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Regionali in Lombardia: passa la lista Penati, bocciata quella di Formigoni

Ultimo Aggiornamento: 11/03/2010 23:45
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01/03/2010 20:20

La Corte d'Appello ha in un caso respinto e nell'altro accolto i due ricorsi proposti dai Radicali. Formigoni si difende: sono un candidato regolare...


Al di la della notizia in se, ho provato a seguire qualche dibattito su un pò di forum/blog in internet (essendo questa l'unica vera fonte di notizie in questo paese censurato...) la cosa più scandalosa è quel che pensa la gente, si leggono cose del tipo "Colpa dei comunisti e dei magistrati rossi" oppure "Gli sta bene a Formigoni e al suo gruppo"... vi rendete conto della MERDA di società in cui viviamo?
Se una lista elettorale non rispetta la legge, questa lista viene estromessa dalle elezioni, mi sembra normale in un paese democratico, altrimenti sarebbe dittatura. Se viceversa la lista è conforme allora viene ammessa. Formigoni & Co. faranno ricorso e se risulteranno in regola saranno riammessi, viceversa saranno estromessi dalle prossime amministrative lombarde.
Vergognatevi tutti, l'idea di legge in questo paese è sparita, voi tutti siete i primi a cercare sempre il modo di evadere quanto scritto nel codice civile o peggio ancora penale. L'italiano medio è fatto così e aveva ragione Mussolini nel dire che l'italiano non è da governare ma da prendere a bastonate, siete tutti da prendere a bastonate perchè tutti voi siete i colpevoli del fango in cui viviamo. Sono stanco di appartenere ad una nazione infangata come la nostra, per colpa del gruppo tutti ci dobbiamo rimettere, sono pronto ad andarmene oppure a prendere il legno e a LEGNARE!
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01/03/2010 20:31

In Italia si leggono cose del tipo:

"Operaio Enna tenta di darsi fuoco. Durante protesta lavoratori della societa' Sicilia Ambiente"
- La gente si da fuoco per vergogna di non riuscire a mantenere la propria famiglia...

"Inchiesta G8/ Gip Perugia mercoledì sarà a Roma per interrogatori"
- Negli ultimi anni il dato sulla corruzione e sull'evasione fiscale nel nostro paese ha avuto un'impennata impressionante (non ascoltate sempre le fesserie della TV!!!!!)

"Cda della Rai: stop ai talk show, restano solo i tg. Conduttori in rivolta"
- Questa è censura da terzo mondo. Sarebbe par condicio se TUTTI i canali trasmessi su suolo nazionale venissero interessati dal provvedimento, ma non è così, il bavaglio selettivo si chiama censura!

"Abruzzo/ Prot.civile: pronti ad aiutare comuni in gestione macerie"
- Ieri domenica 28 febbraio 2010 un gruppo di persone sono scese in piazza all'Aquila per protestare e per riavere quel che è loro, LE LORO CASE. Il governo ha risposto schierando un gruppo di celerini in anti sommossa... questa è dittatura dello stato!

"Per gli immigrati una rivoluzione 'gialla': in migliaia in piazza"
- Fomentare la paura del "diverso" della pelle di un altro colore è il miglior modo per controllare le masse ignoranti, è successo agli inizi del 900 è successo nel 35-40 e sta succedendo anche ora.

Tutti questi sono titoli pubblica su portali internet italiani indipendenti, ne di sinistra ne di destra. Sono notizie prese e riportate per quel che sono senza commenti... ora vi rendete conto della MERDA in cui viviamo? Siete ancora convinti che litigare tra di voi per quei farabutti di Penati, Formigoni, Silvio o Murtadela vi potrà aiutare??? Rispondete a questa domanda sinceramente!
[Modificato da Mezcal82 01/03/2010 20:32]
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01/03/2010 20:56

Per Berlusconi è l'ennesimo atto di guerra
Se poi ti spaccano la faccia non ti lamentare, ricordati caro Silvio che chi semina vento raccoglie tempesta...!!!

Vedete che sono loro i primi a fomentare odio e paura... questo è il loro modo per controllarvi, per distogliere la vostra attenzione dai veri problemi del paese, e sono tutti così da sinistra a destra non cambia una mazza. Di Pietro è uguale, fomentare l'odio non risolve i problemi di un paese come nostro, e questo vale per il nano di Silvio come per il populista disprezzante di Di Pietro! SVEGLIATEVI!
[Modificato da Mezcal82 01/03/2010 21:00]
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03/03/2010 00:26

Re: Per Berlusconi è l'ennesimo atto di guerra
Mezcal82, 01/03/2010 20.56:

Se poi ti spaccano la faccia non ti lamentare, ricordati caro Silvio che chi semina vento raccoglie tempesta...!!!

Vedete che sono loro i primi a fomentare odio e paura... questo è il loro modo per controllarvi, per distogliere la vostra attenzione dai veri problemi del paese, e sono tutti così da sinistra a destra non cambia una mazza. Di Pietro è uguale, fomentare l'odio non risolve i problemi di un paese come nostro, e questo vale per il nano di Silvio come per il populista disprezzante di Di Pietro! SVEGLIATEVI!




Pienamente d'accordo con te mio Mezcalinico amico...
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03/03/2010 00:31

Re: Re: Per Berlusconi è l'ennesimo atto di guerra
cuix, 03/03/2010 0.26:




Pienamente d'accordo con te mio Mezcalinico amico...




Mi chiedo quando potremo tornare a votare delle persone oneste con buone idee e qualche vero ideale che non siano le mazzette di contanti...
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03/03/2010 21:16

From: "corriere della sera"

MILANO - La Corte d'appello di Milano non ha ammesso la Lista per la Lombardia di Roberto Formigoni alle elezioni regionali lombarde, respingendo il ricorso presentato dalla stessa lista contro il precedente provvedimento di esclusione.

VERIFICHE - «Non abbiamo nulla da nascondere», ha detto il presidente della Lombardia. «Chiediamo il riconteggio firma per firma su tutti gli altri listini e liste già ritenuti validi. Eravamo convinti delle nostre buone ragioni e dichiariamo la nostra sorpresa», per la decisione della Corte d'appello, ha aggiunto Formigoni, dicendo che giovedì sarà presentato un ricorso al Tar e «stiamo lavoriamo per presentarne uno anche al Consiglio di Stato».

CONSEGUENZE - Conseguenza della decisione della Corte è che non si potranno presentare alle elezioni nemmeno le liste che sostengono Formigoni, ovvero quelle di Pdl e Lega Nord. Dopo ore di approfondimenti per esaminare le 14 pagine firmate dagli avvocati Ercole Romano, Beniamino Caravita di Toritto e Luca Giuliane, la Commissione centrale elettorale non ha infatti riammesso il listino. La Corte aveva tempo fino alle 14 di giovedì, quando sarebbe scaduto il termine delle 48 ore, ma a quanto pare non c'è stato bisogno di ulteriori verifiche.

LA VICENDA - I giudici dell'ufficio centrale regionale della Corte d'appello lunedì scorso avevano decretato la non ammissione della lista di Formigoni per l'irregolarità di 514 firme, che aveva portato le sottoscrizioni valide necessarie per presentare la lista sotto la soglia di 3.500, e in particolare a 3.421. Ieri i rappresentati della lista hanno presentato ricorso in opposizione per far riammettere la lista. Un ricorso nel quale, punto su punto, i delegati della lista di Formigoni rispondevano alle quattro eccezioni sollevate dalla corte d'appello, ossia la mancanza del timbro tondo sui moduli, della data e del luogo dell'autentica di alcune firme, e della mancanza di qualifica degli autenticatori delle firme stesse. Mercoledì sul ricorso ha deciso lo stesso collegio che aveva emesso il primo provvedimento di esclusione, poiché così è previsto nella procedura relativa ai cosiddetti ricorsi in opposizione in materia elettorale.

LE MOTIVAZIONI - Nel motivare la bocciatura del ricorso, i giudici della Corte di Appello di Milano, ricordano che l'autenticazione delle sottoscrizioni delle firme «deve essere compiuta con le modalità» previste dalle normative specifiche. Queste formalità non sarebbero state a loro avviso rispettate. «Le formalità (accertamento identità dichiarante con indicazione delle relative modalità, attestazione della sottoscrizione in presenza dell'autenticante, data e luogo di autenticazione, qualifica del pubblico ufficiale e timbro dell'ufficio), ad avviso dell'ufficio sono il risultato di una scelta legislativa che ha tipizzato l'atto di autenticazione per renderlo idoneo a produrre i suoi effetti in qualsiasi ambito (...)». «Le ricordate modalità - è scritto ancora nella decisione di 5 pagine - costituiscono quindi il minimo essenziale per assicurare la certezza della provenienza della sottoscrizione dal soggetto che figura averla apposta e devono coesistere tutte, così come indicato dal legislatore e compiersi contestualmente». Per i giudici «la richiesta del legislatore di autenticazione delle firme dei sottoscrittori risponde all'imprescindibile necessità di verificare che la presentazione della lista corrisponda effettivamente alla volontà della quota di elettori in essa indicata».

CAPPATO: ATTO DOVUTO - «L'ufficio centrale regionale non ha fatto altro che riconoscere doverosamente l'invalidità di troppe firme del listino di Formigoni. Si tratta di un atto dovuto», commenta il radicale Marco Cappato. Proprio dopo un esposto della lista Bonino-Pannella è arrivata l'esclusione della lista legata al presidente uscente della Regione. «Si tratta di un atto dovuto - aggiunge Capparo -, tanto quanto l'esclusione della Lista Bonino-Pannella, con l'unica differenza che contro di noi è stata determinante la violenza antidemocratica del potere politico-mediatico, mentre contro Formigoni è stata decisiva l'assoluta incapacità e senso di impunità con la quale le persone delegate da Formigoni hanno gestito la raccolta firme». «Da candidato annullato a candidato annullato - ha detto Cappato, che era stato designato come candidato presidente dai radicali -, voglio dare un consiglio a Roberto Formigoni: provi per una volta a fare il radicale e, lui che ne ha i mezzi, si mobiliti per verificare in tutte le province le firme di tutti i partiti». Nei giorni scorsi la lista Bonino Pannella si è rivolta alla Procura chiedendo il sequestro delle firme non solo di Formigoni ma anche del candidato del centrosinistra Filippo Penati, oltre alla perizia calligrafica sulle firm
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03/03/2010 21:17

Finiamola, le leggi sono fatte per essere rispettate, se questi loschi individui non le hanno rispettate non devono essere ammessi alle elezioni (questo vale per qualsiasi lista)!

La lista che usa poteri forti per l'ammissione si dichiara favorevole alla violenza e alla dittatura e come tale dovrà essere trattata dal popolo italiano!
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04/03/2010 16:44

Regionali, Pdl in piazza a Roma. Napolitano: "Preoccupato, seguo da vicino"


ROMA - Attesa, tensione e frenetica ricerca di una via d'uscita. Lo stop alle liste del centrodestra in Lazio e Lombardia resta al centro della giornata politica. Con il Pdl che grida all'attentato alla democrazia, si appella al Tar ma lavora per una "soluzione politica". E con Umberto Bossi che prima pare rafforzare l'idea di un decreto per riammettere le liste ("E' materia urgente, si può fare"), poi frena: "Lasciamo stare il decreto. Si troverà una soluzione politica". Due le possibilità al vaglio del centrodestra. Un decreto per stabilire un rinvio del voto nelle regioni interessate quel tanto che basta per riaprire i termini di presentazione delle liste. Una legge ordinaria della maggioranza che, riaprendo i termini senza modificare la data delle elezioni, di fatto si limiti ad accorciare la durata della campagna elettorale riaprendo la possibilità di ammettere liste. La maggioranza ha i numeri per approvare il ddl anche da sola. Mentre la tranquillità di poter intervenire con decreto su data e assetto delle elezioni la può dare solo il via libera anche della minoranza. Ma dal Pd arrivano parole chiare: "Ddl? Mi pare che tutte queste
elucubrazioni abbiano poco fondamento. Stiamo parlando di cose che non stanno in piedi" dice Pierluigi Bersani.

Il decreto e la preoccupazione del Colle. Dal Colle il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano avverte: "Sono preoccupato, seguo con attenzione gli sviluppi della situazione". Al Quirinale guarderebbe anche Berlusconi che, ieri sera, parlando con i senatori, avrebbe espresso il desiderio di vedere il presidente: "E' una persona saggia, domani vorrei incontrarlo. Il problema è che la situazione potrebbe sfuggirci di mano, serve una collaborazione tra istituzioni per risolvere la questione". Perché di una cosa è certo il Cavaliere: "Ci sono stati degli errori, ma ora credo che ci sia una chiara volontà di attaccare me, il Pdl e il governo".

Calderoli: "Parlare con Napolitano" Oggi, a piazza Farnese a Roma, Renata Polverini riunirà i fedelissimi. Avrebbe dovuto esserci anche Silvio Berlusconi ma le ultime indiscrezioni vanno in direzione contraria. Quello che è certo, invece, è il vertice a Palazzo Grazioli tra Berlusconi, e i vertici della Lega e del Pdl. Alla fine il leghista Roberto Calderoli annuncia: "Adesso bisogna parlare con Napolitano".

Fini non va in piazza. Di sicuro in piazza non andrà Gianfranco Fini. "Il presidente della Camera non partecipa a comizi elettorali" taglia corto il portavoce. Nonostante i problemi, comunque, la Polverini non perde la speranza: "Per la questione del listino regionale, lo ripeto, sono assolutamente ottimista". Un ottimismo che, però, potrebbe non bastare. E allora ecco che da alcuni settori del Pdl comincia a profilarsi l'ipotesi di far slittare le elezioni. Farle oggi, dice il sindaco di Roma Gianni Alemanno, sarebbe un danno: "Credo sia un problema, non solo del centrodestra ma anche del centrosinistra perchè ci si deve porre il problema di far sì che queste elezioni diano a tutti la possibilità di esprimersi".

Sul fronte dei ricorsi, il Pdl del Lazio presenterà, domani mattina, il ricorso contro l'esclusione della lista provinciale. Nel pomeriggio di oggi, poi, è atteso il verdetto sul listino della Polverini. Se dalla Corte d'appello dovesse arrivare un nuovo stop, anche sul listino si andrebbe davanti al giudice amministrativo.

Lombardia. "Chiediamo che intervenga il presidente della Repubblica che deve essere garante della libertà di voto dei cittadini. Si sta muovendo Berlusconi, con cui ho parlato più volte e sta muovendo anche il governo". Dopo la decisione della Corte d'appello di Milano di escludere la lista di centrodestra che sostiene la sua candidatura alle elezioni regionali, il presidente della Lombardia Roberto Formigoni lancia il suo appello su youtube. "Tentano di buttarci fuori dalle elezioni e tentano di impedire ai 10 milioni di cittadini lombardi di trovare il candidato presidente di riferimento e le liste di partiti a cui hanno sempre dato il 60% del loro consenso: e' un problema che attiene alla democrazia", aggiunge il presidente uscente, che spera nel ricorso al Tar: "Siamo ottimisti perchè abbiamo le nostre fondatissime ragioni ma c'è bisogno che le nostre ragioni siano riconosciute".

Le reazioni. Resta aperta la questione delle responsabilità. In attesa di una resa dei conti che il centrodestra rimanda al dopo elezioni, il quotidiano dei vescovi, l'Avvenire, punta il dito contro "chi ha commesso errori e affastellato pasticci e improvvisazioni", cioè il Pdl, e "non di chi ha deciso di sanzionarli con rigore. Il rigore sulle regole non può far gridare al complotto". Mentre Bersani avverte: "Di questa situazione è responsabile la maggioranza e se ne prendano la responsabilità, poi si vedrà. Certo non abbiamo mai pensato di vincere per abbandono degli avversari". Emma Bonino, però, taglia corto: Non chiedere il rispetto delle leggi è da autolesionisti. Chi non lo chiede sono i prepotenti perché a loro non servono. Ma agli altri servono". Categorico Antonio Di Pietro: "Basta con le leggi ad personam. Aspettiamo la decisione dei magistrati senza fare da sponda a chi vuole piegare la legge a uso e consumo proprio. Il decreto sarebbe un golpe".

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09/03/2010 20:06

Mentre destra e sinistra litigano su queste CAZZATE la benzina verde schizza sopra l'1.4 euro al litro, Silvio caro fa passare la sua legge paraculo che gli consente di rinviare i suoi processi per 18 mesi ed il Senato approva l'abrogazione dell'articolo 18, questo significa che:

1) Spendiamo mooolto di più per girare in macchina
2) La legge e sempre più legata al tuo conto bancario
3) Siamo tutti dei fottuti precari...

Mi chiedo a questo punto tre cose:

1) Dove cazzo è la sinistra?
2) Perché non ce li togliamo allegramente dai coglioni (TUTTI)?
3) Come fa l'italiano medio a credere ancora nelle cazzate che gli passano alla TV?

Quando troverò la risposta a queste 3 domande sarò sicuro di vivere in un paese democratico e civile.
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Re:
Mezcal82, 09/03/2010 20.06:

Mentre destra e sinistra litigano su queste CAZZATE la benzina verde schizza sopra l'1.4 euro al litro, Silvio caro fa passare la sua legge paraculo che gli consente di rinviare i suoi processi per 18 mesi ed il Senato approva l'abrogazione dell'articolo 18, questo significa che:

1) Spendiamo mooolto di più per girare in macchina
2) La legge e sempre più legata al tuo conto bancario
3) Siamo tutti dei fottuti precari...

Mi chiedo a questo punto tre cose:

1) Dove cazzo è la sinistra?
2) Perché non ce li togliamo allegramente dai coglioni (TUTTI)?
3) Come fa l'italiano medio a credere ancora nelle cazzate che gli passano alla TV?

Quando troverò la risposta a queste 3 domande sarò sicuro di vivere in un paese democratico e civile.




Sei sicuro che troverai mai la risposta a queste 3, semplici, domande?
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09/03/2010 20:38

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10/03/2010 13:11

Bello questo articolo,dove l'hai preso?
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10/03/2010 16:21

Contestatore "placcato" da La Russa
MILANO - Momenti di tensione e finale convulso di conferenza stampa, nella sede del Pdl a Via dell'Umiltà, quando per la terza volta consecutiva, un uomo, Rocco Carlomagno, sedicente freelance e attivista politico (fa parte, ad esempio, del coordinamento nazionale contro i siti di stoccaggio nucleare e del coordinamento «aiutiamo l'Abruzzo») ha interrotto il premier Silvio Berlusconi. «Si vergogni, questa è la sinistra» è stato lo sfogo del Cavaliere, che ha chiesto diverse volte ai suoi collaboratori di fare uscire l'uomo dalla sala stampa, mentre il coordinatore del Pdl Ignazio La Russa, che già in un primo momento aveva raggiunto l'uomo seduto tra i giornalisti, si è nuovamente avvicinato a Carlomagno e dopo averlo energicamente invitato a parole a smetterla, lo ha preso per il bavero della giacca provando a trascinarlo con sé, sotto gli occhi di telecamere e macchine fotografiche che hanno ripreso l'intera scena (GUARDA IL VIDEO). A questo punto l'uomo ha iniziato ad accusare il premier e il governo, mentre Berlusconi lasciava la sala, visibilmente irritato. All'uscita, il contestatore è stato preso di mira dai militanti del Pdl, che manifestavano fuori dal palazzo, diventando l'ultima 'attrazionè di telecamere e giornalisti.

Quando alle parole si risponde con le mani viene meno quel senso civico che è alla base di una società democratica. Siamo sfociati nel peggio sistema di governo che una nazione moderna possa avere.

ABBIAMO IL DIRITTO ED IL DOVERE DI RIBELLARCI, IN UNA DEMOCRAZIA IL POPOLO DEVE ESSERE SOVRANO E LIBERO DI ESPRIMERE LE PROPRIO OPINIONI, MA SOPRATTUTTO NESSUNO DEVE AVERE IL DIRITTO DI USARE VIOLENZA SU UN ALTRO CITTADINO!
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10/03/2010 23:53

Re:
Alvarinisi, 10/03/2010 13.11:

Bello questo articolo,dove l'hai preso?




L'ho trovato su facebook, sinceramente non so quale sia la fonte. Ma lo trovavo molto adatto al periodo che stiamo vivendo.
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Re: Contestatore "placcato" da La Russa
Mezcal82, 10/03/2010 16.21:

MILANO - Momenti di tensione e finale convulso di conferenza stampa, nella sede del Pdl a Via dell'Umiltà, quando per la terza volta consecutiva, un uomo, Rocco Carlomagno, sedicente freelance e attivista politico (fa parte, ad esempio, del coordinamento nazionale contro i siti di stoccaggio nucleare e del coordinamento «aiutiamo l'Abruzzo») ha interrotto il premier Silvio Berlusconi. «Si vergogni, questa è la sinistra» è stato lo sfogo del Cavaliere, che ha chiesto diverse volte ai suoi collaboratori di fare uscire l'uomo dalla sala stampa, mentre il coordinatore del Pdl Ignazio La Russa, che già in un primo momento aveva raggiunto l'uomo seduto tra i giornalisti, si è nuovamente avvicinato a Carlomagno e dopo averlo energicamente invitato a parole a smetterla, lo ha preso per il bavero della giacca provando a trascinarlo con sé, sotto gli occhi di telecamere e macchine fotografiche che hanno ripreso l'intera scena (GUARDA IL VIDEO). A questo punto l'uomo ha iniziato ad accusare il premier e il governo, mentre Berlusconi lasciava la sala, visibilmente irritato. All'uscita, il contestatore è stato preso di mira dai militanti del Pdl, che manifestavano fuori dal palazzo, diventando l'ultima 'attrazionè di telecamere e giornalisti.

Quando alle parole si risponde con le mani viene meno quel senso civico che è alla base di una società democratica. Siamo sfociati nel peggio sistema di governo che una nazione moderna possa avere.

ABBIAMO IL DIRITTO ED IL DOVERE DI RIBELLARCI, IN UNA DEMOCRAZIA IL POPOLO DEVE ESSERE SOVRANO E LIBERO DI ESPRIMERE LE PROPRIO OPINIONI, MA SOPRATTUTTO NESSUNO DEVE AVERE IL DIRITTO DI USARE VIOLENZA SU UN ALTRO CITTADINO!




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11/03/2010 20:31

Le scene sono quelle degli anni '30... e comunque sono sempre più convinto che l'italiano medio è così coglione e finocchio da provare gusto a prendere cazzi nel culo!
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11/03/2010 23:45

Re:
Mezcal82, 11/03/2010 20.31:

Le scene sono quelle degli anni '30... e comunque sono sempre più convinto che l'italiano medio è così coglione e finocchio da provare gusto a prendere cazzi nel culo!




Tenendo contro che buona parte dei giornali oggi appellava Carlomagno come "noto disturbatore" quindi non e' difficile trarre le conclusioni...
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