Lazio, la Coppa servita ai rigori
ROMA - La coppa Italia resta a Roma ma stavolta attraversa il Tevere e passa nella bacheca della Lazio. Dopo 5 anni i biancocelesti tornano ad alzare il trofeo e portano a 5 i trionfi nella competizione. Ma per centrare l'obiettivo, che consente agli uomini di Delio Rossi di tornare anche in Europa, ci sono volute quasi 3 ore e 14 calci di rigore. Merito di una Samp mai doma che, fino all'ultimo, ha provato a sovvertire i pronostici con una gara gagliarda, nata male per il gol di Zarate dopo appena 4', ma raddrizzata proprio col cuore e la grande dedizione.
I doriani hanno accarezzato addirittura il successo, sfiorando il gol dell'1-2 ai supplementari e portandosi avanti di una rete ai rigori, ma alla fine si sono dovuti inchinare ad una squadra dimostrata più lucida dal dischetto.
FULMINE ZARATE - Recuperato in extremis Pandev, Rossi ha rilanciato la Lazio-tipo con Foggia a sinistra e Brocchi a destra. Ma a fare subito la differenza è stato Zarate che, come nel derby con la Roma, ha lasciato il segno con un bolide da 25 mt nell'angolo opposto. Il gol è stato una mazzata per la Samp, mandata in campo da Mazzarri con un chiaro atteggiamento difensivistico (con Stankevicius esterno al posto di Padalino).
PANDEV SBAGLIA...- Costretta, così, a rivedere in corsa i propri piani, la formazione blucerchiata si è smarrita e ha consentito alla Lazio di dominare la scena. L'unico demerito degli uomini di Rossi è stato quello di non chiudere subito i conti quando ne hanno avuto la possibilità: è avvenuto al 28' quando Pandev si è catapultato su una corta respinta di Castellazzi su un bolide di Kolarov ma non ha avuto la freddezza per insaccare, calciando di nuovo addosso all'estremo difensore doriano.
... PAZZINI NO - La Samp ha ringraziato e, al primo tiro in porta, ha raddrizzato la sfida. Al 31' Cassano ha visto l'inserimento sulla destra in area di Stankevicius, lo ha servito e il lituano, con una perfetta torre aerea, ha servito Pazzini che, con una magnifica torsione di testa, ha messo la palla nell'angolo: 1-1 e tutto da rifare.
KOLAROV SALVA LA LAZIO - Stavolta ad accusare il colpo è stata la Lazio che ha faticato a riprendere il bandolo della matassa malgrado la lucida regia di Ledesma e le belle accelerazioni di Zarate che hanno costantemente messo in apprensione i difensori ospiti, spesso costretti al fallo. La Samp, al contrario, si è galvanizzata e, per due volte, ha spaventato Muslera: prima con una punizione di Cassano e poi, in avvio di ripresa, con un tiro-cross dalla sinistra dello stesso talento barese che Kolarov ha respinto sulla linea.
LA SAMP SCIUPA I MATCH-POINT - La Lazio, dopo una girata di Pandev respinta da Campagnaro, sostituitosi a Castellazzi, ed un destro alto da buona posizione di Foggia, si è, a poco a poco, spenta, probabilmente attanagliata dalla paura di fallire il grande appuntamento davanti agli occhi dei quasi 50mila sostenitori accorsi all'Olimpico. E così il match-point, agli inevitabili supplementari, l'ha avuto ancora la Samp che però non ha trovato lo specchio con Cassano (destro di poco oltre l'incrocio) e con Pazzini che ha messo fuori da pochi passi un assist al bacio dello stesso Cassano.
RIGORI, QUANTE EMOZIONI - I rigori sono stati un susseguirsi di emozioni: la Lazio ha esultato per la parata in avvio di Muslera su Cassano ma, poco dopo, si è disperata per il palo interno colpito da Rocchi a Castellazzi battuto. La Samp si è portata avanti 4-3 e 5-4 ma Zarate e Lichtsteiner non hanno tremato, spiazzando con freddezza il portiere ospite. Come sempre capita in queste circostanze, a sbagliare il penalty decisivo è stato forse il migliore tra i blucerchiati, Campagnro, che si è fatto intuire da Muslera la soluzione centrale. Dabo, l'ultimo esponente della squadra che nel 2004 aveva alzato l'ultima coppa, ha ringraziato e con un destro nell'angolo ha fatto impazzire i tifosi biancocelesti. Forse era tutto già scritto.
LAZIO-SAMPDORIA 7-6 dcr (1-1, 0-0, 0-0, 0-0)
Lazio (4-4-2): Muslera 7,5; Lichtsteiner 6,5, Siviglia 6,5, Rozehnal 6, Kolarov 6,5; Brocchi 6 (13' pts De Silvestri sv), Dabo 6,5, Ledesma 7,5, Foggia 6 (35' st Del Nero sv); Pandev 5,5 (28' st Rocchi sv), Zarate 7,5. A disp. Carrizo, Radu, Diakitè, Mauri. All. Rossi.
Sampdoria (3-5-2): Castellazzi 6,5; Campagnaro 6,5, Lucchini 6,5 (6' pts Gastaldello 6), Accardi 5,5; Stankevicius 6, Sammarco 5,5 (46' st Dessena sv), Palombo 6, Franceschini 5,5 (43' st Delvecchio 6), Pieri 6; Pazzini 7, Cassano 6,5. A disp. Mirante, Raggi, Padalino, Marilungo. All. Mazzarri.
Arbitro: Rosetti di Torino 5
Reti: 4' pt Zarate (L), 31' pt Pazzini (S)
Note: ammoniti Foggia, Lucchini, Siviglia, Accardi, Delvecchio, Palombo, Gastaldello, Campagnaro. Recupero 0' pt, 2' st, 0' pts, 0' sts. Spettatori 70 mila circa. La sequenza dei rigori: Cassano (S) parato, Ledesma (L) gol, Palombo (S) gol, Rocchi (L) palo, Pazzini (S) gol, Rozehnal (L) gol, Gastaldello (S) gol, Kolarov (L) gol, Accardi (S) gol, Zarate (L) gol, Delvecchio (S) gol, Lichtsteiner (L) gol, Campagnaro (S) parato, Dabo (L) gol.
repubblica.it