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Il futuro è di tutti

Ultimo Aggiornamento: 18/03/2010 20:32
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11/03/2010 20:57

Tra bamboccioni e grande fratello, il nostro futuro è già vecchio


Se sai chi sono sai bene quanto mi è costato tutto quello che oggi sono... perché l'ho fatto? Non sarei forse stato più felice rinunciando ad un sogno per inseguirne un altro??
E se quel giorno la mia scelta fosse stata diversa? Tanto oggi cosa ho ottenuto? Cosa posso sperare? Queste sono le condizioni, questa è la vita di chi come me (e come tante altre persone mooooolto più in gamba di me) ha scelto questa strada... in questo paese i sogni costano caro.
In mezzo a quelli che questo governo definisce bamboccioni ci sono tante persone come il ricercatore intervistato... io preferisco chiamare queste persone "ESEMPI" loro li chiamano bamboccioni... sono punti di vista.
Non voterò alle prossime elezioni, non voterò perché tanto la mia situazione come la vostra non cambierà comunque. Chiunque vincerà si godrà la pacchia dall'alto, è così da decenni, che ci sia una destra o una sinistra... perché sperare in persone di 60/70 anni? Secondo voi a loro interessa del nostro futuro? E allora si fanno le centrali nucleari, tanto chi le fa costruire non dovrà mai smaltirle, si fanno legge energetiche orientate ai prossimi 5 anni... 5 anni... i piani energetici austriaci si spingono ai 30 per non parlare di quelli del nord Europa... siamo sempre gli ultimi!
Se voi foste certi di morire tra un anno esatto da oggi, cosa fareste?... Pensateci bene prima di votare, ne va del nostro futuro e di quello dei vostri figli...
Io non sono nato "con la camicia", io non ho conoscenze e sono così stupido che se anche ne avessi non le userei.
Se sei onesto in questo paese di corrotti e delinquenti non sei nessuno. E' paradossale il fatto che se hai un gran potenziale (sicuramente non è il mio caso ma quello del ragazzo intervistato) conti meno di uno che ha un gran padre, un buon amico o un qualche parente... Additiamo gli amici siciliani come assediati dalla mafia, i campani come "appestati" dalla camorra... ma noi cosa siamo scusate? Nessuno ci chiede il pizzo ma voi credete davvero di essere liberi da un sistema come quello italiano?
Quando nasci sei già destinato. Guardate le grandi imprese italiane... cocainomani, pervertiti, puttanieri... ma loro sono figli di... e quindi dirigono le nostre grandi imprese... il nostro futuro.
Se tirassi coca e mio padre lo venisse a sapere non mi darebbe la fabbrichetta di famiglia (che non ha per altro) ma una corcata di mazzate da farmi dimenticare qual'è la mia famiglia!

Ora provate a spegnere la tv, guardatevi intorno e chiedetevi se il mondo di oggi, quello vero, è quello che vorrete trovare anche domani mattina.
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11/03/2010 22:30

Stessa cosa per i calciatori,vengono pagati mille euro al giorno,per tirare calci ad un pallone,allenamenti,serate,e intrattenimento...un ricercatore ottocento euro al mese...PER aver studiato come un cane,per studiare come un cane anche in futuro, studiare cellule tumorali, i cromosomi e confrontarli con cellule normali...come tirare un calcio ad un pallone!...ricordo che questo è ciò che piace agli italiani...Un pallone e non una ricerca fottutamente importante!
Fanculo Stronzi!




Ma che ce frega ma che ce importa...il vero inno italiano!
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Post: 838
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12/03/2010 22:05

Il problema è che il gruppo di ricercatori italiani non scendono in campo tutte le domeniche
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17/03/2010 21:26

Non ci sono parole per commentare il video che hai postato Mez. Ma la dice lunga sul nostro "bel" paese.

da repubblica.it
"In un anno la quota dei senza lavoro è cresciuta di sette punti percentuali. E nei primi mesi del 2010 la domanda di laureati in economia e commercio è crollata del 37 per cento. Si indebolise ancora di più il filo già esile della stabilità. E pure la paga diminuisce ancora. I risultati del rapporto di AlmaLaurea su oltre 210 mila giovani. TABELLA: lo stipendio mensile. IN CERCA DI IMPIEGO: a un anno dalla laurea

Sono, loro malgrado, il simbolo di un'Italia in crisi. Un Paese che non accetta ricambi generazionali, non conosce meritocrazia e preferisce tenerli relegati alle periferie del mondo attivo. I laureati, sempre più disoccupati, sono le icone di un'era economica in cui il lavoro ai giovani viene più "somministrato" che offerto. Lasciato intravedere per qualche mese, e poi sfilato via dagli occhi e dalla quotidianità. Sono la risorsa a cui non vengono concesse più concrete prospettive e su cui, cinicamente, pochissimi vogliono investire ancora.

Nei primi due mesi di questo infausto 2010, le imprese hanno smesso di averne necessità. Bastano pochi numeri: il fabbisogno delle aziende italiane di laureati in economia e commercio è stato inferiore del 37 per cento a quello mostrato negli stessi mesi dell'anno scorso. Non solo, pure di ingegneri i direttori del personale ne chiedono sempre meno. E questo giusto per dire dei due titoli considerati più forti e rivendibili sul mercato del lavoro. Nel complesso, la quota di chi è ancora disoccupato un anno dopo avere concluso il ciclo di studi "specialistico" (tre anni più due) è aumentata di sette punti percentuali. Un'evoluzione che non risparmia nessuno tipo di percorso di studio. I dati sono quelli del Rapporto 2010 di Almalaurea, presentato oggi a Roma e che ha coinvolto 210 mila giovani di tutta Italia.

Emergenza giovani. Le evidenze svelano, una volta ancora di più, la crucialità del tema e la necessità di interventi in questa area strategica da un punto di vista ecomomico, sociale e culturale. "Una delle principali arene su cui si gioca il futuro dell’Europa e dell’Italia - ha detto Andrea Cammelli, direttore di Almalaurea che monitora da dodici anni il fenomeno - è quella in cui si forma e si utilizza il capitale umano. Approfondire una riflessione di ampio respiro su questo versante, evitando i catastrofismi ma anche la politica dello struzzo, vuol dire avere a cuore il futuro ed evitare che il nostro Paese, all’uscita dalla crisi, si trovi in posizione marginale nel contesto internazionale. Vuol dire farsi carico di una vera e propria emergenza giovani evitando che alcune generazioni di ragazze e ragazzi preparati restino senza prospettive e mortificati fra mercati del lavoro che non assumono ed un mondo della ricerca privo di mezzi".

Ancora disoccupati. L'anno scorso erano ancora in cerca del loro primo impiego il 16,5 per cento dei neolaureati triennali. Quest'anno sono arrivati al 22 per cento. Con lo stesso destino si sono misurati anche i laureati che hanno concluso il ciclo dei cinque anni: l'anno scorso erano senza lavoro il 14 per cento, oggi sono il 21 per cento. Così come sta accadendo a medici, architetti e veterinari, ovvero gli specialisti a ciclo unico, che quest'anno si misurano con una disoccupazione del quindici per cento, l'anno scorso era il nove per cento (vedi tabella).

Incrementi, di gran lunga superiori a quelli della disoccupazione media, che segnano un ulteriore e dramamticato passo indietro. E seppure è vero che i laureati nel lungo periodo intraprendono un destino occupazionale meno disagiato dei loro coetanei diplomati, sembra altrettanto vero che questi ultimi mesi stiano mettendo a repentaglio e frammentando ancora di più i percorsi occupazionali di più di una generazione.

Il labirinto della precarietà. Tanto che questo anno si è indebolito ancora di più il filo già esile della stabilità occupazionale facendoli diventare ancor più atipici e meno stabili. Dei ragazzi e ragazze usciti dalla "specialistica" che hanno trovato lavoro, il 52 per cento lo ha fatto passando per contratti di collaborazione o altre forme precarie. L'anno scorso erano il 49 per cento. I rapporti di lavoro stabili sono stati il 26,1 per cento mentre erano il 27,8 per cento l'anno passato. E cresce la quota anche di chi lavora senza aver alcun tipo di contratto. Ancora più accentuata è stata l'evoluzione che ha coinvolto i neolaureati triennali dove l'incremento della precarietà è stata pari al tre per cento con una pari riduzione delle forme contrattuali più stabili.

L'infausto nomignolo. Così, nonostante gli anni stiano passando, nelle tasche di ciascuno di loro continua a finire sempre meno. Incollati all'infausto nomignolo di "generazione mille euro", dopo quasi dieci anni continuano a guadagnare la stessa cifra, se non meno. Chi si era laureato entro la fine del 2008, dopo un anno prende al mese una media di 1.050 euro. L'anno scorso erano un poco di più e la contrazione registrata oscilla tra il 2 per cento dei laureati "triennali" e il 5 per cento degli specialistici (vedi tabella).

La curva a forma di "L". Nel tentativo di intuire quello che ci aspetta, gli economisti stanno cercando di indovinare quale andamento avrà la ripresa (se e quando questa arriverà). Nessuno sa davvero cosa succederà. Anche il premio Nobel Paul Krugman ha detto di non averne alcuna idea. Pochi sono quelli che dicono che la curva disegnerà una forma a V, ovvero dopo la discesa rapida ci sarà poi una ripresa altrettanto rapida. Altri pensano ad una ripresa più lenta (una curva ad U). In assenza di concreti interventi, il sospetto è che rischiano di avere ragione queli che immaginano che dopo la crisi e il crollo non ci sarà alcuna ripresa nel numero di offerte di lavoro. La curva in questo caso avrà la forma della lettera "L". Per una sorta di crudelissima ironia, la stessa con cui inizia la parola "laurea"."


miojob.repubblica.it/notizie-e-servizi/notizie/dettaglio/laureati-un-anno-da-disoccupati-la-generazione-senza-prospettive...
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Post: 838
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18/03/2010 20:32

Giusto per tornare sul tema, questa sera apro youtube per cercare il video di una canzone e la prima cosa che mi appare è il video di quel coglione che ha vinto il grande pisello 2010...
Sta male, è in uno stato confusionale totale... ma questo conta poca, si può essere tirato tutta la Colombia può essere stress ma che cazzo me ne frega! Quel che importa è la fine della pagina, non so se avete mai fatto caso a quello che scrive la gente alla fine delle pagine di youtube... era pieno di post di gente preoccupata, difendeva questo caprone a spada tratta, si preoccupava per lui... io voglio dire una cosa a tutte queste persone... con il cuore, veramente con il cuore in mano...

VALETE MENO DELLA MERDA! SE VI TROVO PER STRADA VI INVESTO BRANCO DI COGLIONI! SIETE MENO DELLO STRONZO CHE CAGHERÒ DOMANI MATTINA, PER LA VOSTRA IGNORANZA MERITATE DI MORIRE AL ROGO BASTARDI PEZZI DI IDIOTI!

Nooooo, non ho esagerato... guardate i post e mi darete ragione!
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