Inter e Roma sono ancora in corsa. È il verdetto per le prime due squadre italiane scese in campo nell'andata degli ottavi di finale di Champions League. A San Siro la supersfida Inter-Manchester United è finita 0-0, con il primo tempo di chiara marca inglese mentre nella ripresa sono usciti i nerazzurri. Molte le occasioni da ambo le parti, ma il pari va complessivamente un po' stretto alla squadra di sir Ferguson. Nulla di compromesso anche per la Roma, sconfitta 1-0 a Londra dall'Arsenal grazie a un calcio di rigore. I giallorossi hanno rischiato più volte di subire il raddoppio, ma prima del vantaggio dei gunners hanno sfiorato il gol. Alle 20,45 l'ultima delle tre italiane impegnate negli ottavi, la Juventus, va in campo in trasferta contro il Chelsea.
INTER - Si risolverà tutto all'Old Trafford. La sfida di San Siro è finita senza reti, ma con grandi emozioni da ambo le parti. Primo tempo dominato dal Manchester, con quattro nitide palle gol e un palo nella prima mezz'ora, ripresa con Inter arrembante che sfiora più volte il vantaggio, ma inglesi sempre pericolosi. Ai punti, lo United avrebbe forse meritato di più. Squadra annunciate con l'unica novità di Rivas al posto di Cordoba (poi Mourinho capisce che con Rivas la difesa nerazzurra soffre le folate di Giggs e Cristiano Ronaldo e nella ripresa si vede il colombiano). Primo tempo infatti di assoluto dominio del Manchester e Julio Cesar più volte decisivo per negare il gol ai campioni d'Europa e del mondo. Nella ripresa l'Inter è più convinta e Adriano e Ibrahimovic si vedono sotto la porta di Van der Sar, ma gli inglesi continuano a pungere. Mourinho toglie Adriano e Muntari per Cruz e Balotelli, e Ferguson inserisce Rooney per Park, ma il risultato resta a reti bianche.
MOURINHO: «L'ARBITO HA CONDIZIONATO LA PARTITA» - «Il Manchester United non è il Bologna, giocare la Champions non è come giocare una partita di campionato», ha detto monseur De La Palisse Mourinho. «Ibrahimovic mi è piaciuto. Il risultato è difficile per noi, perché non potremo permetterci il lusso di perdere all'Old Trafford, ma è difficile anche per loro, perché non possono pareggiare», ha affermato il portoghese che poi si è lamentato dell'arbitro: «È stato fantastico: per favorire una squadra bastano piccoli episodi. Sono sicuro che nel ritorno non avremo un arbitro che cercherà di favorire la squadra in trasferta. Un elogio a Santon che, all'esordio in Europa, ha dato una risposta fantastica». «Sapevamo benissimo che sarebbe stata una gara combattuta per 180 minuti, abbiamo finito la prima metà», ha commentao Esteban Cambiasso. «Non abbiamo preso gol, dobbiamo andare a Manchester per segnare, siamo una squadra capace di farlo».
ROMA - Poteva essere un tracollo per la Roma e l'uno a zero in trasferta contro l'Arsenal in fondo non è un disastro (ma solo per il risultato, non per il gioco), i giallorossi nel ritorno all'Olimpico possono ribaltare il risultato, anche se mancherà De Rossi che sarà squalificato. Gol decisivo di Van Persie al 37' del primo tempo su rigore per un netto fallo di Mexes. Spalletti lancia Julio Baptista al posto di Vucinic accanto a Totti (il montenegrino entrerà solo all'82'). Inizio arrembante per i gunners, ma prima Marco Motta e poi Loria sfiorano il gol per la Roma. In un buon momento giallorosso, Mexes commette un fallo inutile in area ed è rigore. La Roma sbanda e rischia il raddoppio. Anche nella ripresa all'inizio l'Arsenal schiaccia la squadra di Spalletti e fallisce molte volte il gol ma al 23' Riise sfiora il pari.
SPALLETTI: «A ROMA SARÀ ALTRA PARTITA» - «Sono convinto che la sfida di ritorno sarà un'altra cosa», ha commentato l'allenatore giallorosso. «Nel primo tempo abbiamo fatto poco, ho trovato l'Arsenal in condizione, ha disputato una buona partita e l'ha vinta meritatamente, nonostante nella ripresa la Roma abbia fatto la sua parte. Nel primo tempo probabilmente è mancata un po' di tranquillità nel far girare la palla, ma nella ripresa le cose sono cambiate. Il secondo tempo ci ha insegnato quello che dovremo fare nella partita di ritorno».
IL RITORNO DI RANIERI - Resta la Juve, che ha ritrovato la Champions quest'anno dopo due stagioni di forzata astinenza. Nella fase a gironi ha sofferto ma anche regalato due grandi imprese con il Real. Ora deve però ritrovare la concentrazione dei grandi appuntamenti senza appello. Ranieri torna a Londra, dove ha allenato proprio il Chelsea dal 2000 al 2004: quasi 200 partite (199), una semifinale di Champions e un secondo posto in Premier con una squadra allora «povera». cacciato da Abramovich per far arrivare Mourinho, è anccora molto legato ad alcuni giocatori chiave (Lampard, Gallas, Cech) che ha portato lui ai Blues. E anche ai vecchi tifosi del Chelsea. Ma allo Stamford Bridge non ci sarà spazio per i ricordi: la sfida è decisiva per entrambe le squadre, che non possono puntare ormai troppo sul campionato. Il Chelsea ha cacciato Scolari e con Hiddink part-time punta a uscire dalla crisi. «Sarà molto speciale rivedere Ranieri .- ha detto Lampard - Lo adoro. Se non fosse stato per lui, forse non sarei dove sono oggi. Mi ha portato al Chelsea, mi ha migliorato e mi ha mostrato un'altra faccia del calcio. Ma noi giochiamo in casa e siamo obbligati a uscire dal campo col risultato giusto. Abbiamo bisogno di tenere palla e farla circolare velocemente, come abbiamo fatto con l'Aston Villa. Dobbiamo farlo anche contro la Juventus se vogliamo darci una chance». Ranieri, che contro Hiddink ha giocato tre volte e ha sempre vinto, arriva a Londra con una formazione dove gli unici assenti per infortuni, dopo tante emergenze, sono Zanetti e De Ceglie. In attacco dovrebbero giocare Amauri e Del Piero, ma sia Trezeguet sia Iaquinta sono armi in più molto importanti in corso di partita.
LE ALTRE PARTITE - Nella altre due partite giocate martedì sera, due pareggi in Lione-Barcellona 1-1 (Henry risponde a Juninho) e in AtleticoMadrid-Porto 2-2 (Maxi Rodriguez e Forlan per gli spagnoli, doppietta di Lisandro per i portoghesi).