00 31/03/2009 18:42
Ocse: la recessione spingerà il Pil a -4,3% ; La Ue: «Coesione sociale a rischio»
La recessione nel 2009 in Italia porterà il Pil ad una flessione del 4,3% a causa del calo degli investimenti, della contrazione del mercato delle esportazioni e dell'incertezza che frena la spesa dei consumatori. È quanto scrive l'Ocse nel suo rapporto di marzo, secondo il quale la struttura dell'economia italiana e la sua specializzazione nell'export di beni di lusso, la «espongono alla piena forza della recessione in altri Paesi». La previsione è comunque in linea con il -4,3% stimato per l'area Ocse, contro un calo medio del 4,1% dell'area Euro.

UE: COESIONE SOCIALE A RISCHIO- E intanto, per il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, «la crisi dell'occupazione è drammatica» e in prospettiva ci potrebbero essere anche rischi di «rottura della coesione sociale». «La crisi dell'occupazione - ha detto Juncker intervenendo al Parlamento europeo - avrà conseguenze estremamente negative anche sul fronte delle finanze pubbliche ed effetti negativi sulla crescita potenziale dell'economia della zona euro che inevitabilmente diminuirà». «Le notizie sono sempre più negative. La situazione economica nella zona euro - ha rilevato Juncker - continua a degradarsi e quella sui mercati finanziari resta fragile».

ECCEZIONALE GRADO DI DEBOLEZZA - Nel rapporto di marzo, tornando all'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, si spiega che l'eccezionale grado di debolezza emerso nelle economie, con tassi di disoccupazione sopra il 10% negli Usa e l'area Euro «porterà a livelli di inflazione vicini a zero in alcuni Paesi e alcuni vedranno dei livelli di prezzi in calo». Le previsioni, spiega l'Ocse, sono condizionate alla fine degli stress nel mercato finanziario. Il rischio maggiore è che l'indebolimento dell'economia reale possa ulteriormente colpire le istituzioni finanziarie e che le misure prese dai governi si rilevino insufficienti per ristabilire la stabilità e la fiducia mentre un'altra area di rischio è quella della tenuta dei paesi del Centro ed Est Europa.

«SOSTEGNO AI DISOCCUPATI» - Quanto all'Italia, poi, l'Ocse, sottolinea la necessità di rifocalizzare la spesa «per allargare il supporto ai disoccupati e le loro famiglie» che «sarà più efficace degli aiuti ai settori industriali o degli sforzi per dirigere il prestito bancario». Per l'Organizzazione il tasso di disoccupazione nel 2009 passerà dal 6,8 al 9,2% per arrivare al 10,7% nel 2010. Secondo l'Ocse, inoltre, «ci sono limiti alle misure fiscali» dell'Italia, e «con un alto debito pubblico e un mercato» dei titoli di stato nervoso «non molto di più può essere fatto». A giudizio dell'Organizzazione, quindi, il governo avrà bisogno di focalizzarsi sulle misure volte al consolidamento del bilancio nel lungo termine, «come ad esempio accelerare o estendere la riforma delle pensioni o migliorare l'efficienza della pubblica amministrazione».


Francia: Caterpillar, operai sequestrano 4 dirigenti dopo 733 licenziamenti

GRENOBLE (FRANCIA) - Una risposta estrema agli effetti della crisi. Operai della Caterpillar, gruppo americano produttore di macchine per costruzioni, che ha annunciato il licenziamento di 733 persone su un totale di 22.000 tagli in tutto il mondo, hanno sequestrato quattro dirigenti dell'azienda nei locali della direzione a Grenoble. Lo ha riferito ai giornalisti un sindacalista.

NEGOZIATI - «Li tratteniamo nell’ufficio del direttore e discutiamo con loro perché fissino una riunione coi rappresentanti del personale per sbloccare i negoziati» ha detto il sindacalista aggiungendo «non li lasceremo andar via». Oltre al direttore dell’ufficio di Grenoble, Nicolas Polutnick, sono tenuti in ostaggio il direttore del personale, un responsabile del servizio del personale e il responsabile dei prodotti europei. Secondo il sindacalista, «Sono un po’ sotto choc. Pare che non abbiano margine negoziale perché non hanno tutti i poteri ma penso che arriveremo a qualcosa». E’ solo l’ultimo episodio in Francia nelle ultime settimane di sequestri di dirigenti da parte dei lavoratori in aziende in crisi.