2010 00:08

Assurdo. Senza parole.

Processo Mills, la Cassazione
"Condanna annullata, il reato è prescritto"



ROMA - "Il reato di corruzione in atti giudiziari a carico dell'avvocato Mills è prescritto". La decisione della Corte di Cassazione arriva dopo circa quattro ore di camera di consiglio e dopo che lo stesso procuratore generale aveva chiesto l'estinzione del reato. Che, in sostanza è stato consumato (tanto che la stessa corte ha condannato Mills a risarcire alla presidenza del Consiglio 250mila euro per il danno di immagine) ma la condanna non può essere comminata. L'avvocato inglese era stato condannato a 4 anni dal tribunale di Milano in un processo in cui è stata stralciata la poisizione di Silvio Berlusconi che, secondo l'accusa avrebbe corrotto il legale inglese per fargli dire il falso.

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(Qui il resto dell'articolo, se qualcuno vuol farsi male del tutto..
www.repubblica.it/politica/2010/02/25/news/il_processo_mills_in_cassazione_pg_il_reato_gi_prescritto-... )
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01/03/2010 18:21

"Dal Tg1 notizie false sul caso Mills" appello a Rai e Ordine da migliaia di cittadini


ROMA - Il Tg1 di Augusto Minzolini ha dato notizie false sul caso Mills. E l'Ordine dei giornalisti e la Rai dovrebbero reagire in modo esemplare. E' quello che affermano e chiedono più di 60mila cittadini, che nelle ultime ore hanno sottoscritto un appello indirizzato a Lorenzo Del Boca, presidente dell'Odg, e Paolo Garimberti, presidente della Rai. Oggetto: segnalazione di una grave violazione della deontologia professionale. "Non si tratta di destra e sinistra, Minzolini ha il diritto di esprimere le proprie opinioni", scrive Arianna Ciccone, prima firmataria della lettera. Ma nell'edizione delle 13 e 30 del Tg1 del 26 febbraio "è stata data una notizia falsa". David Mills non è stato assolto, come per ben due volte è stato ripetuto al Tg1. Ma ha commesso un reato che è stato prescritto.

L'appello è subito girato in rete. Con tanto di video per documentare il tutto. E la lettera è stata già firmata da migliaia di persone. Su Facebook nasce un gruppo (basta iscriversi per firmare) intitolato alla "dignità dei giornalisti e al il rispetto dei cittadini". Il volto di Enzo Biagi viene scelto come avatar. In bacheca già decine gli interventi. C'è chi chiede se esista "una legge che vieta di dare notizie false", e chi si propone, in ogni modo, di "diffondere l'esistenza dell'appello". In molti sono indignati e minacciano di non guardare più il Tg1. E c'è chi si lancia in analisi del nesso tra il potere di Berlusconi e la disinformazione crescente. Molti stanno anche "bombardando" la pagina Facebook del Tg1 con il messaggio "rescrizione non è assoluzione".

All'interno dell'appello è riportato un brano di un articolo di Michele Serra: "Per un giornalista manomettere la verità è un crimine, tal quale per un fornaio sputare nel pane che vende. Qui non si tratta di opinioni, di interpretazioni, di passione politica. E' proprio una frode, una lurida frode che non descrive più l'aspra dialettica di un paese spaccato, descrive qualcosa di molto peggiore: l'impunità conclamata di chi mente con dolo, con metodo, con intenzione, sicuro di non doverne rispondere ad alcuno (all'Ordine dei giornalisti? è più realistico sperare che intervenga Batman)".

E proprio questa riflessione ha dato il via all'appello di Arianna Ciccone. Che chiede oltre all'intervento dell'Ordine dei giornalisti anche le scuse e la rettifica da parte del Tg1 e della Rai. Nel testo dell'appello, infatti, si legge: "Ecco caro presidente Del Boca io come cittadina mi aspetto da parte dell'Ordine un provvedimento nei confronti di quel giornalista che ha palesemente violato il principio deontologico per eccellenza: raccontare la verità. E mi aspetto, caro presidente Garimberti, e caro direttore Minzolini, le scuse del Tg1 e la rettifica". Online è già scattata una gara di solidarietà. Il link dell'appello si sta diffondendo rapidamente. Ora gli organizzatori stanno pensando di andare a consegnare le firme a mano martedì.

Un'altra iniziativa arriva dalla "Società Pannunzio per la libertà d'informazione", che ha scritto una lettera a Bruno Tucci, Presidente dell'Ordine dei giornalisti di Roma. Eccola: "Caro Presidente, durante il Tg 1 delle ore 13,30 di sabato 26 febbraio è stata data per due volte, nella titolazione e nella notizia sul caso Mills, una informazione falsa. Dato che non possiamo immaginare che un Direttore e un'intera redazione non conoscano la differenza tra assoluzione e prescrizione di un reato accertato e sanzionato in due gradi di giudizio e confermato dalla stessa Corte di Cassazione; dato che non possiamo immaginare che il Tg1 e il suo Direttore non sappiano quale responsabilità e potere essi abbiano sulla formazione dell'opinione pubblica italiana, riteniamo che sia stato compiuto non un involontario errore (che peraltro non è stato seguita da alcuna rettifica) ma, dolosamente, una gravissima lesione della deontologia professionale e quindi chiediamo un'immediata apertura di un provvedimento disciplinare contro Augusto Minzolini e quanti altri siano riconosciuti corresponsabili della medesima truffa".

La consegna delle firme all'ordine e al presidente della Rai è prevista tra mercoledì e giovedì.

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01/03/2010 18:47

Non commento... mi limito ad un "mi chiedo perché se una persona è onesta e pulita come dice di essere fa di tutto per non comparire davanti ai giudici..."
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08/03/2010 22:59

Re:
Mezcal82, 01/03/2010 18.47:

Non commento... mi limito ad un "mi chiedo perché se una persona è onesta e pulita come dice di essere fa di tutto per non comparire davanti ai giudici..."




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