00 10/04/2009 15:50
Sempre più manager 'sequestrati':ecco i consigli per dirigenti e operai
Roma, 10 aprile 2009 - Sequestri dei manager, istruzioni per l’uso. Mentre in molti paventano un risveglio della lotta di classe c’è chi, in Francia, si attrezza per fornire consulenze ai dirigenti, ma anche ai lavoratori che si improvvisano ‘sequestratorì. Le ‘istruzionì da adottare per i manager le ha dettate un avvocato francese, Sylvain Niel, che ha stilato un decalogo anti-sequestro, pubblicato ieri dal quotidiano d’Oltralpe ‘La Tribunè.


Tenere sempre un kit di sopravvivenza pronto in ufficio, con cambio e necessaire per la toeletta, che consenta di affrontare una notte da recluso; fare attenzione ai movimenti sospetti e analizzare preventivamente le possibilità di un ‘ammutinamentò; evitare di resistere e accettare tutte le richieste dei dipendenti, anche perchè gli impegni presi sotto costrizione, assicura il legale francese, possono essere annullati dal giudice. Queste le regole d’oro per sopravvivere all’ondata di sequestri in azienda.


Ma c’è chi, proprio sui ‘sequestrì, offre consigli ai lavoratori esasperati. Tra questi, c’è Xavier Renou, un francese di 35 anni, che offre consulenze su forme di lotta ‘non violentà, come sit-in o catene umane, e fornisce utili suggerimenti per gestire le situazioni di crisi e gli interrogatori di polizia.

------------------------------------------------------------------------------
BRUXELLES Escono senza rilasciare dichiarazioni i dirigenti Fiat "bloccati" dai lavoratori

Bruxelles, 9 aprile 2009 - I tre dirigenti Fiat che erano nella concessionaria di Bruxelles nella quale sembrava fossero trattenuti dai lavoratori hanno lasciato la sede alle 18.30, tutti e tre insieme in un’auto con autista. Nessuno di loro ha rilasciato dichiarazioni ai giornalisti. I lavoratori hanno precisato che “non li abbiamo mai sequestrati, erano dentro per loro scelta, infatti sono andati via ma la trattativa resta rotta”.



In effetti uno dei tre dirigenti aveva già lasciato la stanza, arrivando fino alle scale che conducono all’uscita, per allontanare i giornalisti, una volta riuscito provvisoriamente nell’intento è però rientrato nella sala con i suoi colleghi senza che nessuno lo invitasse a farlo.



Roland Flamand, uno dei rappresentanti sindacali, aveva spiegato che “se vogliono uscire possono farlo, come vedete tutte le porte sono aperte, ma secondo noi lo faranno solo quando i giornalisti saranno andati via”. Camicia bianca con un grande stemma della Fiat sul petto, Flamand ha sottolineato: “Il mio cuore batte Fiat dal 1975, sono più di 30 anni che lavoro per questa splendida società, ma ora il mio cuore si è rotto, come si sono rotti i negoziati”.



Il dipendente della Fiat ha inoltre ribadito che “non c’è nessun sequestro, è solo accaduto che quando verso le 13 di oggi abbiamo saputo dai nostri sindacalisti che la trattativa era ferma, siamo semplicemente saliti a chiedere che il dialogo riprenda, e siamo pronti a passare qui in azienda la Pasqua se è necessario in attesa di questa ripresa. D’altra parte l’officina funziona bene, produce utili e lavora molto, quindi secondo noi non c’è motivo di procedere ai licenziamenti, non c’è giustificazione. Crediamo che ci sia dietro qualcosa che non è chiaro”.


Sono circa due mesi che alla Fiat-Belgio va avanti un negoziato tra azienda e sindacato, che si oppone a un taglio di 24 dipendenti.


quotidiano.net