Atene, scontri davanti al Parlamento
Studente ferito a una mano da proiettile
Manifestanti in piazza a 13 giorni dalla morte del 15enne. Protesta nella capitale, molotov e pietre contro gli agenti
ATENE - Nuova giornata di mobilitazione ad Atene e in altre città della Grecia: a 13 giorni dalla morte di Alexis Grigoropoulos settemila persone sono scese di nuovo in piazza. Liceali e universitari, che avevano formato due distinti cortei, hanno raggiunto la sede del Parlamento ad Atene, dove ci sono stati nuovi violenti scontri con i poliziotti che hanno formato un cordone: i manifestanti hanno lanciato vernice, pietre e molotov, gli agenti hanno risposto con lacrimogeni (video). Circa tremila i presenti, tante le bandiere rosse. I pompieri sono riusciti a fermare un gruppo di manifestanti che tentava d'incendiare l'albero di Natale sulla piazza, messo in sostituzione del precedente incendiato la settimana scorsa. La ripresa della violenza ha scatenato il panico fra le tante persone che affollano il centro per lo shopping natalizio.
DUE MANIFESTAZIONI - Un primo gruppo di dimostranti si è raccolto in piazza Omonia, nel centro città, convocato dal Partito comunista greco, per poi raggiungere il Parlamento. Un secondo gruppo si è riunito sotto le bandiere dei sindacati dei professori, dell’unione dei liceali e degli studenti e di organizzazioni di sinistra, davanti all’università di Atene. «Il lutto non basta, la lotta continua», «Occorre punire in modo esemplare i colpevoli», «Stato assassino» gli slogan scanditi dai dimostranti. Circa 300 persone hanno manifestato a Salonicco.
FERITO UN GIOVANE - E un nuovo inquietante episodio aggiunge tensione alla tensione. Un 16enne, figlio di un sindacalista, è stato ferito al polso da un proiettile mercoledì sera, mentre parlava con degli amici in una strada pedonale davanti alla sua scuola a Peristeri, nella periferia ovest della capitale. Il ministero dell'Educazione ha aperto un'inchiesta, precisando che non si conosce la provenienza del colpo e che al momento dello sparo non erano presenti agenti. La tv, citando fonti di polizia, ha parlato di un fucile ad aria compressa. Il liceale è stato ricoverato nella notte e dovrebbe essere operato in giornata. Una vicenda che ha riportato alla mente la morte di Alexis, il 15enne ucciso il 6 dicembre da un proiettile sparato da un poliziotto.
STRISCIONE SULL'ACROPOLI - Sia il sindacato degli insegnanti che la federazione dei lavoratori sostengono le proteste. Mercoledì alcuni giovani avevano srotolato sulla rocca dell'Acropoli due striscioni, uno con scritto «Resistenza» in greco, francese, inglese, italiano e tedesco, il secondo con scritto in inglese «18 dicembre, manifestazioni di solidarietà in tutta l’Europa», annunciando così l'iniziativa odierna nella capitale e l'auspicio che si possa estendere ad altre città. Un'azione «imperdonabile», ha detto il portavoce del governo Evanguelos Antonaros, perché offusca «l’immagine del paese all’estero». Sempre mercoledì un gruppo di attivisti ha lanciato molotov contro un camioncino delle forze anti-sommossa vicino alla direzione della polizia di Atene. Una settantina di persone si sono autodefinite «operai in lotta», dopo aver fatto irruzione nella sede ateniese della più importante sede sindacale, la Confederazione di lavoratori greci (Gsee), per chiedere la «liberazione dei compagni arrestati» durante i disordini di questi giorni. Molte scuole restano occupate: 600 secondo gli studenti, un centinaio secondo il ministero dell’Istruzione. Stessa cosa in numerose università. Da quando è iniziata la protesta - che sta mettendo a rischio la tenuta del governo di Costas Karamanlis - oltre 100 persone sono rimaste ferite e 400 sono state arrestate. Danneggiate centinaia di negozi e banche.
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