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Barack Obama trionfa, è il 44mo presidente degli Stati Uniti d'America

Ultimo Aggiornamento: 06/04/2010 22:40
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16/02/2010 20:25

Nucleare,Obama fa maxi-investimento

Dopo trent'anni di stop nella costruzione di centrali nucleari, Obama dà nuovo impulso a questo settore energetico. Il presidente Usa ha annunciato un prestito di 8,3 miliardi di dollari da investire nella costruzione di due nuovi reattori nucleari. L'iniziativa, ha precisato Obama, darà lavoro permanente a 800 persone. Secondo il leader della Casa Bianca, è "solo l'inizio" degli sforzi per sviluppare tecnologie energetiche "sicure e pulite".

I due nuovi reattori nucleari verrano costruiti nella centrale di Burke, in Georgia. Obama ha aggiunto che "l'energia nucleare resta la nostra più grande fonte di carburante che non produce emissioni inquinanti. Per cui per raggiungere i nostri crescenti bisogni energetici - ha sottolineato - e prevenire le peggiori conseguenze del cambiamento climatico dobbiamo aumentare il ricorso all'atomo".

Obama ha osservato che con l'energia prodotta da un impianto atomico, rispetto a quella di una centrale a carbone, si riduce l'inquinamento da carbone di 16 milioni di tonnellate ogni anno. "E' come fermare 3,5 milioni di macchine e i loro scarichi". "Abbiamo fatto il più grande investimento in energia pulita della storia, che creerà più di 700mila nuovi posti di lavoro in tutta l'America", ha detto il presidente parlando in una centrale elettrica nel Maryland.

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16/02/2010 20:27

Un altro idiota alla casa bianca... se non sono coglioni gli americani non li votano quindi....
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16/02/2010 20:49

Dimenticavo... energia pulita... non significa buttare plutonio in Africa o nel Pacifico...
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16/02/2010 21:03

Re:
Mezcal82, 16/02/2010 20.27:

Un altro idiota alla casa bianca... se non sono coglioni gli americani non li votano quindi....




...come darti torto...

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16/02/2010 21:20

Re: Re:
cuix, 16/02/2010 21.03:




...come darti torto...





Non so se è meglio un'inculata dichiarata (il vecchio...) o un'inculata celata dietro ad un sorriso (il nuovo)...
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16/02/2010 21:25

Re: Re: Re:
Mezcal82, 16/02/2010 21.20:




Non so se è meglio un'inculata dichiarata (il vecchio...) o un'inculata celata dietro ad un sorriso (il nuovo)...




Tanto ora si muovono tutti e quattro assieme come fossero una task-force...sembrano la brutta copia dell'A-team...
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16/02/2010 21:34

Re: Re: Re: Re:
cuix, 16/02/2010 21.25:




Tanto ora si muovono tutti e quattro assieme come fossero una task-force...sembrano la brutta copia dell'A-team...




Il problema è che sono 4 Murdock...

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22/02/2010 19:03

Obama presenta il nuovo piano sanità gratis per 31 milioni di americani


WASHINGTON - Il piano per la riforma sanitaria di Barak Obama è pronto. Il presidente degli Stati Uniti lo ha presentato oggi affermando che la riforma "coprirà anche quei 31 milioni di americani privi di assicurazione o schiacciati dal peso degli esorbitanti premi richiesti dalle compagnie". Il provvedimento rappresenterebbe la versione definitiva della riforma sulla sanità ma anche "un compromesso" volto a sbloccare l'iter della legge approvata, nei mesi scorsi, dalla Camera e dal Senato, ma in due versioni inconciliabili.

Giovedì summit con i repubblicani. Le proproste di Obama, che contengono alcune differenze rispetto alle due leggi che hanno ottenuto una prima approvazione da parte del Congresso, giungono in vista del summit di giovedì prossimo con i leader repubblicani, che osteggiano fortemente la riforma. Secondo Obama il piano ridurrà il deficit del budget statunitense "di 100 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni e di circa mille miliardi nella seconda decade, grazie alle riduzioni di spesa e alla riduzione di sprechi, frodi e abusi'". Di più. Per il presidente non "ha senso ripartire da zero" come auspicano invece i repubblicani. Anzi. Stando a quanto riferito dal presidente, la riforma presentata oggi è un provvedimento simile a quello varato dal Senato ma con alcune sostanziali differenze tese a estendere la base di consenso alla componente più moderata del Partito repubblicano.

Obama: "Conto su un buon sostegno". Il presidente ha ammesso di contare su un "buon sostegno politico alla sua riforma", dopo che una compagnia assicuratrice, la Anthem Blue Cross della California, ha recentemente annunciato un aumento dei premi per la copertura sanitaria del 39% a partire dal prossimo mese. Il piano di Obama prevede inoltre il controllo federale sugli aumenti delle tariffe delle coperure assicurative grazie all'istituzione di un'apposita authority. "La nostra proposta - ha spiegato Obama - renderà il sistema sanitario più accessibile, gli assicuratori più responsabili, amplierà la copertura sanitaria a tutti gli americani e renderà sostenibile il sistema, stabilizzando i bilanci famigliari, il budget federale e l'economia intera".

"Copertura anche per l'interruzione di gravidanza". Anche in materia di interruzione di gravidanza, la nuova proposta del presidente statunitense si allinea con la posizione meno restrittiva del testo presentato dal Senato. La riforma sulla healthcare non include infatti l'emendamento approvato alla Camera che proibisce alle mutue di offrire la copertura dell'aborto a chi acquista una polizza con sussidi federali. Un fatto, questo, che potrebbe causare qualche problema per Obama, ora che le colombe non hanno più la maggioranza al Senato. E infatti arriva subito la replica da Dave Camp, capogruppo repubblicano della commissione Welfare della Camera: "Questa non è una proposta seria che possa rispondere alle preoccupazioni manifestate dal popolo americano. La riforma non include alcun importante modifica chiesta dai repubblicani, come quella di porre fine alla marea di cause legali che fanno decollare il costo del sistema sanitario".

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15/03/2010 17:31

"Internet superveloce per tutti" negli Usa nuova sfida di Obama

NEW YORK - Il vostro collegamento Internet è troppo lento? Provate con il test gratuito sul sito del governo. I provider non hanno mica il diritto di farvi pagare quella cifra folle se non riescono a garantire il servizio: hanno preso anche i contributi per raggiungere la vostra casa. Ricordate? Fino all'anno scorso eravate in quel 30% non ancora servito dalla banda larga.

Non sapete cos'è la banda larga? Non disperate: chiamate i ragazzi dell'assistenza digitale e state certi che nel giro di due o tre lezioni (gratuite) anche per voi la broadband, la banda larga, cioè l'Internet superveloce, non avrà più misteri. Intanto rilassatevi: se siete stanchi del solito chiacchiericcio tv, il superbox universale che collega la vostra televisione a Internet vi permetterà di scegliere comodamente qualcosa di più interessante. Pensate: avete un collegamento che è fino a 30 volte più veloce di quello che di media usava qualche anno fa. E non è solo una questione di rapidità: anche di sicurezza. Dio non voglia ma se siete in un'emergenza invece di attaccarvi al telefono potete lanciare l'allarme via web: polizia, vigili del fuoco e altri centri di pronto intervento sono collegati in un sistema di banda larga iperprotetta.

Vi piace il quadretto? Beh, questo è quello che vi aspetta se vivete nell'America di Barack Obama, cioè in una grande democrazia che ha deciso di mettere ordine nel proprio sistema delle telecomunicazioni. Perché lo standard della banda larga è l'unico che può garantire "la competitività della nazione", come dice Julius Genachovski, il predicatore dell'"Internet come servizio pubblico" che Barack aveva chiamato a fargli da consulente tecnologico in campagna elettorale e oggi è il presidente della Federal Communication Commission, l'Authority della comunicazione che presenterà martedì il suo "piano decennale" al congresso. La banda larga porterà innovazione e posti di lavoro, la banda larga farà viaggiare le informazioni scolastiche e sanitarie, "la banda larga cambierà la vita quotidiana degli americani: a casa, al lavoro, nelle comunità".

Per carità: non sono tutte rose e fiori. Il piano decennale è anche la spia del ritardo con cui gli Usa si sono lanciati nell'affare broadband: grazie soprattutto alle resistenze di un signore chiamato George W. Bush che si era più dedicato alla distribuzione delle frequenze televisive che allo sviluppo di Internet come ben comune (vi ricorda qualcuno?). Nella terra della Silicon Valley il web non è quella scheggia che ti aspetteresti: per non parlare delle linee telefoniche non reggono più il traffico di iPhone e smartphone.

Così per recuperare il ritardo ora gli Usa pensano in grande e rilanciano. Naturalmente non sarà facile. Il New York Times dice che le grandi corporation tv e telefoniche sono già sul piede di guerra. Il piano prevede la centralità dell'internet superveloce come mezzo di comunicazione ai danni di telefono e piccolo schermo: tutto passerà dalle frequenze oggi occupate dalle tv e che andranno messe in parte all'asta per ripagare le spese miliardarie che il progetto prevede.

Ma da Comcast, il gigante della tv via cavo, all'At&T, il colosso dei telefoni, la resistenza è già partita. Proprio Comcast, per esempio, è a capo di quella che Business Week chiama "la rivincita dei ragazzi del cavo": l'offensiva per riportare il controllo sui contenuti tv che la banda larga rischia di distribuire gratis. Ve la diamo noi Internet, dice Comcast, che per l'occasione si è alleata con la rivale Time Warner per lanciare Tv Everywhere: la tv gratis sul web, sì, ma se prima ti abboni al cavo. Sì, per Obama anche la guerra per banda sarà più larga di quello che pensa.

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19/03/2010 20:23

Obama sulla riforma sanitaria "Al Congresso un voto storico"
Per Barack Obama è arrivato il momento della verità, quello che lui stesso definisce il "voto storico" per la riforma sanitaria. Forse il passaggio più delicato da quando il leader democratico nero è arrivato alla Casa Bianca, nel gennaio del 2009. Il Congresso è sul punto di "fare qualcosa di storico" questo weekend approvando il piano della riforma sanitaria, ha detto Obama durante un discorso pubblico a Fairfax, in Virginia. Il presidente ha aggiunto che si tratterà del coronamento di una "lotta lunga un secolo" in favore del popolo americano. Sarà un "voto difficile", ha detto, ma "importantissimo per il futuro degli americani".

Il discorso in Virginia. Parlando alla George Mason University, Obama ha spiegato che "se il voto fallisce l'industria assicurativa continuerà a fare il bello e il cattivo tempo, a negare la copertura sanitaria e le cure alla gente, mentre le compagnie continueranno sicuramente a incassare premi del 40, 50 o 60%, come è successo nelle ultime settimane". "So che è un viaggio difficile, che è un voto difficile - ha proseguito il presidente Usa - ma ce la faremo. Riusciremo a fare la storia".
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19/03/2010 20:42

Re: Obama sulla riforma sanitaria "Al Congresso un voto storico"
cuix, 19/03/2010 20.23:

Per Barack Obama è arrivato il momento della verità, quello che lui stesso definisce il "voto storico" per la riforma sanitaria. Forse il passaggio più delicato da quando il leader democratico nero è arrivato alla Casa Bianca, nel gennaio del 2009. Il Congresso è sul punto di "fare qualcosa di storico" questo weekend approvando il piano della riforma sanitaria, ha detto Obama durante un discorso pubblico a Fairfax, in Virginia. Il presidente ha aggiunto che si tratterà del coronamento di una "lotta lunga un secolo" in favore del popolo americano. Sarà un "voto difficile", ha detto, ma "importantissimo per il futuro degli americani".

Il discorso in Virginia. Parlando alla George Mason University, Obama ha spiegato che "se il voto fallisce l'industria assicurativa continuerà a fare il bello e il cattivo tempo, a negare la copertura sanitaria e le cure alla gente, mentre le compagnie continueranno sicuramente a incassare premi del 40, 50 o 60%, come è successo nelle ultime settimane". "So che è un viaggio difficile, che è un voto difficile - ha proseguito il presidente Usa - ma ce la faremo. Riusciremo a fare la storia".



Lo spero per loro...

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22/03/2010 20:16

WASHINGTON (Reuters) - I repubblicani hanno promesso di dare battaglia oggi dopo che il Congresso ha approvato la storica riforma sanitaria di Barack Obama, mentre gli Stati americani minacciano nuove sfide legali e i titoli dell'industria sanitaria sono saliti.

La riforma, che introduce i più importanti cambiamenti degli ultimi quarant'anni nella politica sanitaria americana, è stata approvata con 219 voti a favore e 212 contrari dalla Camera dei Rappresentanti. La battaglia politica per arrivare a questo risultato è durata un anno, ma la riforma dovrà far fronte ancora a diversi ostacoli.

I rappresentanti legali di almeno 11 Stati hanno detto che solleveranno la questione di costituzionalità della riforma.

Ma i titoli del settore sanitario sono saliti in borsa oggi, con gli investitori sollevati dall'avere finalmente una certezza sulla riforma, che allarga la copertura a 32 milioni di americani, estende il piano sanitario governativo per gli indigenti, introduce nuove tasse per i ricchi e vieta alle assicurazioni pratiche come il rifiuto della copertura a chi abbia patologie preesistenti.

"Questa legge non aggiusta tutto ciò che non funziona nel nostro sistema sanitario, ma ci muove decisamente nella giusta direzione. E' questo il cambiamento", ha commentato alla Casa Bianca il presidente Obama dopo il voto, giunto a tarda notte.

I repubblicani e coloro che nell'industria sono contrari dicono che la riforma da 940 miliardi di dollari farà lievitare i costi, aumenterà il deficit e ridurrà le scelte dei pazienti.

I senatori repubblicani hanno detto che presenteranno un pacchetto di modifiche per migliorare la riforma.

Almeno 11 Stati, tra cui Florida, Virginia e Alabama, vogliono agire legalmente contro la legge.

"Se il presidente firma e la riforma diventa legge, faremo causa per proteggere i diritti e gli interessi dei cittadini americani", ha detto il procuratore generale della Florida Bill McCollum, repubblicano.
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Quello che suona strano è l'accento marcato sul rialzo dei titolo farmaceutici in borsa, non è per far sempre quello scettico... ma...
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06/04/2010 22:40

Obama: "Arma atomica solo in casi estremi. Entro 4 anni tutti i materiali in sicurezza"


WASHINGTON - Meno bombe atomiche ma, soprattutto, impiego delle armi nucleari limitato e mai contro quei Paesi che rispettano gli impegni per la non proliferazione. La nuova strategia Usa, che lascia comunque aperta la possibilità dell'autodifesa dalle minacce nucleari rappresentate da Iran o Corea del Nord, è stata annunciato oggi con la diffusione del documento Nuclear Posture Review, già anticipato questa mattina dalla stampa Usa, e poi con un discorso del presidente Barack Obama. Una definizione della strategia che arriva a 48 ore prima della firma a Praga del nuovo trattato Start Usa-Russia tra i presidenti Obama e Medvedev sul disarmo e a una settimana dalla Conferenza sulla non proliferazione di Washington, a cui parteciperanno 50 Paesi. E che l'Italia accoglie favorevolmente: "Appoggiamo pienamente la scelta degli Stati Uniti nel cammino per il disarmo e per un mondo senza armi nucleari", ha detto il ministro Frattini in una nota.

La deterrenza. La nuova strategia, ha detto Obama, "costituisce un sistema di deterrenza sicuro ed efficace". Gli Stati "che non rispettano gli accordi di non proliferazione rimarranno isolati". E' fondamentale, per il presidente, che il bilanciamento dei pesi all'interno della sicurezza nazionale americana non sia più centrato sulle armi nucleari. Per quanto riguarda gli equilibri mondiali, l'obiettivo è che "tutti i materiali nucleari presenti nel mondo siano messi in sicurezza entro i prossimi quattro anni".

"Abbiamo allineato le nostre politiche e proposto maggiori finanziamenti per programmi in grado di prevenire il diffondersi di armi nucleari nel mondo", ha affermato Obama ricordando che il Summit della prossima settimana a Washington sarà "un'opportunità per 47 nazioni di impegnarsi in passi significativi per perseguire l'obiettivo della sicurezza".

Il documento. Il punto saliente della Nuclear Posture Review è che gli Stati Uniti faranno ricorso a ordigni nucleari "solo in circostanze estreme", "solo per difendere l'interesse vitale degli Usa o dei suoi alleati o dei suoi partner". Il terrorismo nucleare resta comunque, per il governo Usa, il pericolo più grande e immediato". Tanto che poi il segretario alla Difesa Bill Gates ha esplicitato che: "Ogni opzione è sul tavolo" nei casi di minacce provenienti da Iran e Corea del Nord.

Quanto alla Russia, la presidenza Usa fa sapere che intende perseguire con Mosca intese per la riduzione delle armi nucleari che vadano oltre lo storico accordo Start2, che sarà firmato giovedì a Praga: prevede la riduzione del 25% delle armi nucleari dispiegate, portandole a un massimo di 1.550 per ognuna delle due ex superpotenze. Il ministro degli Esteri, russo Serghei Lavrov, ha sottolineato che attesta "un nuovo livello di fiducia" tra i due Paesi, ma ha avvertito che Mosca potrebbe uscirne se si sentità minacciata dallo scudo antimissile statunitense.

La Cina. Nel documento, infine, Washington invita Pechino a uscire dall'ambiguità in tema di armi nucleari: la mancanza di trasparenza, è scritto nel documento, solleva interrogativi sui suoi "propositi strategici futuri". A margine del summit di Washington, il presidente Obama vedrà il premier cinese Hu Jintao in un incontro bilaterale.

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