00 27/05/2009 00:02
Marchionne ha incontrato la Merkel "Colloquio ok. Sono fiducioso"

BERLINO - "Colloquio positivo, ma è una lotteria". Sergio Marchionne trova tempo e modo di scherzare dopo il vertice sull'affare Opel con la cancelliera tedesca Angela Merkel. Un'ora e mezza di faccia a faccia che l'amministratore delegato della Fiat riassume così: "Dialogo molto costruttivo. Il governo è seriamente impegnato in questo processo". Un giudizio su come andrà a finire? "E' una lotteria. Non dirò niente. Sono qua per fare un tentativo serio e concludere l'operazione. Se riuscirà, bene. Se no prendo l'aereo e me ne torno a casa". Anche se poi si lascia sfuggire: "Sono fiducioso". Marchionne ha aggiunto che il discorso "è stato molto aperto su
tutti i punti importanti della transazione. Hanno una scelta difficile da fare, siamo qui per aiutarli".

Tutto qui. Impossibile capire se il messaggio (se c'è) è positivo o negativo. All'incontro (da mezzogiorno alle 13,30 circa) era presente anche il ministro dell'economia Karl-Theodor zu Guttenberg. Nel pomeriggio, Marchionne ha incontrato anche il vicecancelliere Frank-Walter Steinmeier notoriamente schierato su posizioni critiche nei confronti del progetto Fiat.

Anche Merkel e il suo ministro hanno preferito non commentare. Il governo tedesco ha annunciato di voler prendere una decisione verso la metà di questa settimana ed è prevista una riunione ai più alti livelli per mercoledì sera cui parteciperanno, rappresentanti del governo tedesco, un componente del board di General Motors ed il numero uno di Gm Europe Carl-Peter Forster, cioé i veri padroni della Opel. Una decisione finale è attesa per la nottata tra mercoledì e giovedì.

Le indiscrezioni. L'incontro era stato preceduto da una raffica di indiscrezioni sui giornali tedeschi. Secondo Bild, che citava una "nota interna" del dicastero, Guttenberg aveva definito le tre proposte "non economicamente sostenibili" e - per la prima volta - aveva parlato della possibilità di una "liquidazione" della società. Ma il portavoce ha disconosciuto la paternità del documento: "Proviene da una società di consulenza esterna e non può essere attribuito al ministro".

Altro giornale, altra indiscrezione. Secondo la Frankfurter Allgemeinen Zeitung, il gruppo austro-canadese Magna (uno dei tre "pretendenti") avrebbe migliorato il proprio piano nella parte relativa al futuro dello stabilimento di Bochum nel Nord Reno-Westfalia. Secondo voci circolate nei giorni scorsi, il piano precedente prevedeva - per l'impianto di Bochum - 2.200 esuberi su un totale di circa 2.500 in tutto il Paese. Ma anche Fiat ha ulteriormente migliorato il suo piano, che ora prevede garanzie pubbliche sul debito per sei miliardi di euro, un miliardo di euro in meno rispetto alla proposta precedente. Lo ha confermato oggi a Berlino lo stesso Marchionne.

Le banche. Sul fronte bancario Corrado Passera, l'ad di Intesa Sanpaolo, la banca scelta di recente dal Lingotto come consulente insieme a Unicredit e a Goldman Sachs, si dice pronto a fare "di tutto" per aiutare Fiat. "Il nostro ruolo è quello di trovare la soluzione finanziaria migliore e ci metteremo il meglio di noi". E' di ieri la notizia che la Commerzbank sarebbe pronta a concedere alla Magna un maxi-credito da quattro miliardi di euro se l'offerta del gruppo austro-canadese per la Opel andasse in porto.

repubblica.it