L'AQUILA - La prossima riunione del G8, programmata a luglio nell'isola sarda della Maddalena, sarà spostata a L'Aquila. La decisione è stata presa dal Consiglio dei ministri che si è svolto in via eccezionale nel capoluogo abruzzese. Il premier Silvio Berlusconi ha motivato questa decisione con il fatto che in questo modo si risparmierebbero denaro e risorse che potrebbero essere utilizzati per la ricostruzione. In questo modo, ha aggiunto Berlusconi, si porterebbe l'Abruzzo al centro dell'attenzione mondiale. Il governo italiano contatterà ora gli altri Paesi partecipanti per valutare la loro disponibilità. L'utilizzo del complesso monumentale della Maddalena che avrebbe dovuto ospitare la riunione dei leader, ha detto il premier, avrebbe comportato un costo di 220 milioni di euro; soldi che potranno essere risparmiati utilizzando invece la scuola della Guardia di Finanza di Coppitto che, anche per le proprie caratteristiche, si presterebbe ad ospitare il vertice.
«QUI I NO GLOBAL NON VERRANNO» - «Chiedo scusa al presidente della regione Sardegna, che non abbiamo avuto modo di avvisare - ha detto Berlusconi -, ma posso già dire che l'isola potrà ospitare in autunno un summit sull'ambiente per cui sto avendo contatti con il presidente americano Barack Obama. Del resto - ha poi aggiunto - la Maddalena e il contesto più lussuoso in cui la riunione si sarebbe svolta sarebbe stato meno consono con il periodo di crisi che l'economia mondiale sta vivendo». Quanto alla sicurezza dei leader, il presidente del Consiglio ha spiegato che ci sono tutte le condizioni per garantirla e che probabilmente «non credo che i no global avranno la faccia di venire in questi luoghi ad organizzare manifestazioni dure come quelle a cui siamo stati abituati in passato». Poco più tardi proprio il presidente della giunta regionale sarda, Ugo Cappellacci, ha commentato la decisione dicendo che la Sardegna è pronta a fare al sua parte ma «credo che ci siano altri problemi di natura tecnica e organizzativa che non possono consentire lo spostamento del summit in termini operativi». «Se vi saranno poi soluzioni intermedie per raggiungere l'uno e l'altro obiettivo - ha detto Cappellacci - saremo tutti orgogliosi di poter contribuire al risultato finale».
STANZIAMENTI E RICOSTRUZIONE - Il Consiglio dei ministri, durato due ore, ha anche dato via libera al decreto legge per stanziare le risorse in favore delle zone terremotate dell'Abruzzo. Il provvedimento mette a disposizione un totale di otto miliardi di euro, di cui 1,5 per fronteggiare l'emergenza e 6,5 miliardi per la ricostruzione. A questo proposito, il capo del governo ha spiegato che «sono state individuate 15 aree dove intervenire con piastre di cemento armato capaci di sopportare scosse sismiche: su queste piastre saranno edificate case sicure, con verde e alberi». Il testo varato dal Cdm prevede anche che le donazioni che verranno fatte da imprese e privati a favore degli interventi post-terremoto siano deducibili dalle tasse. E' stato specificato però che le erogazioni liberali scontabili sono quelle fatte «per il tramite della Presidenza del Consiglio dei ministri-Dipartimento protezione civile ovvero da altri enti appositamente individuati». Non solo: gli studenti universitari saranno esonerati dal pagamento delle tasse per il periodo 2009-2010. «Per la prima volta si affronta un evento del genere senza aumentare la pressione fiscale - ha detto il premier commentando i provvedimenti adottati -. Gli otto miliardi saranno recuperati con spostamenti di spese, riduzione di sprechi e rimodulazione degli stanziamenti». Berlusconi ha poi annunciato di avere stilato una lista di 44 tra chiese e beni artistici e architettonici che saranno ricostruiti e restaurati con l'aiuto dei Paesi esteri che hanno dato la propria disponibilità ad aiutare l'Italia nella ricostruzione.
I CONTRIBUTI AI PRIVATI -Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha poi spiegato che il decreto prevede lo stanziamento di 150.000 euro per chi vorrà ricostruirsi da sè la casa distrutta e 80.000 euro per chi invece ha una casa solo danneggiata. «Prevediamo - ha detto - 500 milioni di euro, e la domanda è per 700, per interventi per le abitazioni private. Ci sarà un conto corrente gratuito per 150.000 euro disponibili per ciascuno per la ricostruzione della casa». Nella gestione di questi fondi ci saranno Fintecna, Cassa Depositi e Prestiti e banche. «Puoi farti la casa come vuoi e può essere la ricostruzione della casa colpita o una casa nuova da un'altra parte», ha aggiunto il premier Silvio Berlusconi. «La tua casa te la metti a posto tu, sei il direttore dei lavori, sei tu che sei padrone del tuo destino. Io non credo al fatto che siano tutti mafiosi fino a prova contraria. Non credo alle attività criminali di un piastrellista che sistema una unifamiliare in Abruzzo. Se la casa non è distrutta ma solo danneggiata il contributo sarà di 80.000 euro», ha detto inoltre Tremonti, che ha poi spiegato che non verrà utilizzata la leva del 5 per mille per reperire le risorse: «Quando ho fatto l'ipotesi del 5 per mille - ha spiegato - non era per togliere al volontariato ma per aggiungere qualcosa per l'Abruzzo. La scelta successiva è stata quella di rinunciare a questa misura perchè la vena polemica radicalizza tutto. Se alla fine ci potevano essere più soldi e ce ne saranno meno si ringrazino i polemici della politica». Tremonti ha infine annunciato che è stata avanzata a Bruxelles la richiesta di fare dell'area terremotata una «zona franca urbana» esente da tributi.
PERPLESSITA' NEL GOVERNO - L'idea di tenere il G8 all'Aquila era stata avanzata dal premier Silvio Berlusconi già nei giorni scorsi. L'idea però avrebbe sollevato diverse perplessità nello stesso governo in quanto ci sarebbero da risolvere una serie di problemi di tipo logistico ma anche di sicurezza. Già in passato il premier aveva ventilato la possibilità di cambiare la sede della riunione degli otto grandi: fu quando, con Napoli sommersa dai rifiuti, annunciò che sarebbe stata una buona idea - una volta usciti dall'emergenza - tenere almeno una delle riunioni nel capoluogo partenopeo, facendo arrivare gli otto leader con una nave. Questa volta però lo spostamento sembra avere più probabilità di essere effettuato. Resta solo da attendere il parere dei Paesi ospiti, che tuttavia difficilmente vorranno oppore un veto.
«SAREBBE UN'OCCASIONE» - L'ipotesi di organizzare il G8 nella regione colpita dal sisma incontra il favore della Provincia de l'Aquila, la cui presidente, Stefania Pezzopane, ha così commentato: «Sarebbe sicuramente una grandissima occasione per L'Aquila che vive una situazione difficile. Certo dal punto di vista organizzativo ci sarebbero tantissimi problemi da affrontare ma sarebbe un gesto di generosità per la nostra città martoriata». «Avere il g8 a L'Aquila - ha aggiunto - sarebbe un'occasione per essere al centro del mondo e avere i più importanti leader della politica mondiale. Potrebbe essere molto importante anche per la ricostruzione».
«SAREMO IN TUTA DA LAVORO» - «Se ne parla da 5-6 giorni» ha ammesso poi il sindaco del capoluogo, Massimo Cialente. «La città - ha aggiunto - potrebbe essere pronta per quanto possibile dopo un terremoto come quello che abbiamo subito : ci piacerebbe essere vestiti a festa, ma ci troveranno con la tuta da lavoro...». In ogni caso, per Cialente «sarebbe un'occasione per mostrare ai grandi della Terra lo stato del nostro patrimonio artistico colpito dal sisma e cercare di far adottare per la ricostruzione i monumenti colpiti».
«NON SI OSTACOLI RICOSTRUZIONE» - Dal Pd non ci sono barricate alla decisione di spostare il vertice del G8. «Capisco che la scelta è molto simbolica, e capisco anche che contribuirebbe a tenere accesa l'attenzione sull'Abruzzo - ha detto il segretario del Pd, Dario Franceschini - Tuttavia, spero che il governo tenga conto che questa decisione non deve intralciare l’esigenza primaria della ricostruzione». «Se i fondi messi a disposizione dal governo per la ricostruzione sono soldi veri e non carta elettorale - ha detto invece il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro -, sono benvenuti. Noi dell'Italia dei Valori eserciteremo al meglio il nostro compito affinchè siano spesi bene, senza sprechi, senza approfittamenti e senza nepotismi. Finora, ogni volta che il governo ha promesso lo stanziamento di fondi, ora per le infrastrutture, ora per gli ammortizzatori sociali, si trattato sempre di una mera partita di giro, di un gioco delle tre carte, di soldi presi da una parte e messi da un'altra». Totale chiusura invece da Sinistra e Libertà: «Spostare il G8 in Abruzzo è irresponsabile - ha detto Paolo Cento -. Non va fatto nè alla Maddalena nè nelle terre martoriate dal terremoto: piuttosto il governo pensi a investire i 400 milioni di euro che servono per il summit (Cento e Berlusconi citano due cifre differenti, ndr) nella ricostruzione delle città colpite dal sisma».
G8, la Sardegna insorge: «È una follia»
Va bene la solidarietà, ma spostare il vertice del G8 con la complessa opera di organizzazione che un evento del genere richiede non sarà facile. Di più: «E' pura fantascienza». E' fredda e scettica la reazione della Sardegna alla proposta annunciata da Silvio Berlusconi al termine del consiglio dei ministri di spostare dalla Maddalena a L'Aquila il summit dei leader del mondo, in programma per luglio.
«UN EVENTO CHE CI STA A CUORE» - «L’evento del G8 per la Sardegna rappresenta un’occasione importante per lo sviluppo del territorio e quindi è una cosa che ci sta molto a cuore - ha detto il presidente della giunta regionale, Ugo Cappellacci -. Comunque prevale il sentimento di solidarietà e di vicinanza e affetto per i fratelli italiani che stanno vivendo una tragedia immane». Tuttavia proprio Cappellacci a caldo aveva sottolineato come il trasferimento del vertice in Abruzzo comporti «altri problemi di natura tecnica e organizzativa che non possono consentire lo spostamento del summit in termini operativi». «Se vi saranno poi soluzioni intermedie per raggiungere l'uno e l'altro obiettivo - aveva però detto Cappellacci - saremo tutti orgogliosi di poter contribuire al risultato finale». Poi, a distanza di un paio d'ore, è arrivata dai microfoni di SkyTg24 una puntualizzazione dello stesso Cappellacci apparsa più accondiscendente nei confronti della scelta del governo: «È una sfida importante che credo valga la pena giocare nell’interesse dell’Abruzzo. La macchina organizzativa era a tutti gli effetti già partita e lo sforzo è stato enorme. I problemi tecnici che vedevo erano di duplice profilo: uno relativo a quello che è stato già fatto qua, l’altro è uno sforzo straordinario trasferire tutto per essere operativi in Abruzzo». «Peraltro - ha detto ancora il governatore - confido nella possibilità, come mi ha preannunciato Berlusconi, di poter rimediare, rispetto a quelli che sono stati gli investimenti già realizzati, in occasione del G8 sull’ambiente che si dovrebbe tenere in autunno».
«PURA FANTASCIENZA» - Il sindaco della Maddalena, Angelo Comiti, eletto nella lista civica «Isole d'Europa», ostenta invece sicurezza e non crede che alla fine lo spostamento si farà: «Tutto procede normalmente - ha detto in un intervista a R101 -. Trasferire il G8 a L'Aquila è pura fantascienza. L'ipotesi mi sembra talmente inverosimile che non la prendo neppure in considerazione». «La macchina non si può fermare - ha precisato il sindaco - perchè quando si spendono soldi e risorse pubbliche si risponde ad organismi che non scherzano, come la magistratura e la Corte dei Conti». Non solo, «abbiamo già ricevuto le delegazioni di tutti i Paesi partecipanti- spiega Comiti- che hanno già fatto sopralluoghi e stabilito questioni che riguardano la sicurezza. Sono già state realizzate strutture importanti». E ancora: «Ci sono centinaia di operai che stanno continuando a lavorare con un investimento di risorse pubbliche spaventoso. Non credo che siano questioni che possono essere decise con un battito di ciglia. Il G8 non è una festa di compleanno tra compagni di scuola. È un meccanismo importante che comporta la mobilitazione di migliaia di persone».
«E' UNA FOLLIA» - Dura anche la reazione di Alessandra Giudici, presidente della provincia di Sassari: «Avendo visto di persona la situazione dell'Aquila - ha detto al termine dell'incontro tra i presidenti delle Province che si è tenuto oggi a l'Aquila per pianificare gli interventi a sostegno della ricostruzione - dico che l'idea di spostare qui il G8 previsto alla Maddalena è una follia. Mi pare una sparata demagogica e mediatica che mi preoccupa molto. Spero che resti tale, ma situazioni del genere richiedono maggiore senso della realtà».
«UNA BEFFA PER I SARDI» - Netta anche la bocciatura del senatore del Pd, Francesco Sanna: «La decisione imposta dal presidente Berlusconi, ad un giustamente riluttante Consiglio dei Ministri, di spostare il vertice G8 da La Maddalena all'epicentro del terremoto abruzzese è una beffa per i sardi ed un imbroglio per le popolazioni colpite dal sisma». Sanna accusa il premier Berlusconi «di impiegare finanze pubbliche per la ricostruzione e realizzare una complicata passerella che non aiuterà nè accelererà la sistemazione delle aree colpite dal terremoto». «Nel frattempo - ha aggiunto - le risorse per lo sviluppo della Sardegna utilizzate per la preparazione del G8, già scippate dei fondi delle strutture viarie per il nord Sardegna, spero possano mantenere la loro destinazione a favore del risanamento ambientale e dello sviluppo turistico de La Maddalena».
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