00 08/04/2009 13:14
Francia, altri quattro manager sequestrati
LIONE (Francia) - Quattro dirigenti della Scapa, azienda britannica produttrice di adesivi e colle industriali, sono stati sequestrati dai dipendenti in sciopero nello stabilimento francese di Bellegarde-sur-Valserine, non lontano dalla frontiera svizzera. La polizia locale non ha indicato quante persone sono chiuse da martedì sera dentro lo stabilimento, ma secondo fonti di stampa sarebbero quattro: il direttore di Scapa Europe, quello di Scapa France, la responsabile delle risorse umane e il direttore finanziario. I dipendenti protestano contro la chiusura dello stabilimento, annunciata a febbraio: il sequestro - definito «un’azione non violenta» dalla direzione generale in Gran Bretagna - è avvenuto dopo la rottura dei negoziati in corso con i sindacati.

MOLTI PRECEDENTI - È il quarto caso di sequestro di dirigenti in Francia nell’ultimo mese: il 12 marzo l’amministratore delegato della Sony francese era stato virtualmente sequestrato dai dipendenti e costretto a passare la notte nella fabbrica di Pontonx-sur-l’Adour, che chiuderà ad aprile; nelle ore immediatamente successive era stato concluso un accordo che migliorava sensibilmente le condizioni di allontanamento dei lavoratori. Il 23 marzo è toccato al direttore dello stabilimento della 3M di Pithiviers, liberato giorni dopo dietro l’impegno a riprendere i negoziati sulle condizioni di allontanamento di 110 dipendenti. Il 30 marzo è stata la volta di cinque manager della Caterpillar France, rilasciati con l’impegno e riprendere i negoziati sulla ristrutturazione del gruppo, che prevedeva oltre 700 licenziamenti; il giorno successivo il patron della Ppr, il miliardario Francois Henry-Pinault, è stato bloccato per un’ora a Parigi da un centinaio di dipendenti, che avevano circondato la sua auto.

«AZIONI LEGITTIME» - Azioni causate dalla grave situazione di crisi e che per la maggior parte dei sindacati sono «legittime». «Non dico di approvarle, ma mettetevi nei panni di questi lavoratori che non hanno nulla da perdere» ha dichiarato un rappresentante di Force Ouvriere, mentre Cgt e Solidaires fanno notare come «la violenza fatta ai dipendenti vittime di un licenziamento è ben più grave». Il governo di Parigi si è ben guardato dal criticare quanto accaduto definendo anzi «scandalose» le riduzioni del personale decise da molte aziende e giustificate con le necessità di tagliare i costi dettate dalla crisi: martedì il presidente Nicolas Sarkozy ha chiesto durante un comizio di porre fine ad «azioni illegali», pur riconoscendo che il comportamento di molti industriali è «inammissibile»; difficile però pensare a un intervento di forza della polizia in un periodo in cui si rischia di esacerbare ulteriormente lo scontro sociale.

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