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Decreto Gelmini

Ultimo Aggiornamento: 23/02/2010 19:31
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20/03/2009 19:07

diciamo che in teoria comprare l'esame di stato (che sia in terronia o in padania) sarebbe un reato... sul fatto che poi i trasgessori non siano puniti e che questa sia una gran cazzata son d'accordo!
Qui non è stato riportato ma finalmente hanno deciso quando dare il 5 in condotta, ossia solo in conseguenza di un comportamento effettivamente non adatto ad una scuola (da quel che ha detto la Gelmini, potrà essere dato solo a quegli studenti che hanno subito provvedimenti disciplinari - immagino una sospensione)
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20/03/2009 19:39

Re:
albyestop, 20/03/2009 19.07:

diciamo che in teoria comprare l'esame di stato (che sia in terronia o in padania) sarebbe un reato... sul fatto che poi i trasgessori non siano puniti e che questa sia una gran cazzata son d'accordo!
Qui non è stato riportato ma finalmente hanno deciso quando dare il 5 in condotta, ossia solo in conseguenza di un comportamento effettivamente non adatto ad una scuola (da quel che ha detto la Gelmini, potrà essere dato solo a quegli studenti che hanno subito provvedimenti disciplinari - immagino una sospensione)




Pero'non si parla di un 5 in condotta...basta un 5 in qualsiasi materia per non essere ammessi...io la trovo una cazzata...
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20/03/2009 19:51

io sapevo che era il 5 in condotta a bloccare l'accesso all'esame, ma potrei essermi perso qualcosa

"Da quest'anno invece il voto in condotta farà media e con un cinque sarà prevista l'automatica bocciatura." (repubblica.it)
[Modificato da albyestop 20/03/2009 19:57]
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21/03/2009 12:31

Re:
albyestop, 20/03/2009 19.51:

io sapevo che era il 5 in condotta a bloccare l'accesso all'esame, ma potrei essermi perso qualcosa

"Da quest'anno invece il voto in condotta farà media e con un cinque sarà prevista l'automatica bocciatura." (repubblica.it)




Maturità, in migliaia a rischio
Slitta il nuovo regolamento?

Migliaia di studenti italiani rischiano di non essere ammessi alla maturità. La novità contenuta nel Regolamento sulla valutazione predisposto dalla Gelmini prevede che per accedere agli esami di stato occorrerà ottenere una valutazione di almeno sei decimi in ogni disciplina, comportamento incluso. Secondo quanto si legge nel documento - che con la firma di Napolitano dovrebbe diventare ufficiale fra pochi giorni - il giro di vite sull'ammissione dovrebbe entrare in vigore già dal prossimo mese di giugno. Ma, dopo le proteste degli studenti, c'è chi all'interno della stessa maggioranza ne chiede lo slittamento di un anno.

A rischiare la non ammissione sono più di quanti non si immagini, basta fare due calcoli. Qualche settimana fa, il ministero dell'Istruzione ha pubblicato i dati sugli esiti del primo quadrimestre con una pioggia di insufficienze in tutte le discipline, Educazione fisica compresa. Ad avere rimediato una o più insufficienze in pagella sono stati 72 ragazzi su 100, un dato di poco superiore a quello dello scorso anno. Quest'anno, i tecnici di viale Trastevere non hanno fornito i numeri relativi alle insufficienze per singolo anno scolastico, ma l'anno scorso sì. E prendendo per buono il dato del 2007/2008, che probabilmente sarà inferiore a quello attuale, si possono fare alcuni conti.

Se i ragazzi del quinto anno con insufficienze in pagella ammontano, come l'anno scorso, al 65 per cento ci vuole poco a comprendere che 282 mila studenti devono mettersi a studiare seriamente se vorranno presentarsi davanti la commissione giudicatrice. E quelli che rischiano seriamente sono almeno 60 mila: coloro che superano l'esame col minimo. Fino al 2008 l'ammissione agli esami di maturità, reintrodotta l'anno prima da Giuseppe Fioroni, era prevista anche per gli studenti con una o più insufficienze. E da quest'anno sarebbe dovuta entrare in vigore la norma che prevede almeno la media del sei: anche dei cinque compensati da alcuni sette, quindi.

Ma con ogni probabilità questa disposizione non farà a tempo ad essere applicata perché verrà superata dal Regolamento-Gelmini che ha già causato qualche mal di pancia. Ieri mattina durante un convegno, il sottosegretario alla Presidenza del consiglio Carlo Giovanardi, smentendo le dichiarazioni di due giorni prima della stessa ministra, ha lasciato intendere che la novità potrebbe slittare di un anno. "Va al Consiglio di stato un regolamento per la scuola che prevede che possa essere ammesso all'esame di maturità solo chi ha la sufficienza in tutte le materie. Il problema è che siamo alla fine di marzo".

Giovanardi pone l'accento su una questione dibattuta più volte: il cambio delle regole a metà anno scolastico. "Si può discutere - spiega - se ci debba essere un rigore tale per cui basta una sola insufficienza per non essere ammessi all'esame, ma eventualmente ciò deve entrare in vigore quando gli studenti e le famiglie sanno quali sono le regole del gioco e non a partita già ampiamente iniziata".

Ma, appena due giorni prima, la Gelmini aveva confermato tutto: "Con un 5 non si viene ammessi". "C'è un maggior rigore nella valutazione degli apprendimenti - ha spiegato - e c'è severità e disciplina nella valutazione dei comportamenti. Due cose indispensabili per formare cittadini che domani siano consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri".

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21/03/2009 12:36

Decreto-legge 1 settembre 2008, n. 137

"Disposizioni urgenti in materia di istruzione e università"
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 204 del 1° settembre 2008


Art. 3.
Valutazione del rendimento scolastico degli studenti

1. Dall'anno scolastico 2008/2009, nella scuola primaria la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite e' espressa in decimi ed illustrata con giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall'alunno.

2. Dall'anno scolastico 2008/2009, nella scuola secondaria di primo grado la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite e' espressa in decimi.

3. Sono ammessi alla classe successiva, ovvero all'esame di Stato a conclusione del ciclo, gli studenti che hanno ottenuto un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline.
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21/03/2009 14:58

ok, non sapevo... allora quoto:


io la trovo una cazzata...

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08/04/2009 10:33

Maturità, verso uno slittamento della norma Gelmini su ammissioni
QUEST'ANNO si potrà sostenere la maturità anche con qualche 5. Ma dal 2010 occorrerà avere tutti 6, condotta compresa. E' ormai questo l'orientamento dei tecnici ministeriali sulle regole relative all'ammissione agli esami di stato 2009. Sulla vicenda che tiene col fiato sospeso 300 mila studenti dell'ultimo anno si aspetta soltanto l'ufficializzazione da parte del ministero dell'Istruzione che dovrebbe arrivare a breve.

Qualche giorno fa, Repubblica ha denunciato la confusione che regna in questo momento sull'accesso agli esami di stato. Ammissione secondo le regole stabilite nel 2007 dall'allora ministro dell'Istruzione, Giuseppe Fioroni, che dovrebbero entrare in vigore proprio quest'anno, o in base al Regolamento-Gelmini in via di approvazione? La confusione è generata dal fatto che, a meno di due mesi dalla conclusione dell'anno scolastico, il ministro Mariastella Gelmini ha dato per certo che "con un solo 5 non sarebbe stato impossibile sostenere gli esami" ma il provvedimento non è pronto e rischia di arrivare a pochi giorni dagli esami.

La norma sta ancora effettuando l'iter formale: in questo momento è al consiglio di Stato per il prescritto parere, poi dovrà passare nuovamente dal consiglio dei Ministri ed essere infine firmato dal presidente della Repubblica.

I tecnici del ministero dell'Istruzione sanno che un provvedimento in extremis determinerebbe da parte di coloro che verrebbero eventualmente esclusi dalla maturità per via delle regole nuove, una valanga di ricorsi. Per questa ragione viale Trastevere sarebbe disposto ad un piccolo passo indietro. Con le nuove regole, introdotte dal ministro Gelmini ma non ancora vigenti, potranno accedere alla maturità soltanto coloro che hanno almeno 6 decimi in tutte le discipline. La legge introdotta dal ministro Fioroni due anni fa e in vigore da quest'anno prevede invece che l'ammissione scatta con la media del sei. E siccome alla media concorrono anche il voto di condotta e quello di Educazione fisica si potrà essere ammessi agli esami anche con diversi 5 e qualche 4.

"Il rinvio al prossimo anno delle nuove regole - spiega Francesco Scrima della Cisl scuola - mi sembra, se confermata, una decisione di buon senso. Al contrario si metterebbe in moto un enorme contenzioso". Su 434 mila ragazzi che frequentano l'ultimo anno delle scuole superiori, 300 mila hanno riportato a fine gennaio almeno una insufficienza. Parecchi nel secondo quadrimestre recupereranno ma si stima che almeno in 100 mila potrebbero arrivare allo scrutinio finale con ancora qualche insufficienza. La formula pensata dal ministro Gelmini impedirebbe a parecchi di loro di arrivare agli esami, con la formula Fioroni il via libera scatterebbe per la maggior parte di loro.

(7 aprile 2009) repubblica.it
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19/04/2009 01:11

Maturità, corsia preferenziale ai privatisti non serve l'ammissione

CORSIA preferenziale per i privatisti alla prossima maturità. L'ordinanza ministeriale sugli esami di Stato, che ha chiarito la questione dell'ammissione per i candidati interni, ha dimenticato di colmare una lacuna che dall'anno scorso consente ai privatisti (coloro che arrivano agli esami con una preparazione "fai da te") di accedere direttamente agli esami senza dovere superare l'ostacolo dell'ammissione. Una questione che potrebbe sembrare secondaria, ma che non lo è: perché gli studenti dell'ultimo anno della scuola superiore, che vengono fermati dai professori prima di arrivare agli esami, sono diverse migliaia.

Secondo Domenico Pantaleo, segretario generale della Flc Cgil, il trattamento iniquo a favore dei privatisti è "ancora più sostanzioso" proprio da quest'anno, visto che ai candidati interni viene richiesta la media del 6 per sostenere le tre prove scritte e il colloquio. Per gli esterni la strada che conduce agli esami è invece priva di ostacoli. La storia dell'ammissione alla maturità - reintrodotta per gli interni nel 2007 dall'allora ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni - per i cosiddetti candidati esterni è il paradigma di come si legifera nel nostro Paese. A riassumerla è proprio Pantaleo.

Due anni a mezzo fa, il governo Prodi decise di modificare le norme sugli esami di maturità. Nell'approvare la legge, che modificava il provvedimento con il quale Luigi Berlinguer aveva, nel 1997, trasformato gli esami di maturità (che prevedevano l'ammissione, due scritti e un colloquio su due materie scelte dalla commissione esaminatrice) in esami di Stato (che cancellavano l'ammissione agli esami, introducevano tre prove scritte, il credito scolastico e un colloquio su tutte le materie dell'ultimo anno), aveva modificato la norma sull'ammissione dei candidati interni "tralasciando" la parte sui candidati esterni. Accortisi dell'errore, si cercò di correre ai ripari.

Il provvedimento di rimedio venne inserito nel disegno di legge Bersani-Ter che fu successivamente suddiviso in due disegni di legge: un decreto ministeriale, convertito in legge con urgenza, e un disegno di legge che però il Parlamento non fece in tempo ad approvare per lo scioglimento anticipato delle Camere.

L'articolo che doveva correggere la disfunzione figurava proprio in quest'ultimo ddl. Anche il governo Berlusconi ha manifestato l'intenzione di porre rimedio alla difformità di trattamento tra interni ed esterni ma "la norma - spiega la Cgil - che dovrebbe porre fine a questa ingiustizia non è stata posta nella legge sulla valutazione, già approvata, ma solo nel regolamento attuativo, ancora da approvare".

"Quest'anno - nota Pantaleo - con il vincolo della media del 6 per l'ammissione degli interni il vantaggio per questi esterni che non debbono sottostare a nessuna ammissione è fuori discussione".

Basta guardare qualche numero per rendersene conto. Nel 2008 i candidati alla maturità furono quasi 500 mila. Ma oltre 21 mila studenti vennero fermati prima di arrivare agli esami. Un dato che si avvicina di molto ai candidati esterni, vera manna per gli istituti privati dove un candidato su 10 è appunto esterno, che nel 2008 furono 24 mila in tutto. E se è vero che tre esterni su quattro riescono ad acciuffare il tanto agognato diploma, si comprende come l'assenza di un filtro per arrivare agli esami rappresenti un vantaggio per i privatisti.
(18 aprile 2009) repubblica.it
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15/05/2009 01:21

Otto prove per la licenza media e l'esame diventa un rompicapo

Caos sugli esami di terza media, che di colpo diventano severissimi. Con quale formula affronteranno gli esami gli oltre 500 mila ragazzini che frequentano la terza media? Con la formula in vigore fino allo scorso anno o con tutte le novità varate dal Consiglio dei ministri a metà marzo? Non si sa ancora, perché il Regolamento che le contiene è fermo alla Corte dei conti per il previsto parere e se non verrà pubblicato in tempo non potrà produrre effetti.
Ma anche se, come sembra, il provvedimento vedrà la luce per tempo le cose certo non si semplificano. Anzi, il timore è che per gli studenti finiscano per complicarsi: raggiungere il punteggio massimo sarà un'impresa non da poco.

Il Regolamento parla chiaro. La legge 169 dello scorso 30 ottobre - quella che, tra le tante novità, ripristina i voti in decimi alla media - stabilisce che per essere ammessi all'esame occorre riportare una votazione non inferiore a sei decimi in ogni disciplina, condotta compresa. Ma, per "ulteriori modalità applicative" dell'articolo in questione, rinvia ad un Regolamento, quello appunto bloccato dall'organismo di controllo.

Le novità in ballo sono parecchie. Oltre all'ammissione, i ragazzini dovranno superare parecchi ostacoli. Sostenere tre/quattro prove scritte (Italiano, Matematica e lingua straniera che nelle classi bilingue può dare luogo a due differenti scritti) tradizionali più due prove strutturate: quelle predisposte dall'Invalsi (l'Istituto nazionale di valutazione del sistema scolastico) sull'Italiano e la Matematica, che gli alunni sosterranno il 18 giugno prossimo. Ma che da quest'anno concorreranno alla valutazione finale. Tutte le prove, ammissione compresa, saranno valutate con voti espressi in decimi. E per i più meritevoli ci sarà a disposizione la "lode", autentica novità della prossima tornata. Ma il vero rompicapo consiste nel calcolo del voto finale, anch'esso espresso in decimi.

I professori della commissione, per tirare fuori il voto finale, dovranno calcolare la media aritmetica di sette/otto prove e giudizi: il giudizio di ammissione (espresso in decimi), tre/quattro prove scritte tradizionali, le due prove scritte Invalsi e il colloquio. Con questa modalità di calcolo ottenere il punteggio massimo (10 e lode) è quasi impossibile. Perché occorrerebbe meritare 10 in tutte e sette/otto prove. Per questa ragione all'esame di maturità, dove il voto si ottiene sommando sette numeri (il credito degli ultimi tre anni, tre prove scritte e un esame orale), è previsto un bonus di 5 punti che alla scuola media manca. Così, il numero dei ragazzini eccellenti subirà un tracollo e si allontanerà dalla percentuale dell'anno scorso, quando il 17,2 per cento si diplomò con Ottimo.

repubblica.it

Ma le riforme non dovrebbero servire per migliorare e semplificare le cose?? [SM=g1336872]
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24/05/2009 21:23

Università, via ai tagli ai corsi "Ridurre del 20% entro il 2010"

ROMA - Prosegue la cura dimagrante degli atenei, che pian piano, in ordine sparso, stanno riducendo l'offerta didattica in attesa della riforma che il ministro Gelmini intende presentare dopo il 6 giugno "per toglierla dalle dinamiche della campagna elettorale". Obiettivo: ridurre del 20% entro il 2010 i corsi di laurea.

L'azione di riduzione già avviata dal centrosinistra è stata portata avanti dal ministro Gelmini nella convinzione che negli ultimi anni c'è stata una proliferazione dei corsi di laurea non sempre motivata da reali esigenze del mercato del lavoro. All'inizio dell'anno accademico 2007-2008 i corsi di primo livello (laurea triennale) e di secondo livello (laurea specialistica) erano a quota 5.879. Non penalizzeremo le materie - ha assicurato più volte il ministro - ma guarderemo il numero degli iscritti cercando di eliminare la frammentazione. E in questo solco si sono già mossi molti atenei.

Ecco una panoramica regione per regione.
- TRENTO: due i corsi tagliati, Scienze storiche a Lettere e Fisica e tecnologie biomediche a Scienze. E' stato disattivato anche il corso biennale di specializzazione a Giurisprudenza, sostituito da un corso unico quinquennale.
- LOMBARDIA: nessuno stravolgimento nei principali atenei salvo che alla Cattolica: i corsi soppressi sono 11, da Viticoltura ed enologia a Teorie e tecniche della comunicazione multimediale. A Pavia l'euroateneo ha ridotto i corsi di circa il 10%.
- PIEMONTE: se l'università di Torino ha deciso di far scendere dagli attuali 191 a 177 i corsi (a subire i tagli maggiori sono Scienze che passa da 37 a 27 corsi e Agraria, da 13 a 8), resta sostanzialmente invariata l'offerta del Politecnico.
- LIGURIA: la razionalizzazione si è fatta sentire con corsi già tagliati del 10%, docenti con più anzianità pensionati, le 11 facoltà regionali in via di accorpamento in 5 scuole, i dipartimenti dimezzati e i poli decentrati riorganizzati.
- FRIULI: ha risposto all'appello spazzando via 14 corsi a Trieste e programmandone tra il 10 e il 13% in meno a Udine.
- TOSCANA: previsti interventi consistenti: 34 corsi in meno a Siena, 24 a Pisa e 13 a Firenze (dove si prevede una riduzione del numero dei corsi del 30% nel 2009-2010).
- ROMA: alla Sapienza sono 46 i corsi eliminati per il prossimo anno accademico e rappresentano il 12,3% rispetto ai 373 esistenti. A Tor Vergata, a lettere, saranno invece accorpati circa otto corsi e uno o due saranno quelli tagliati a Roma Tre.
- PUGLIA: il ventaglio dell'offerta si è ristretto. A Bari i corsi sono passati da 159 del 2006-2007 a 131 del 2009-2010, a Lecce ne sono stati accorpati una decina mentre a Foggia ne sono stati soppressi due.
- PALERMO: le indicazioni di viale Trastevere si sono tradotte in un taglio ai corsi di laurea del 21,20% prevedendo un tetto minimo di iscritti per avviare le lezioni. Complessivamente i corsi di laurea erano 184 nel 2007-2008 e oggi si riducono a 145. Rimanendo in Sicilia, l'ateneo di Messina ha deciso di sacrificare la facoltà di scienze statistiche: la facoltà aveva in tutto solo 33 iscritti per tutti i corsi di laurea.

In parecchie università più che tagliati, i corsi sono stati compattati. Così è accaduto alla Politecnica delle Marche con il risultato di una decina di corsi in meno nelle cinque facoltà. A Camerino sono stati invece soppressi 12 corsi e uno a Macerata. L'università di Bologna eliminerà due corsi nel prossimo anno accademico: il primo è quello per operatore giuridico informatico che aveva solo 36 immatricolati, il secondo quello in archivistica (13 iscritti). Nell'ateneo Federico II di Napoli è stato soppresso un corso nella facoltà di scienze politiche e quattro sono in via di trasformazione mentre l'università del Sannio rinuncia a scienze ambientali.

Ma non tutte le università hanno messo mano alla propria didattica: nelle università calabresi tutto resta più o meno come è (alla Mediterranea di Reggio si conteranno 25 corsi invece di 27 con una razionalizzazione che ha riguardato due specialistiche della sede decentrata in Lamezia Terme). Bocce ferme anche negli atenei veneti (soltanto a Padova scompare la laurea magistrale in musicologia), a Bolzano (che già risponde ai requisiti minimi richiesti dal ministero) e nell'università della Valle d'Aosta dove sono previsti minimi cambiamenti soltanto per l'accesso. Tutto fermo per ora anche in Sardegna.

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12/06/2009 13:04

La Gelmini ridisegna i licei. Meno ore, più indirizzi
ECCO i nuovi licei. Questa mattina, il consiglio dei Ministri ha approvato, in prima lettura, il Regolamento che ridisegna "l'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei". Meno ore di lezione per buona parte degli studenti, meno indirizzi e qualche novità all'orizzonte. Ma quella più interessante riguarda senz'altro l'entrata in vigore della riforma che partirà dal 2010/2011con le prime e le seconde classi. E varrà quindi anche per coloro che hanno scelto quest'anno come proseguire gli studi dopo la secondaria di primo grado.

In sostanza, i 500 mila ragazzini che si accingono quest'anno a sostenere gli esami di terza media frequenteranno a settembre il primo anno della scuola superiore secondo il vecchio sistema (licei e relative sperimentazioni, ma anche istituti tecnici e professionali vecchio stile) per ritrovarsi l'anno successivo con orari, materie e organizzazione nuovi. I nuovi licei saranno sei: classico, scientifico, delle scienze umane, artistico, linguistico, musicale e coreutico.

Gli ultimi due rappresentano per la scuola statale delle new entry. Saranno tre gli indirizzi per il liceo artistico, due quelli dello scientifico e due gli indirizzi del liceo delle scienze umane. Tutte le sperimentazioni del liceo classico e scientifico (oltre 70 tra sperimentazioni e progetti assistiti) subiranno un calo di ore, a volte drastico. Un effetto che colpirà la maggior parte degli studenti, visto che i corsi sperimentali oggi sono i più gettonati.

Per avere un'idea del calo dell'offerta formativa basta spendere qualche cifra. Del resto, che si tratta di un provvedimento volto al taglio di un consistente numero di cattedre non è un segreto. I nuovi licei sono volti "a una maggiore razionalizzazione dell'utilizzo delle risorse umane e strumentali disponibili, tali da conferire efficacia ed efficienza al sistema scolastico", recita l'articolo 1 del decreto del Presidente della repubblica".

Oggi, il 70 per cento dei ragazzi iscritti al liceo classico e il 60 per cento di quelli in forza allo scientifico seguono un corso sperimentale. La sperimentazione più seguita al classico è quella in Lingua straniera che da 4.983 ore di studio nei cinque anni passerà a 4.851. Stesso discorso per il Piano nazionale informatica (ad indirizzo matematico) dallo scientifico: 5.049 ore contro le 4.752 della riforma Gelmini. Per contro i corsi di ordinamento, frequentati da una minoranza di studenti, vedranno incrementate le ore di lezione.

Tutti i licei, eccetto l'artistico e il musicale, prevedono 27 ore settimanali al biennio. Meno, cioè, che in terza media, dove si studia per 30 ore settimanali. Al triennio le ore aumentano: 30 allo scientifico, al liceo delle scienze umane e al linguistico, 31 al classico. Meno Latino, rispetto ai corsi di ordinamento, e più Matematica allo scientifico che perde anche alcune ora di Lingua straniera. Più Matematica e Lingua straniera al classico.

Le scuole potranno modificare il piano di studi ministeriale, ritagliando al massimo il 20 per cento del monte ore annuo al biennio e all'ultimo anno e per il 30 per cento nel secondo biennio. Ma nessuna disciplina potrà subire un taglio di ore superiore al 30 per cento. Inoltre, le scuole potranno attivare insegnamenti opzionali ma soltanto nei limiti di organico assegnato dal ministero. Insomma: autonomia sì ma nei limiti delle risorse disponibili. Tra gli insegnamenti opzionali figurano Diritto ed economia, Informatica, Storia dell'arte, Latino, Greco, Musica e Legislazione sociale, Psicologia, Pedagogia. All'ultimo anno è anche previsto l'insegnamento di una disciplina in lingua straniera.

Novità in vista anche per gli organismi che governano la scuola. Il collegio dei docenti potrà essere articolato in Dipartimenti alla progettazione formativa. Gli istituti costituiranno un Comitato tecnico-scientifico in cui saranno presenti esperti esterni del mondo del lavoro, delle professioni, della ricerca e dell'università.

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15/06/2009 23:56

Milano, la Gelmini contestata abbandona la presentazione di un libro


Contestato il ministro Mariastella Gelmini, costretta ad abbandonare il tavolo dove era seduta per la presentazione del libro sulla scuola Cinque in condotta assieme all'autore Mario Giordano e a Fedele Confalonieri nella sede Mondadori in piazza Duomo a Milano. nel blitz docenti e genitori di Rete scuole, al grido di "Buffoni" e "Gelmini bocciata", hanno alzato i toni fino a che il ministro e i relatori si sono visti costretti ad abbandonare la sala.

ALTA TENSIONE. Ci sono stati attimi di tensione anche tra i presenti in sala, fra chi rivendicava il diritto ad ascoltare e i manifestanti. Quelli di Rete scuole e Assemblea delle scuole del Milanese hanno distribuito il fac-simile di una pagella per il ministro con elencati tutti i tagli e i cambiamenti materia per materia e il giudizio finale: "Mariastella Gelmini non è stata ammessa alla seconda classe primaria". Invano il direttore del Giornale, Mario Giordano, ha provato a richiamare tutti a un "confronto democratico", cosi' come il ministro. Confalonieri è rimasto invece impassibile.

LA CONTESTAZIONE Le foto | Il video IL DOCUMENTO La pagella di Rete scuole alla Gelmini (.pdf)

IL MINISTRO. Gelmini: "Impedire, in un Paese democratico, che si svolga la presentazione di un libro dà il senso dell'intolleranza e della prepotenza di chi vuole lasciare la scuola così com'è, opponendosi al cambiamento". E ancora: "Nessuno potrà mai impedirmi di raccontare come stanno le cose. La scuola non è proprietà privata di un gruppo organizzato e rumoroso di sinistra, ma appartiene al Paese. Le persone che contestano difendono una scuola indifendibile. Queste proteste sono solo battaglie strumentali di chi non ha a cuore la qualità dell'istruzione".

RETE SCUOLE E GIORDANO. "Siamo qui oggi e saremo il primo settembre davanti a tutte le scuole - attacca Paolo Limonta di Rete scuole - la riforma della Gelmini non passerà". Dopo una decina di minuti di caos in sala, ministro e relatori se ne sono andati e l'incontro è stato annullato. "Quando si impedisce la presentazione di un libro, la si dice lunga sullo stato della democrazia": ha commentato Giordano. "Si può essere d'accordo o meno, ma impedire di parlare la dice lunga. E' legittimo esprimere il dissenso, ma in modo civile". E poi: "Grazie ai fascisti che sono nel pubblico, che sono il male del Paese".

L'EX SINDACO ALBERTINI. "Fascisti rossi", "corporazioni talebane": così l'ex sindaco di Milano, Gabriele Albertini, ha definito le contestazioni. Albertini era presente all'incontro e dice di essere "rammaricato per questo momento di sopruso". "L'alternativa - ha osservato - sarebbe stata la violenza fisica per portarli fuori. Ma non era il caso".

MONDADORI. Ecco il comunicato della casa editrice: "Mondadori denuncia il pesante clima di intimidazione, causato da un ristretto gruppo di facinorosi contestatori, che ha impedito la presentazione del libro di Mario Giordano 5 in Condotta". Non era mai accaduto che un fatto così grave imponesse di annullare la presentazione di un libro all'interno di una delle nostre librerie".

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21/02/2010 21:09

[SM=g1336780] ..passano i mesi, ma ogni volta che si parla di argomenti inerenti alla riforma scolastica e' sempre un grande caos...

Superiori ancora senza regole
Iscrizioni al buio per 500mila

I regolamenti che traducono la riforma non sono ancora stati pubblicati. Dura la Cgil
Non è chiaro come studieranno gli studenti, cosa e dove insegneranno i docenti



Scelta al buio per un milione e mezzo di studenti italiani. Le iscrizioni al primo e agli anni successivi delle scuole superiori targate Gelmini inizieranno il 26 febbraio, ma i Regolamenti che giustificano la riforma, definita "epocale" dallo stesso ministro dell'Istruzione, misteriosamente non sono ancora stati pubblicati. E senza Regolamenti, gli studenti non sapranno cosa e come studieranno, gli insegnanti non sapranno cosa e dove insegneranno, le scuole e gli enti locali (le province e le regioni) non potranno formulare i loro piani dell'offerta formativa. Si va avanti in questi giorni a forza di bozze non ufficiali, che possono cambiare da un momento all'altro, di voci provenienti dalla capitale e di indiscrezioni. Ma di certo c'è poco, solo una circolare sulle iscrizioni che la Flc Cgil definisce piena di "contraddizioni".

E dire che dalla definitiva approvazione della riforma da parte del Consiglio dei ministri, avvenuta lo scorso 4 febbraio, sono passati ben 15 giorni. I tre Regolamenti - che verranno pubblicati in gazzetta sottoforma di decreti del Presidente della repubblica, non avrebbero ancora ottenuto il benestare dei tecnici del ministero dell'Economia, particolarmente attenti ai tagli. Il numero di ore tagliate in ogni indirizzo, come si evince dalla relazione tecnica allegata al provvedimento, sarà sufficiente a garantire la cura dimagrante (27 mila cattedre in tre anni) per gli organici del personale docente che il governo si aspetta? E' questo il quesito che si pongono gli esperti di via XX settembre.

Intanto, gli oltre 500 mila ragazzini che frequentano la terza media sono chiamati a scegliere come proseguire gli studi, ma i dubbi sono ancora parecchi. La Flc Cgil ne cita soltanto alcuni. "La circolare sulle iscrizioni - dicono da via Leopoldo Serra - evidenzia numerose contraddizioni legate alle possibili scelte degli indirizzi". Allo scientifico, per esempio, "manca la distinzione tra il liceo scientifico e l'opzione delle scienze applicate: quella senza il Latino". Quali scuole potranno attivarla? E in quale misura: una classe, due classi o tutte? Le scuole non lo sanno e di conseguenza non lo sapranno neppure le famiglie. Stesso discorso per le opzioni dei licei delle scienze umane e "per l'istituto professionale per i servizi socio sanitari, per i quali - continuano dalla Cgil - non si fa nessuna distinzione rispetto alle due ulteriori articolazione di Ottico e Odontotecnico". Ma non è tutto.

Anche i licei linguistici e quelli musicali e coreutici, di cui si sa pochissimo, viaggiano a vista. Dove saranno attivati? E con quanti posti disponibili? Il fatto è queste cose sono di competenza delle regioni e delle province, che dovrebbero predisporre i cosiddetti Piani dell'offerta formativa territoriali, ma in assenza dei Regolamenti tutto è fermo. "Risulta veramente paradossale - commenta i sindacato guidato da Mimmo Pantaleo - che l'informazione alle famiglie possa essere fornito attraverso un sistema automatico di confluenze, vedi punto 11 della circolare, in barba alle competenze delle Regioni e alle eventuali richieste delle scuole".

I dubbi diventano enormi passando agli istituti tecnici e professionali. Sono circa un milione gli studenti delle prime, seconde e terze classi che il prossimo anno (quando diventeranno seconde, terze e quarte classi) si vedranno ridotto l'orario delle lezioni. A 32 ore oppure a 34 per le seconde e 35 ore per le terze e quarte? Una bozza di regolamento prevede tagli alle ore soltanto nelle seconde e terze, un altro anche alle quarte. Qual è quello più attendibile? E quali materie verranno sforbiciate negli istituti tecnici, quelle con il maggiore numero di ore: cioè quelle tecniche? Potrebbe essere, ma non è ancora certo.

E ancora, quali materie potranno insegnare i docenti? Ma, soprattutto, in quali indirizzi. Solo a titolo di esempio, si veda la questione della Matematica al liceo scientifico. I docenti di sola Matematica potranno continuare ad insegnarla al biennio o saranno dirottati altrove? E chi insegnerà l'Informatica negli scientifici? E le lingue straniere, è vero che col tempo si farà una sola cattedra per Inglese e Francese? Al momento, e senza documenti ufficiali, l'unica cosa certa sembra proprio l'incertezza.

Le scuole, in più, non sono ancora in grado di definire i loro piani dell'offerta formativa, anche perché, si vocifera che gli eventuali docenti che dovessero rimanere senza cattedra, visto che lo stato li pagherà ugualmente, potrebbero essere richiesti dalle stesse scuole per ampliare l'offerta formativa. Ma sarà vero? E, in ogni caso, quando si saprà? Probabilmente ad agosto quando scatteranno i trasferimenti dei docenti. Ma, in questo caso, i genitori avranno già scelto da un pezzo e ritornare sui propri passi sarà impossibile.

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23/02/2010 19:31

Licei, a tre giorni dalle iscrizioni ecco i regolamenti del Ministero


Ecco, finalmente, i tre Regolamenti che danno ufficialmente avvio alla riforma della scuola superiore. Il ministero dell'Istruzione li ha pubblicati pochi minuti fa sul proprio sito (www.istruzione.it) dopo avere avuto, per la che riguarda i tagli, l'ok del ministero dell'Economia. Con i tre decreti vidimati da via XX settembre le scuole, le province e le regioni possono partire con i loro piani dell'offerta formativa. Ma è quasi certo che ad appena tre giorni dall'apertura delle iscrizioni (il prossimo 26 febbraio) le scuole apporteranno pochissime modifiche ai percorsi disegnati da viale Trastevere. E restano ancora parecchi dubbi, che con tutta probabilità verranno fugati chiariti solo nei prossimi giorni.

I licei. Saranno in tutto sei: classico, scientifico (con eventuale opzione di Scienze applicate), linguistico, delle scienze umane (con eventuale opzione "economico-sociale"), artistico con ben 6 indirizzi (arti figurative; architettura e ambiente; audiovisivo e multimedia; design; grafica; scenografia), musicale/coreutico, di cui verranno attivati soltanto 40 sezioni, per il primo, e 10 sezioni per il secondo. Dove, ancora, non si sa. I quadri orario, con ore e materie, sono reperibili sul sito del ministero. Restano per alunni e famiglie alcune incognite. E' possibile scegliere liberamente fra gli indirizzi e le opzioni dei singoli licei? Sembra proprio di no. O meglio, le scuole non potranno garantire ai genitori la scelta perché le diverse opzioni saranno attivate in relazione alle disponibilità di organico. Ma una cosa è certa: si partirà soltanto dalle prime classi. Tutte le altre classi continueranno fino alla conclusione del quinquennio con le materie e gli orari attuali

Gli istituti tecnici. Gli alunni degli istituti tecnici saranno i più penalizzati dalla riforma. Anche nei tecnici si partirà con indirizzi e materie nuove dal primo anno. Ma a settembre le seconde, terze e quarte classi dovranno subire una contrazione delle ore. Oltre mezzo milione di studenti si vedranno ridurre le ore settimanali a 32 ore, ma non è ancora chiaro quali materie verranno ridimensionate. Per il prossimo anno, gli alunni dovranno scegliere fra due settori (Economico e Industria/artigianato) e 11 indirizzi (Amministrazione, Finanza e Marketing; Turismo; Meccanica, Meccatronica ed Energia; Trasporti e Logistica; Elettronica ed Elettrotecnica; Informatica e Telecomunicazioni; Grafica e Comunicazione; Chimica, Materiali e Biotecnologie; Sistema Moda; Agraria, Agroalimentare e Agroindustria; Costruzioni, Ambiente e Territorio).

Gli istituti professionali. Verranno articolati in due settori (Servizi e Industria/artigianato) e 6 indirizzi (Servizi per l'agricoltura e lo sviluppo rurale; Servizi socio-sanitari; Servizi per l'enogastronomia e l'ospitalità alberghiera; Servizi commerciali; Produzioni artigianali e industriali; Manutenzione e assistenza tecnica). E si partirà dal primo anno. Ma, come nei tecnici, anche le seconde e terze classi degli istituti professionali dovranno lasciare sul campo una fetta di ore. Nel 2010/2011 le seconde e terze funzioneranno con 34 ore settimanali e l'anno successivo si passerà a 32 ore.

L'Autonomia. Per adeguare i curricula alle esigenze del territorio, i licei potranno manovrare la leva dell'autonomia. Sarà possibile ritagliare, nel primo biennio, il 20 per cento del monte ore complessivo per attivare nuovi insegnamenti o integrare quelli esistenti. Nel secondo biennio la quota di autonomia sale al 30 per cento per scendere nuovamente al 20 per cento all'ultimo anno. Ma tutto è ancora una volta vincolato dalla dotazione organica assegnata dal ministero alla singola scuola. Negli istituti tecnici la quota di flessibilità è più spinta: 20 per cento dell'orario al primo biennio, 30 per cento nel secondo biennio e 35 per cento all'ultimo anno. E nei professionali si può arrivare al 40 per cento all'ultimo anno.

I tagli e classi di concorso. La riforma costerà al sistema di istruzione oltre 17 mila cattedre, il grosso delle quali saranno tagliate negli istituti tecnici e professionali. Solo a settembre salteranno quasi 12 mila cattedre. Se aggiungiamo le cattedre in meno alla scuola primaria e alla scuola media si tocca quota 27 mila. E cosa potranno insegnare il prossimo anno i prof nei nuovi indirizzi verrà definito fra un anno.

repubblica.it


...visto che c'erano potevano aspettare la sera prima delle iscrizioni a dare informazioni...
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