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Febbre suina, allarme dagli Stati Uniti

Ultimo Aggiornamento: 11/02/2010 00:33
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25/04/2009 01:54

«Forse tardi per fermare l'epidemia»
Febbre suina, allarme dagli Stati Uniti «Forse tardi per fermare l'epidemia»

A Città del Messico la gente gira per le strade indossando le mascherine (Reuters)

CITTÀ DEL MESSICO - È allarme in Messico e negli Stati Uniti, per un nuovo tipo di febbre suina che si starebbe trasmettendo da uomo a uomo e che potenzialmente potrebbe dar vita ad una pandemia. Il virus che è stato rilevato prima in Messico e poi negli Stati Uniti, secondo l'agenzia governativa americana per la salute Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) di Atlanta, è un mix inedito di virus di solito presenti tra maiali, uccelli e esseri umani. Il Cdc di Atlanta teme che sia «probabilmente troppo tardi» per riuscire a contenere una nuova epidemia di influenza suina. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha fatto sapere che già sabato potrebbe essere convocata una riunione di emergenza.

MESSICO - La situazione peggiore è al momento a Città del Messico dove prima le scuole e le università sono state chiuse e poi anche altri luoghi pubblici, come biblioteche, musei e teatri. Il sindaco Marcelo Ebrard ha anche ordinato la sospensione di ogni attività pubblica, in ottemperanza delle raccomandazioni emanate dal ministero della Sanità. Il governo messicano ha annunciato che sono 20 le vittime accertate nel Paese per il nuovo ceppo dell'influenza suina, mentre sono in corso accertamenti su altre 40 vittime. Il ministro della Salute di Città del Messico, Jose Angel Cordova, ha rivisto le precedenti stime, sottolineando che il tasso di mortalità si è ridotto. I casi di contagio nel Paese centro-americano sono 1.004. L'Oms, l'organizzazione mondiale della Sanità, parla di 70 vittime, anche se non è ancora chiaro se tutti i decessi siano da attribuire allo stesso tipo di virus.

USA - Negli Stati Uniti invece al momento i casi confermati sono 8, ma 7 delle persone che sono state contagiate non risultano adesso avere più sintomi e sono guarite. I primi ad ammalarsi negli States sono stati un ragazzo e una ragazza nelle due Contee più a Sud della California. Poi sono stati scoperti altri 6 casi attraverso la rete di sorveglianza della normale influenza. Nessuno dei pazienti, che presentavano sintomi molto simili all'influenza, ha avuto alcun contatto diretto con i maiali. Fra i contagiati, due sedicenni che frequentano la stessa scuola a San Antonio e un padre e una figlia. Secondo il Cdc, dunque, la malattia si starebbe trasmettendo da uomo a uomo. In ogni caso il presidente degli Stati Uniti Barack Obama viene aggiornato e sta seguendo la vicenda ora per ora.

I CASI - La maggior parte dei casi finora rilevati si concentrano soprattutto a Città del Messico - la cui area urbana rappresenta una megalopoli di oltre 20 milioni di abitanti - ma sono stati scoperti anche a San Luis Potosì, nella Baja California (nord) e a Oaxaca (sud). Il ministero della Sanità ha chiesto ai cittadini di prendere misure di protezione per evitare il contagio: non visitare luoghi affollati, mantenersi lontani da persone con problemi respiratori, lavarsi le mani con acqua e sapone, non condividere i pasti, ventilare le case e gli uffici e pulire gli strumenti di uso condiviso.

VACCINAZIONI DI MASSA - Il ministro messicano della Sanità, Josè Angel Cordova Saavedra, ha spiegato successivamente che l'epidemia di influenza suina è causata da «un virus mutante altamente contagioso», mentre le autorità di Città del Messico hanno annunciato una vasta campagna di vaccinazione contro la malattia. «Siamo di fronte ad un nuovo virus influenzale i cui sintomi sono: febbre superiore ai 39 gradi che si presenta all'improvviso, tosse, mal di testa intenso, dolori muscolari e alle articolazioni, irritazione degli occhi» ha detto Cordova. Il virus noto come H1N1, ha sottolineato il ministro, «ha subito una mutazione dai maiali agli esseri umani» ed è comparso per la prima volta circa due mesi fa nel sud degli Stati Uniti, e anche se è diverso «da quello dell'influenza aviaria, che è molto più aggressivo» non è detto che i vaccini disponibili finora risultino efficaci. Il responsabile della Sanità di Città del Messico ha annunciato da parte sua una «vasta campagna di vaccinazione». In una conferenza stampa, Armando Ahued ha informato che circa un milione di dosi di vaccini saranno inviati alle autorità della capitale dal governo federale, aggiungendo però che teme che non siano sufficienti.

UE - La Commissione europea segue da vicino i casi di influenza suina segnalati negli Stati Uniti e in Messico in «stretto contatto» con l'Oms. Lo ha detto la portavoce della commissaria Ue alla salute Androulla Vassiliou. L'esecutivo europeo «segue da vicino la situazione», ha detto la portavoce Nina Papadoulaki sottolineando che questo avviene in stretto contatto con l'Organizzazione mondiale della sanità, con gli Stati Uniti e l'Agenzia per la prevenzione e il controllo delle malattie europea che ha sede a Stoccolma.

ISTITUTO DI SANITÀ - Se fosse confermato che la trasmissione del virus dell'influenza suina nei casi segnalati in Messico sia avvenuta da uomo a uomo, questo indicherebbe un salto di specie compiuto dal virus: il virus potrebbe quindi essere capace di infettare e propagarsi nell'uomo innescando il rischio di pandemia. È quanto afferma il direttore del reparto di Epidemiologia dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) Stefania Salmaso. Al momento, ha precisato l'esperta, «non vi sono vaccini disponibili, poichè non si tratta di un virus di origine umana». Se l'ipotesi di una trasmissione diretta uomo-uomo fosse confermata, ciò indicherebbe, ha spiegato l'esperta, «che il rischio pandemia nell'uomo potrebbe arrivare non solo dal virus H5N1 dell'influenza aviaria degli uccelli, come finora maggiormente temuto dall'opinione pubblica, ma anche da virus influenzali tipici di specie più vicine all'uomo, come appunto i maiali». Tale eventualità, ha inoltre precisato, «non coglierebbe comunque gli esperti impreparati, poichè era già noto che il virus influenzale dei suini poteva rivelarsi potenziale origine di virus pericolosi per l'uomo». Va detto, ha aggiunto, che «la preparazione ad un'eventuale pandemia nell'uomo è già in corso in quasi tutti i Paesi del mondo». L'esperta ha infine invitato ad evitare gli allarmismi: «In Italia e in Europa - ha detto - non ci sono casi segnalati di influenza da suini nell'uomo, e sono in atto sistemi di sorveglianza e monitoraggio degli animali».

OMS - Alcuni dei campioni di virus prelevato presso malati in Messico hanno la stessa struttura genetica del virus che ha colpito la California, ha affermato a Ginevra l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). L'Oms segue la situazione da vicino ed esamina le informazioni disponibili, ha detto una portavoce. Il portavoce Gregory Hartl ha peraltro detto che l'Oms convocherà, in un prossimo futuro, un comitato di emergenza che valuterà se la situazione costituisce un evento di sanità pubblica da preoccupazione internazionale.

IL VICEMINISTRO DELLA SALUTE - «La situazione non è al massimo livello di guardia, è alla fase 3 non 4, quindi per il momento è semplicemente un'allerta che riguarda gli istituti superiori di sanità e i medici: stiamo osservando la situazione». Lo ha detto il viceministro alla salute Ferruccio Fazio. «Noi siamo in collegamento con l'Oms, abbiamo allertato la rete Influnet che utilizziamo nei casi di allerta per la sorveglianza sia epidemiologica sia sindromica». «In queste ore - ha aggiunto Fazio - si sta anche valutando l'opportunità di assumere iniziative relative a controlli alle frontiere». L'Italia non importa suini o carne di maiale dal Messico mentre quella arrivata dagli Stati Uniti nel 2008 è inferiore alle 100 tonnellate - spiega la Coldiretti -, ma di fronte alle emergenze sanitarie che si rincorrono servono misure strutturali con un sistema di etichettatura obbligatorio che indichi la provenienza e l'origine di tutti gli alimenti, come elemento di trasparenza per produttori e consumatori e a garanzia della sicurezza alimentare.

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25/04/2009 13:43

Nuova influenza, cresce l'allarme "Difficile evitare l'epidemia"


CITTA' DEL MESSICO - Le autorità di Messico e Stati Uniti sono in allerta nel tentativo di contenere l'epidemia di influenza suina che si teme abbia già fatto 61 morti in Messico (venti i casi già accertati) e contagiato otto persone negli Stati Uniti. E l'allarme è già esteso in tutti i Paesi latinoamericani, dove sono aumentati i controlli negli aeroporti e attivati piani sanitari di emergenza per evitare il contagio.

Il presidente del Messico, Felipe Calderon, ha presieduto venerdì per varie ore un incontro con i massimi esperti sanitari del Paese per valutare la situazione. L'influenza suina, un sotto-tipo del tradizionale ceppo H1N1 che si è trasferito dai maiali all'uomo, ha causato nella capitale messicana e in un'area limitrofa almeno 20 morti e un migliaio di contagi. I primi casi del virus sono stati individuati il 13 aprile, ma è solo da giovedì che si è compresa l'estensione e la gravità dell'epidemia. Il Messico ha chiuso scuole, musei, biblioteche, teatri in tutta la sua popolosa capitale e in una provincia vicina "fino a nuovo ordine". Anche se le autorità sanitarie fanno notare che la media dei decessi non è aumentata e non si è verificato quell'incremento esponenziale dei contagi che si temeva. Le analisi genetiche mostrano però che il ceppo incriminato è una mescolanza mai vista prima tra virus aviario, suino e di essere umano.

E il fatto che la gran parte dei decessi riguardi persone tra il 25 e i 45 anni è considerato un preoccupante segno che fa pensare alla pandemia perchè le influenze stagionali tendono invece a colpire gli anziani e i bimbi piccoli.

Intanto negli Usa, il direttore del Centro di Controllo e Prevenzione delle Malattie (il Cdc di Atlanta), Richard Besser, ha ammesso che "probabilmente è troppo tardi" per riuscire a contenere una nuova epidemia. Negli Stati Uniti i casi accertati sono 8 tra California e Texas (sei risiedevano nel sud della California e due nell'area di Sant'Antonio, in Texas) ma solo uno era stato in Messico. E si indaga su alcune decine di studenti di un liceo nel Queens che si sono ammalati con sintomi simili.

Il governatore della California, Arnold Schwarzenegger, ha assicurato di avere un "rigoroso" piano di risposta all'epidemia. Ma Besser ha spiegato che è probabilmente troppo tardi per cercare di contenerla vaccinando, trattando o isolando la popolazione. "Gli elementi in nostro possesso ci fanno credere che il contenimento (del contagio) non sia (più) molto probabile", ha spiegato, confermando che il virus sembra essere lo stesso negli Usa e in Messico.

Besser ha sottolineato però che al momento non è chiaro per quale motivo il virus si sia rivelato così letale in Messico e, finora, non abbia causato vittime negli Stati Uniti. L'Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha convocato per oggi una riunione di emergenza, ha fatto sapere che la struttura genetica del virus contratto da 12 vittime analizzate in Messico è lo stesso degli otto contagiati in California e Texas. Questo fa temere il cosiddetto 'salto di specie', ossia che la malattia possa essere trasmessa "da uomo e uomo", come riferito da Anne Schuchat, direttore del Centro di immunologia e patologie respiratorie del 'Cdc'.

Intanto, la Casa Bianca ha annunciato di seguire molto da vicino l'espandersi del virus: il dossier è arrivato sul tavolo di Barack Obama. In Messico però è già psicosi e si teme una pandemia: nella capitale, dove vivono oltre 20 milioni di persone, i soldati hanno distribuito le mascherine protettive. Il governo ha esortato gli abitanti ad astenersi da manifestazioni eccessive di affetto, come baci e strette di mano, e di non condividere cibo e bevande per il timore di un contagio, non ancora provato, da essere umano a essere umano. I sintomi sono la febbre superiore ai 39 gradi, che si presenta in maniera repentina, la tosse, il dolore di testa intenso, quello muscolare e alle articolazioni, l'irritazione agli occhi e il flusso nasale.

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26/04/2009 01:19

Allarme per l'influenza da suini - Morte oltre 60 persone in Messico
E' sempre alto il livello d'allarme in tutto il mondo a seguito dei casi di febbre suina che hanno colpito il Messico e, in misura minore, gli Stati Uniti, provocando oltre 60 morti. Nessun caso finora è stato registrato nell'Unione Europea.

RIUNIONE OMS - L'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) è pronta a dichiarare che l'epidemia di influenza da suini in Messico e negli Stati Uniti è «un evento di sanità pubblica che richiede attenzione a livello internazionale». È attesa a breve una dichiarazione ufficiale in questo senso relativa anche alle regole sanitarie che dovranno essere adottate a livello internazionale«. A Ginevra l'Oms ha tenuto una riunione d'emergenza degli esperti internazionali per esaminare la situazione. «L'apparizione di un nuovo virus che si trasmette dai maiali all'uomo costituisce una situazione seria che va seguita da vicino» ha dichiarato il direttore dell'Oms Margaret Chan. «Non sappiamo ancora la possibile diffusione dell'infezione rispetto ai casi registrati in Messico e negli Stati Uniti». Chan ha detto che gli esperti ritengono che sia un nuovo virus che ha potenziale pandemico, ma non si sa ancora se possa causare una pandemia.

LA MALATTIA - Chan ha ribadito in pratica quello che già si sapeva, che è un nuovo virus, quello del tipo A H1N1 responsabile dei casi di influenza suina in Messico e negli Stati Uniti. Un virus simile «non è mai stato rilevato finora nei maiali o negli uomini», aveva rilevato la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Lo dimostrano le analisi condotte finora sui campioni biologici prelevati dai primi pazienti messicani e statunitensi. Per i primi l'analisi genetica è stata condotta in Canada e dimostra che il virus è composto per l'80% dal virus della febbre suina del Nord-America e per il 20% da una variante eurasiatica individuata per la prima volta in Thailandia. L'analisi genetica condotta dai Centri statunitensi per il controllo delle malattie (Cdc) su campioni prelevati dal primo dei due pazienti californiani infettati mostrano invece che il virus contiene segmenti di informazione genetica che provengono da altri quattro virus: quello dell'influenza suina del Nord-America, dell'influenza aviaria del Nord America, dell'influenza umana e dell'influenza suina Eurasiatica.

L'ALLARME PASSA A NEW YORK - Dalla California al Texas l'allerta per la febbre suina è arrivata a New York e al Kansas: otto studenti di un liceo di Queens sono risultati positivi a una influenza di ceppo A e le loro analisi sono state inviate ai centri federali di prevenzione di Atlanta per ulteriori accertamenti. Altri due casi sono stati confermati in Kansas. Nel caso di New York potrebbe essere la stessa influenza che ha fatto decine di vittime in Messico, ha detto l'assessore alla sanità Thomas Frieden precisando che in tutti i casi i sintomi sono leggeri e che gli studenti sono sulla via della guarigione. Il virus responsabile dei casi in Messico appartiene alla famiglia A/H1N1. L'allarme a New York era scattato dopo che nelle ultime 48 ore decine di allievi della St. Francis Prep di Queens si erano sentiti male. Erano stati ordinati i test mentre la scuola venerdì aveva ordinato la sospensione di tutti i doposcuola dopo che un centinaio di allievi si erano messi in coda davanti all'infermeria denunciando malesseri influenzali.

OBAMA - Il presidente Barack Obama è stato la settimana scorsa in Messico e la Casa Bianca si è sentita oggi in dovere di precisare che il viaggio «non ha messo in pericolo» la salute del numero uno degli Usa. Intanto in California, dove si sono verificati sei dei dieci casi americani finora accertati (gli altri due sono stati registrati nella contea di Guadeloupe in Texas), il governatore Arnold Schwarzenegger ha invitato al popolazione a misure preventive di buon senso per evitare contagi: coprirsi bocca e naso quando si starnuta, lavarsi le mani con acqua e sapone, evitare contatti ravvicinati con altre persone. La California ha attivato il centro operativo congiunto per le operazioni di emergenza e ha avviato contatti con le autorità messicane: «La nostra è una risposta forte e vigorosa», ha detto Schwarzenegger. Tutti i pazienti americani vivevano in zone di confine con il Messico e a Washington un funzionario del Pentagono ha reso noto che il Northern Command sta monitorando i focolai della malattia e valutando se prendere misure preventive per i militari di stanza lungo la frontiera. E intanto ai varchi di San Ysidro e Otay Mesa ai doganieri americane sono state distribuite mascherine protettive. Non è stata per il momento presa in considerazione l'ipotesi di chiudere la frontiera.

GLI USA: «NON PUÒ ESSERE CONTENUTA»- Secondo le autorità sanitarie americane la febbre suina che ha contagiato otto persone negli Usa si è largamente diffusa e non può essere contenuta. Lo ha detto Anne Schuchat dei Centers for Disease Control and Prevention. «È chiaro che è diffusa e che non possiamo contenere la diffusione del virus», ha detto la Schuchat che dirige ad interim i programmi di scienza e sanità pubblica dei Cdc. La responsabile americana ha detto che le autorità Usa stanno collaborando strettamente con Messico, Canada e con l'Organizzazione Mondiale della Sanità. Il portavoce della Casa Bianca Red Cherlin ha detto che l'amministrazione Obama sta seguendo da vicino la situazione.

RIUNIONE TECNICI UE - Per valutare la situazione europea predisporre una risposta comune alla possibile pandemia di influenza suina i tecnici di tutti i ministeri della Salute dell'Ue, saranno collegati in teleconferenza. Per l'Italia parteciperanno i membri della direzione generale della prevenzione sanitaria del ministero del Lavoro e della Salute. Per il momento le principali contromisure sono state prese dal governo messicano. A Città del Messico sono state chiuse scuole e università, librerie, musei, cinema e teatri, mentre la gente inizia a girareper strada con la mascherina. Le partite di calcio in tutto il paese si disputano a porte chiuse. Misure di protezione per evitare il contagio sono state indicate alla popolazione: non visitare luoghi affollati, mantenersi lontani da persone con problemi respiratori, non condividere i pasti, ventilare le case e gli uffici. Il ministro messicano della Salute Cordova ha ammesso che si sta perfino studiando la possibilità di sospendere anche le attività lavorative nella capitale messicana.

ITALIA - In Italia il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ha sottolineato che si sta seguendo la situazione «con estrema attenzione, in raccordo con gli altri Paesi europei, ma senza allarmismi e senza sottovalutazione». «Il Ministero sta monitorando ora per ora in costante contatto con gli organismi europei e internazionali l'evolversi della situazione in Messico e negli Stati Uniti», fa sapere il Sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio. Da venerdì sono state allertate in particolare la rete di controllo Influnet del Ministero, in collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanità, e le altre strutture per la sorveglianza del virus sul territorio. Gli Uffici di sanità marittima ed aerea del Ministero sono pronti a fornire informazioni per i viaggiatori diretti e provenienti dai Paesi in cui si sono verificati casi di influenza suina e si sta predisponendo l'attivazione di un numero verde dedicato di supporto per fornire informazioni a tali viaggiatori. Sono stati allertati anche gli assessorati alla sanità delle Regioni e delle Province e autonome, sottolineando l'opportunità di evitare inutili allarmismi. È ancora in fase di valutazione, afferma il ministero, l'opportunità di assumere iniziative relative a controlli alle frontiere. Si segnala, infine, che l'Italia dispone di un preciso Piano concordato con gli altri Stati dell'Unione Europea di preparazione e risposta ad un'eventuale pandemia influenzale e di ampie scorte di farmaci antivirali da utilizzarsi in caso di necessità.
Il ministero della Salute sta inoltre approntando un volantino informativo che verrà distribuito in tutti gli aeroporti italiani dedicato ai cittadini in partenza per Città del Messico. Il documento conterrà informazioni sul virus da suini che ha colpito la capitale messicana e consigli pratici sui comportamenti a cui attenersi.

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26/04/2009 20:21

Influenza suina, gli Usa proclamano lo stato di emergenza sanitaria nazionale

WASHINGTON (USA) - Gli Stati Uniti hanno proclamato lo stato di emergenza sanitaria a causa della diffusione del virus dell'influenza suina di cui negli Usa sono stati accertati già 20 casi, mentre in Messico sono già 1324 i casi con 81 morti. Lo ha annunciato il ministro per la Sicurezza interna Janet Napolitano, che ha anche dato ordine di distribuire il 25% delle scorte Usa degli antivirali Tamiflu e Relenza di cui gli Usa hanno a disposizione 50 milioni di dosi. Janet Napolitano ha detto poi che la Casa Bianca ha attivato una squadra di controllo per monitorare costantemente la situazione, «che è in evoluzione». Il direttore facente funzione dei CDC ha precisato che il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, «è tenuto costantemente aggiornato».

OBAMA PREOCCUPATO - Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, è «molto preoccupato per i recenti casi di influenza» causata da un virus dei suini. Lo ha detto uno dei consiglieri per la Sicurezza Nazionale, John Brennan, aprendo il briefing convocato alla Casa Bianca proprio sull'allarme causato dall'influenza. Brennan ha confermato che sono stati accertati una ventina di nuovi casi negli Stati Uniti e che la messa a punto di un sistema di sorveglianza e di comunicazione corretta è considerato «alta priorità».

I CASI ACCERTATI NEGLI STATI UNITI - E' stato intanto confermato dalle autorità sanitarie statunitensi che l'influenza suina ha colpito a New York otto studenti di una scuola superiore del Queens. Il Center for Desease Control (Cdc) di Atlanta ha poi aggiunto ai 7 casi della California e ai due casi del Texas già noti, anche due casi in Kansas e uno in Ohio, per un totale di 2o casi accertati negli Usa.

Messico, 81 morti accertati.
I casi di contagio nel mondo

MESSICO - Sono 81 i decessi - dal 13 aprile a oggi - legati, in tutta probabilità, all'influenza dei suini, a quanto reso noto dal ministro della Salute messicano Jose Angel Cordova. I casi sospetti in Messico sono 1.324. Il governo ha messo in atto provvedimenti speciali per isolare i casi confermati e sospetti. Cordova ha confermato la chiusura delle scuole e delle università della capitale, megalopoli con 20 milioni di abitanti, in atto da venerdì scorso. La riapertura è ora prevista per il prossimo 6 maggio. Sospese anche tutte le Messe nella capitale messicana. Le misure di sicurezza sono state estese al vicino stato di San Luis Potosì, particolarmente toccato dal virus. A quanto dichiarato dal sindaco di Città del Messico, Marcelo Ebrard, la settimana entrante sarà la più «critica» sul fronte dell'influenza da suini, per la possibilità di altri contagi. Nel ricordare che nella capitale nelle ultime 24 ore ci sono stati altri 5 morti, Ebrad ha segnalato che finora le vittime dell'influenza, sempre a Città del Messico, sono 18.

USA: Gli Stati Uniti hanno proclamato lo stato di emergenza sanitaria. Sono 20 i casi accertati negli Stati Uniti: 8 a New York, 7 in California, 2 in Kansas, 2 in Texas e 1 in Ohio. Il ministro per la Sicurezza interna Janet Napolitano ha dato ordine di distribuire il 25% delle scorte Usa degli antivirali Tamiflu e Relenza, di cui gli Usa hanno a disposizione 50 milioni di dosi.

CANADA: Quattro i casi accertati in Nuova Scozia. Il responsabile della Salute pubblica Robert Strang ha precisato che quattro studenti della King’s-Edgehill School in Nuova Scozia, di età compresa tra i 17 e i 18 anni, sono stati ricoverati in ospedale con sintomi «molto leggeri» dell’influenza.

NUOVA ZELANDA - Un gruppo di liceali neozelandesi di ritorno dal Messico è stato messo in quarantena in Nuova Zelanda, dopo avere accusato sintomi dell’influenza da suini: lo riferisce la stampa, che cita gli enti sanitari locali. Tre insegnanti e 22 studenti del collegio Rangitoto di Auckland sono rientrati sabato da un soggiorno di tre settimane in Messico. Secondo i servizi sanitari della regione di Auckland, alcuni di loro (circa una decina) presentano sintomi dell’influenza da suini e sono stati posti in isolamento per tutti gli accertamenti del caso.

ISRAELE - Un israeliano proveniente dal Messico e sospettato di aver contratto il virus dell'influenza suina è stato ricoverato in ospedale. L'uomo, rientrato in Israele venerdì, ha una forte influenza e presenta altri sintomi sospetti.

ITALIA: È risultato negativo ai test virologici per l'influenza da suini il paziente proveniente dal Messico che ieri si è presentato all'Istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani di Roma.

FRANCIA - Due casi sospetti di influenza suina sono stati riscontrati anche in Francia. Non v'è conferma ma, hanno riferito le autorità sanitarie di Parigi, sono sotto osservazione due viaggiatori provenienti dal Messico.

SPAGNA - Sei i casi sospetti segnalati in Spagna, tutti di persone tornate dal Messico e che accusano i sintomi dell'influenza. Segnalati tre turisti arrivati, con voli differenti, da Città del Messico nelle città di Bilbao (nord), Almansa (sudest) e Valencia (est): tutti i passeggeri che viaggiavano con loro sono stati localizzati e avvertiti. Ricoverati inoltre un ragazzo 21enne e una ragazza 22enne di Girona, e un'altra 24enne di Barcellona, anche loro appena tornati dal Messico. I tre pazienti hanno lievi sintomi di influenza, sono in osservazione e le loro condizioni di salute evolvovono favorevolmente. Tutti quelli che arrivano dal Messico, d'ora in avanti, devono essere rintracciabili.

GRAN BRETAGNA - Due persone, rientrate martedì dal Messico, sono state ricoverate in ospedale in Scozia a scopo precauzionale, dopo aver manifestato «sintomi leggeri che ricordano quelli influenzali». Lo ha indicato il ministro della Sanità scozzese in un comunicato.

RUSSIA: Al momento non si segnalano casi sospetti. Il presidente Putin oggi ha firmato un provvedimento urgente per la creazione di una commissione che lavorerà per la prevenzione della diffusione del virus sul territorio russo.

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27/04/2009 15:32

La Ue: «Non andate in Messico e Usa»

BRUXELLES (BELGIO) - La Commissaria europea alla Sanità Abroulla Vassiliou ha avvertito tutti i cittadini europei di non mettersi in viaggio nei paesi più a rischio (Messico e Stati Uniti) se non è indispensabile «per minimizzare i rischi potenziali di contagio».


Influenza suina, primo caso in Spagna
Ue chiede una riunione straordinaria


MADRID (SPAGNA) - L'Europa ha il suo primo caso di influenza suina. La Spagna ha infatti ufficializzato il suo primo caso. «E' stato confermato che i test effettuati sul paziente (un ragazzo di 23 anni rientrato dal Messico il 22 aprile) di Almensa (sud-est della Spagna) per l'influenza suina sono risultati positivi», ha detto il ministro della Sanità spagnola Trinidad Jimenez in una conferenza stampa. Il paziente risponde bene alle cure.

SI MUOVE L'UE - La commissaria europea alla sanità Androulla Vassiliou ha chiesto «una riunione straordinaria dei ministri della Sanità dell'Ue» in seguito all'allarme internazionale sull'influenza da suini. Allarme che ha portato gli Stati Uniti a proclamare lo stato di emergenza nazionale. Lo ha detto la portavoce di Vassiliou precisando che la commissaria auspica una riunione «il più presto possibile». Vassiliou è oggi in Lussemburgo per incontrare i ministri europei degli Affari esteri al fine di fare il punto della situazione. E' probabile che la riunione dei ministri della Sanità si terrà giovedì.

LE MISURE DA PRENDERE - Sono almeno tre le misure di prevenzione a livello europeo per far fronte ai potenziali rischi di epidemia di influenza da suini di cui i ministri degli esteri della Ue discuteranno. La prima misura possibile - riferiscono fonti europee - riguarda il rafforzamento delle azioni di prevenzione negli aeroporti, in particolare nei confronti dei passeggeri che provengono dalle aree considerate a rischio. La seconda misura, riguarda una campagna di informazione rivolta ai passeggeri europei. La terza prevede uno stretto coordinamento tra gli Stati membri per l'eventuale trasferimento di vaccini e medicinali ai partner che ne dovessero avere bisogno, secondo il principio della solidarietà normalmente seguito in caso di emergenza sanitaria.
La riunione straordinaria servirà - riferisce la presidenza ceca - a valutare i possibili rischi posti dall'epidemia da influenza da suini nell'Unione europea e a coordinare gli sforzi a livello Ue. «La presidenza sta seguendo la situazione molto attentamente, è consapevole della serierà dell'epidemia nel continente americano ed è determinata a minimizzare il rischio di impatto nell'Unione europea», assicura la presidenza, che intende quindi «valutare il pericolo potenziale e tutti i possibili passi futuri» da prendere in relazione. La presidenza - che ha convocato per oggi pomeriggio a Bruxelles anche una riunione degli esperti dei 27 per preparare il consiglio di giovedì - ha chiesto alla Commissione Ue di preparare proposte specifiche sulle azioni da prendere in modo coordinato tra i 27. «La presidenza considera di primaria importanza coodinare a livelle europeo la risposta all'epidemia», conclude la presidenza, ricordando che già oggi al consiglio dei ministri esteri della Ue la questione sarà affrontata.

FRATTINI - Per l'Italia «i rischi al momento sono davvero insignificanti»: ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini, al suo arrivo proprio al consiglio del ministro degli Esteri della Ue in Lussemburgo. «Confermo che per l'Italia i rischi sono davvero insignificanti anche se c'è un'unità di crisi del ministero della Salute», ha detto ancora Frattini.
Il ministro degli Esteri ritiene che «sia utile attivare tutti i coordinamenti europei» sui rischi di epidemia da influenza da suini così come l'Unione europea ha già fatto sull'influenza aviaria». «Tutto quello che serve a coordinarci a livello europeo è assolutamente ben accetto», ha detto Frattini.

FAZIO - Contro una possibile pandemia di febbre suina, «stiamo studiando una strategia vaccinale da mettere in atto in caso di necessità» ha invece annunciato da Milano il sottosegretario alla Salute, Ferruccio Fazio. «Ci dobbiamo infatti preparare da un punto di vista strategico a un'eventuale esplosione della pandemia», ha precisato. Il sottosegretario ha confermato che il nostro Paese ha già a disposizione «40 milioni di dosi di farmaci antivirali, di cui 30 milioni di oseltamivir e 10 milioni di zanamivir». Quanto invece a un futuro vaccino, per avere a disposizione un prodotto specifico in questi casi «normalmente servono circa sei mesi», ha sottolineato.

CASI SOSPETTI IN EUROPA - Intanto si allunga la lista dei casi sospetti di influenza suina in Europa. In Italia c'è un caso sospetto a Venezia. In Spagna, oltre al caso già ufficializzato, al momento i casi sospetti sono 19, mentre in Svizzera sono 5 . Altri due possibili casi sono segnalati in Scozia.

OMS - Il comitato d'emergenza dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) si riunirà già lunedì per esaminare la crisi dell'influenza da suini e non martedì, come annunciato in un primo tempo. Lo ha affermato a Ginevra una portavoce dell'Oms. Il comitato di esperti potrebbe pronunciarsi sul passaggio del livello di allerta pandemia dall'attuale livello 3 al livello 4.

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28/04/2009 00:37

La febbre suina è in Europa - L'Oms alza il livello di allerta


MADRID (SPAGNA) - L'influenza suina può diffondersi ovunque. Non si tratta di un problema limitato al continente americano e nessun Paese al mondo può considerarsi immune. È quanto sostiene l'Organizzazione Mondiale della Sanità che, come ampiamente annunciato, ha deciso di innalzare al quarto (su una scala fino a sei) il livello d'allerta per il rischio di pandemia, dopo avere verificato che il virus mutante della febbre suina A/H1N1 si trasmette direttamente fra esseri umani. L'Oms ha anche spiegato che saranno necessari dai quattro ai sei mesi per poter disporre di un vaccino efficace. L'influenza che si è diffusa in Messico, dove si contano 149 vittime, è arrivata intanto in Europa: un caso accertato è stato riscontrato in Spagna, due confermati in Scozia, mentre si contano diversi casi sospetti nel Vecchio Continente. Il governo messicano ha rafforzato le misure di prevenzione, imponendo lo stop alle scuole in tutto il paese da domani al 6 maggio. La notizia è stata data durante una conferenza stampa nella quale è stata avvertita una forte scossa di terremoto il cui epicentro è stato localizzato nel sud del paese.

UN CASO IN SPAGNA, DUE IN SCOZIA - La paura del contagio, dunque, si diffonde in tutta Europa. E se in Italia i controlli su una 31enne, in isolamento nel reparto di malattie infettive a Venezia, hanno scongiurato il pericolo che la paziente fosse affetta dall'influenza suina, in Spagna, il ministro della Sanità Trinidad Jimenez ha fatto sapere invece che sono risultati positivi i test effettuati su un 23enne di Almensa (sud-est della Spagna) rientrato dal Messico il 22 aprile. E due persone, ora tenute sotto osservazione e in isolamento nell'ospedale di Airdrie, nelle vicinanze di Glasgow, sono risultate positive ai test in Scozia, come ha reso noto il locale dipartimento per la Salute.

SI MUOVE L'UE - La preoccupazione per la diffusione del contagio in Europa ha spinto la commissaria europea alla Sanità Androulla Vassiliou a chiedere «una riunione straordinaria dei ministri della Sanità dell'Ue», che forse si terrà giovedì, per rispondere con misure concrete all'allarme internazionale sull'influenza da suini. Allarme che ha portato gli Stati Uniti a proclamare lo stato di emergenza nazionale. La Vassiliou successivamente ha anche raccomandato ai cittadini europei di evitare i viaggi in Messico e negli Stati Uniti se non è indispensabile. La commissaria Ue ha precisato che si tratta di consigli, non di disposizioni vincolanti che spettano solo a ciascun Stato membro.

In un secondo momento però il ministro degli affari europei Alexander Vondra, al termine del consiglio esteri della Ue a Lussemburgo, ha precisato che l'Unione europea non ha preso disposizioni comuni che limitano i viaggi dei cittadini europei. Vondra ha anche precisato che la commissaria Ue alla salute Androulla Vassiliou «ha parlato a titolo personale».

40 CASI NEGLI STATES - Negli Stati Uniti sono 40 i casi accertati di febbre suina. Lo ha reso noto il consiglio sanitario nazionale, Cdc, mentre il sindaco di New York, Michael Bloomberg, ha annunciato che i casi accertati a New York sono 28, tutti concentrati alla St. Francis Prep, un liceo cattolico di Queens. I malati stanno tutti reagendo bene alle terapie e sono in miglioramento. L’età media delle persone colpite è di 16 anni. Gli Stati Uniti hanno fatto sapere che distribuiranno 11 milioni di trattamenti antivirali contro l’influenza suina, ma non consigliano alla popolazione l’uso di mascherine sui luoghi di lavoro.

OBAMA - L'influenza da suini è «causa di preoccupazione» per gli Stati Uniti, ha detto il presidente americano Barack Obama in un discorso all'Accademia Nazionale delle Scienze. L'amministrazione americana, ha aggiunto il presidente, «sta seguendo con attenzione» gli sviluppi dell'influenza da suini, ma «non c'è ragione di allarme». Il dipartimento di Stato Usa è pronto a lanciare un avvertimento consigliando ai cittadini americani di astenersi dal fare viaggi in Messico. È quanto riporta il canale televisivo Fox News.

BANDO DI SEI PAESI ALLA CARNE SUINA DALL'AMERICA - Cina, Ucraina, Kazhakstan, Filippine, Thailandia e gli Emirati Arabi Uniti hanno messo al bando carne di maiale proveniente da alcuni stati americani: lo ha confermato l'ufficio del Rappresentante Commerciale americano, l'equivalente del ministero del Commercio Estero. L'Ufficio del Trade Representative ha stigmatizzato il bando che a suo giudizio «non ha fondamenti scientifici e rischia di danneggiare gravemente i commerci».

LE MISURE DA PRENDERE - Tornando in Europa, sono almeno tre le misure di prevenzione per far fronte ai potenziali rischi di epidemia di influenza da suini di cui i ministri della Ue discuteranno. La prima misura possibile - riferiscono fonti europee - riguarda il rafforzamento delle azioni di prevenzione negli aeroporti, in particolare nei confronti dei passeggeri che provengono dalle aree considerate a rischio. La seconda misura, riguarda una campagna di informazione rivolta ai passeggeri europei. La terza prevede uno stretto coordinamento tra gli Stati membri per l'eventuale trasferimento di vaccini e medicinali ai partner che ne dovessero avere bisogno, secondo il principio della solidarietà normalmente seguito in caso di emergenza sanitaria. In vista della riunione straordinaria dell'Ue, la presidenza ha chiesto alla Commissione Ue di preparare proposte specifiche sulle azioni da prendere in modo coordinato tra i 27. Dal canto suo il ministro degli Esteri Frattini ha dichiarato che l'Italia «si attiverà come presidenza del G8» contro l'emergenza da febbre suina.

corriere.it
28/04/2009 18:37


Come mai prendono malattie?

Ripeto,come mai prendono malattie?
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28/04/2009 21:59

Usa, cresce la paura febbre suina - Oms: «Pandemia evitabile»


Gli Stati Uniti alle prese con i timori legati alla diffusione della febbre suina. In California, dove una decina di persone hanno finora contratto la malattia, il governatore Arnold Schwarzenegger ha proclamato lo stato di emergenza. Intanto a Washington il presidente,
Barack Obama, ha chiesto al Congresso di stanziare 1,5 miliardi di dollari per combattere l'epidemia. Serviranno a «rafforzare le capacità» del paese di rispondere all'influenza da suini e per far fronte ad eventuali emergenze sanitarie, «ma non sono il segno di un aumento della preoccupazione», ha detto il portavoce Robert Gibbs. La nuova influenza ha ucciso circa 150 persone in Messico (anche se l'Oms ha ridimensionato il numero delle vittime) ma finora negli Stati Uniti, dove i casi accertati sono a oggi una settantina, quelli registrati ufficialmente sono legati a forme leggere. A Los Angeles, però, si sta indagando su due morti che potrebbero essere riconducibili alla febbre suina: un giovane di 33 anni di Long Beach ricoverato sabato con sintomi del'influenza respiratoria e un uomo di 45 anni morto il 22 aprile in un ospedale di Norwalk. Nessuna conferma ancora sui risultati dei test, di cui dà notizia sul suo sito online il Los Angeles Times. Mentre dei 45 casi confermati finora a New York un bambino di due anni del Bronx è finito in ospedale e così una donna a Brooklyn, ha detto il sindaco Michael Bloomberg. I due casi, entrambi fuori pericolo, non sembrano essere in rapporto con la scuola di Queens dove finora si erano concentrati i casi di febbre suina confermati a New York. Secondo cifre ufficiali ma provvisorie fornite dai Cdc federali (Centers for Disease Control and Prevention) e dai singoli Stati sono risultate finora positive al test per il virus H1N1 una settantina di persone: 13 in California, due in Kansas, uno in Ohio, uno in Indiana (un uomo di mezza età senza apparenti collegamenti con il Messico), sei in Texas. Quasi tutte sono guarite o in convalescenza.

EPICENTRO - In Messico, il Paese "epicentro" dell'epidemia che sta mettendo in allarme il mondo e per la quale l'Organizzazione mondiale della santità (Oms) ha fatto salire il livello di allerta da 3 a 4 (su una scala di 6), il bilancio «probabile» delle vittime dell'influenza suina è salito a 152 morti. I dati sono stati forniti nel corso di una conferenza stampa dal ministro messicano della Sanità, José Angel Cordova, il quale però per la prima volta ha fatto notare che l'epidemia potrebbe essere in una fase di recessione: il numero dei decessi sospetti è infatti in calo (sono stati 6 sabato, 5 domenica, 3 lunedì). Il Comune di Città del Messico ha disposto la chiusura di tutti i ristoranti della capitale.

LE STIME OMS - Da parte sua l'Oms ridimensiona il numero delle vittime, mettendo comunque in guardia dal pericolo che anche un'epidemia dalle origini fiacche può generare, come avvenne nel 1918 con la Spagnola. Keiji Fukuda, vice direttore generale dell'Oms, ha detto che i casi di influenza certificati da test in laboratorio sono 79 e che «solo 7» hanno avuto esito letale: tutti in Messico. Fukuda ha anche spiegato che l'evoluzione dell'epidemia in pandemia non è inevitabile, ma che i Paesi dovrebbero prepararsi al peggio.

QUATTRO CASI IN EUROPA - Nel frattempo, salgono a quattro i casi di contagio da influenza suina in Europa e a due quelli accertati in Israele. Oltre al giovane rientrato la settimana scorsa dal Messico e poi ricoverato in ospedale, anche su un secondo israeliano, reduce da un viaggio in Messico, è stato riscontrato il virus H1N1. In Europa, dopo i due riscontrati in Scozia e quello accertato in Spagna, le autorità di Madrid hanno confermato la presenza di un secondo caso di influenza suina nel Paese: lo riferisce la stampa spagnola citando dichiarazioni del ministro della Sanità Trinidad Jimenez. Il nuovo caso è stato registrato a Valencia. Secondo Jimenez comunque «data la evoluzione del suo stato, il paziente sarà dimesso nelle prossime ore». Il ministro ha inoltre indicato che anche il giovane di cui è stato accertato il contagio lunedì presenta un'evoluzione positiva del virus e potrebbe a sua volta essere dimesso «nelle prossime ore».

«NUOVA INFLUENZA» - La situazione nel Vecchio Continente sembra destinata a cambiare nei prossimi giorni. Stando almeno a quanto ha spiegato la commissaria Ue alla Salute, Androulla Vassiliou. «I casi accertati si stanno riprendendo in modo soddisfacente» ha confermato la commissaria, aggiungendo però che «ci sono altri casi sospetti e nei prossimi giorni ci aspettiamo che la situazione cambi». La Vassiliou ha poi aggiunto che il virus «non si chiamerà più influenza da suini", ma abbiamo deciso di chiamarla "nuova influenza"»: «La definizione influenza da suini dava un'idea sbagliata nei confronti della carne di maiale, il cui consumo è sicuro purché sia cotta». La Vassiliou ha poi elencato i Paesi Ue nei quali si sono presentati dei casi sospetti: Italia (ma tutti i test sarebbero negativi), Danimarca, Svezia, Germania, Repubblica Ceca, Svizzera, Austria, Francia, Grecia e Irlanda. Un caso sospetto rilevato in Belgio si è rivelato non di febbre suina.

LA SITUAZIONE IN ITALIA - Nel nostro Paese la situazione continua a essere sotto controllo. In Italia, ha spiegato il ministro Sacconi, hanno dato tutti esito negativo i test effettuati su undici casi sospetti.

I CASI NEL MONDO - Cresce nel frattempo l'allarme nel mondo e nessun Paese sembra più immune dal rischio. Infezioni conclamate sono state riscontrate anche in Nuova Zelanda (11 casi confermati). Ma sono ormai molti i Paesi con casi che destano seri sospetti: 17 in Australia, 8 in Cile e in Canada, 9 in Colombia, 20 in Brasile, uno in Corea del Sud. Alcuni casi di possibili persone contagiate vengono intanto segnalati in Cina, dove le autorità hanno posto sotto osservazione diverse persone sospettate di essere portatrici del virus.

LA PSICOSI NEL MONDO - Ma quella della febbre suina sta diventando sempre più una vera psicosi. Ne risentono le Borse mondiali, che temono ripercussioni sull'economia globale. E ne risentono anche le politiche dei vari governi, combattuti tra l'esigenza di farsi trovare pronti per fronteggiare un'eventuale escalation dell'emergenza (molti stanno verificando o incrementando le scorte di antivirali) e quella di non diffondere panico tra la popolazione. In Egitto alcuni parlamentari hanno ad esempio chiesto il sacrificio di tutti i maiali del Paese, circa 35 mila suini, la cui carne viene consumata solo dalla minoranza cristiana. Un vice ministro israeliano lunedì ha spiegato che, pur di non citare il nome di questo animale non kosher, la pandemia sarà definita ufficialmente «influenza messicana».

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29/04/2009 20:31

Febbre suina, primo morto in Usa - Fazio: «Virus poco aggressivo»
Il virus H1N1 (Ap)

Primo decesso per febbre suina al di fuori dal Messico. Le autorità sanitarie americane hanno confermato la morte di un bambino di 23 mesi in Texas. Il bimbo però era messicano e si era ammalato nel suo Paese prima di essere trasportato in Texas per essere curato. Proprio oggi il vicedirettore generale dell'Oms, Keiji Fukuda, in una teleconferenza da Ginevra, ha fatto il bilancio ufficiale della situazione nel mondo. Sono 114 casi finora accertati, ha detto Fukuda: 13 sono in Canada, 64 negli Stati Uniti, 26 in Messico, 2 in Israele, 4 in Spagna, 2 in Gran Bretagna e 3 in Nuova Zelanda. Le morti comprendono le 7 accertate in Messico e una, appunto, negli Stati Uniti. Ma le cifre vanno poi aggiornate di ora in ora e in alcuni casi sono anche discordanti. Negli Usa, per esempio, secondo i Centri americani per il controllo delle malattie sarebbero 91 i casi accertati, e non 61 come risulta dai dati dell'Oms. La Spagna invece comunicato che i casi accertati di contagio sono passati da 4 a 10, portando così il totale europeo a 20.

OBAMA - Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha dichiarato «che la situazione è grave». Obama ha spiegato che il governo americano farà qualsiasi cosa è necessario fare e ha dato l'ordine di chiudere tutte le scuole in cui si siano verificati casi di contagio.

CHIUSA SCUOLA A CHICAGO - Poco dopo la dichiarazione di Obama una scuola primaria di Chicago è stato chiusa dopo che un ragazzino di 12 anni si è ammalato, forse contagiato dal micidiale H1N1. L'istituto rimarrà chiuso due giorni, in attesa di ulteriori verifiche, ha fatto sapere il il direttore scolastico dell'area di Chicago, Ron Huberman. L'affluenza scolastica nella scuola, largamente frequentata da alunni ispano-americani, era comunque più bassa del normale e le autorità sono al lavoro per verificare eventuali ulteriori casi sospetti.

FAZIO - Dopo le rassicurazioni dell'Oms che ha parlato di «pandemia evitabile» e di solo sette casi accertati di decessi in Messico, il sottosegretario alla Salute italiano Ferruccio Fazio ha invece gettato ulteriore acqua sul fuoco: « Ci attendiamo a breve i primi casi anche in Italia, ma siamo tranquilli perché abbiamo visto l'evoluzione clinica negli altri Paesi. Questo virus si sta dimostrando poco aggressivo, inferiore a una normale influenza». In Italia non c'è «nessun caso» di influenza della tipologia che si è diffusa in Messico ha spiegato Fazio, aggiungendo che in Italia ci sono «venti casi sospetti», ma nessuno è «confermato».

CASI SOSPETTI IN ITALIA - Come detto da Fazio, i casi sospetti sono 20 ma in particolare due casi sono comunque sotto la lente degli addetti ai lavori in queste ore in Italia. Una turista che si trovava in un albergo di Salerno ha accusato una sintomatologia tale da convincere i sanitari a predisporne un trasferimento a Napoli nel reparto specializzato in malattie infettive dell'ospedale Cotugno. Dopo la smentita della autorità sanitarie sugli undici casi sospetti in Italia fino a martedì, sembra essere arrivato a un chiarimento anche quello relativo a un paziente lodigiano, rientrato dalla California con febbre alta e problemi respiratori. Le analisi sui campioni biologici prelevati all'uomo presso il laboratorio di virologia del Policlinico San Matteo di Pavia avrebbero sancito che l'infezione è sostenuta da un virus influenzale H1N1, ma non dello stesso tipo di quello che sta circolando in Messico. Negativi anche tre casi a Padova. Secondo il ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, «l'allarme è ingiustificato; le pandemie, come nel caso della mucca pazza o dell'aviaria, sono mediatiche»..


IN EUROPA - Tre casi confermati anche in Germania. Lo riferisce l’istituto Robert Koch. Uno proviene dall'area di Ratisbona, il secondo è una 22enne ricoverata dopo un viaggio in Messico in un ospedale di Amburgo, contagiata anche una donna di 37 anni rientrata dal Messico. Anche l'Austria ha ora il suo primo caso accertato, mentre altri 3 casi sono stati registrati in Gran Bretagna. In Spagna cominciano ad arrivare i responsi di laboratorio: secondo quanto ufficialmente comunicato dalla ministra della Sanità, i malati accertati di influenza suina non sono più 4 ma 10. I 6 nuovi casi sono tutti in Catalogna e uno degli infetti non era di ritorno dal Messico. E' il primo caso di contagio avvenuto in Spagna: è un ragazzo e la sua fidanzata era appena tornata invece dal Messico.

MESSICO - Intanto il Messico si è allineato all'Organizzazione mondiale della sanità (Oms): sono solo sette i casi «accertati» di morte dovuta all'H1N1. «Delle 159 morti sospette, soltanto sette decessi sono confermati», ha dichiarato il ministro messicano della Sanità. Le persone ricoverate sono 1.311 mentre i casi sospetti sono in totale 2.498. Il sindaco di Città del Messico ha ordinato la chiusura di tutti i locali pubblici della città. Il governo ha anche annunciato la chiusura dei siti archeologici «fino a nuovo ordine». Anche tutti gli incontri sportivi messicani si disputerano a porte chiuse.

NEL MONDO - Questa la situazione dei casi nel mondo. Stati Uniti: un morto e 65 casi leggeri confermati in sei Stati; in California si sta indagando su un decesso che avrebbe potuto esser causato dal virus. Canada: 13 i casi accertati in quattro Stati. Costarica: un caso accertato, il primo nell’America centrale. Gran Bretagna: due casi accertati in Scozia, altri 3 accertati nel resto del Paese. Altre sette persone avrebbero sviluppato lievi sintomi. Spagna: 10 casi accertati, altri 32 oggetto di analisi. Israele: due i casi accertati e tre sospetti. Nuova Zelanda: 14 casi accertati, altri 44 casi sono oggetto di analisi. Australia: un centinaio di casi potenziali, tra cui alcuni bambini; almeno cinque persone risultano portatrici di un virus di tipo A. Francia: 20 i casi sospetti oggetto di analisi, nessuno con sintomi gravi. Germania: tre casi accertati, altri in corso di accertamento. Austria: un caso accertato. Svizzera: 21 casi sospetti fra turisti di ritorno dal Messico. Irlanda: quattro casi sospetti. Polonia: tre casi sospetti fra turisti di ritorno dal Messico. Danimarca: cinque casi sospetti tra turisti di ritorno dal Messico e dal sud degli Stati Uniti. Svezia: almeno cinque i casi sospetti. Olanda: «qualche caso sospetto», senza che sia stato precisato il numero. Cile: 24 casi sospetti, tutti in osservazione. Colombia: 42 persone tornate dal Messico poste sotto osservazione. Brasile: 20 persone sotto osservazione, anche se le autorità non ne considerano nessuno come sospetto. Corea del sud: nove casi sospetti oltre a uno classificato come probabile. Hong Kong: quattro casi sospetti. Thailandia: un caso sospetto di una turista rientrata da un viaggio in Messico e California. Sudafrica: due casi sospetti, i primi nel continente africano; Croazia: un caso sospetto.

NUOVI PROVVEDIMENTI - L’Omsin tanto fa il punto oggi sull’evoluzione della crisi dell’influenza suina nel mondo con degli esperti dei Paesi colpiti dal virus. L’Argentina ha annunciato il blocco per cinque giorni dei voli provenienti dal Messico. Francia e Canada hanno sconsigliato ai loro cittadini di recarsi in Messico. Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha convocato una riunione straordinaria del governo sull'emergenza pandemia. Sempre la Francia chiederà all'Unione europea lo stop di tutti i voli da e per il Messico e un vertice straordinario dei ministri dei Trasporti dell'Ue. La Protezione civile di Cuba è stata posta in stato d’allerta. La febbre suina potrebbe raggiungere anche la Russia in una settimana, ha detto il capo dell’Istituto di virologia dell’accademia delle scienze di Mosca. In Gran Bretagna il governo ha ordinato più di 30 milioni di mascherine. Il governo del Cairo ha deciso la soppressione di tutti i circa 350 mila maiali allevati in Egitto esclusivamente dalla comunità cristiana.

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29/04/2009 20:51

Peta Tv ne parla solo da 5 anni...E nessuno la mai cagata! [SM=g1336772]
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30/04/2009 00:03

Febbre suina, l'allarme dell'Oms "La pandemia è imminente"

L'Oms lancia l'allarme: "La pandemia è imminente. Il grado di allerta passa da 4 a 5 sui 6 totali: "Il tempo per completare l'organizzazione, la comunicazione e la messa in atto delle previste misure di attenuazione è breve". Il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità, Margaret Chan, ha esortato tutti i Paesi ad attivare i piani di preparazione alla pandemia e ha chiesto alle ditte farmaceutiche di aumentare la produzione di antivirali: "Il virus si estende senza alcun segnale di rallentamento. Il numero di casi umani di influenza suina ufficialmente notificati all'Oms e confermati da analisi di laboratorio è salito a 148 distribuito su un totale di nove Paesi nel mondo.

"L'umanità minacciata". La direttrice dell'Oms ha ricordato che in caso di pandemia "è davvero tutta l'umanità ad essere minacciata" dalla malattia, ma ha anche sottolineato che, dopo la paura per l'influenza aviaria negli scorsi anni, il mondo è preparato a un'eventuale epidemia globale planetaria come non lo è mai stato prima nella storia.

Primo morto negli Stati Uniti. In un messaggio alla Nazione, il presidente americano Barack Obama si è detto "preoccupato" e non ha nascosto che "la situazione è seria, abbastanza da dover prendere massime precauzioni". Per colpa della febbre suina, ucciso in Texas un bimbo messicano di quasi due anni, la prima vittima dell'influenza suina in suolo statunitense. I casi accertati solo negli Stati Uniti sono poco meno di un centinaio (91), mentre Città del Messico conferma che i morti per il virus H1N1 sono sette.

"Vaccino solo a settembre". L'industria farmaceutica è concentrata per raggiungere al più presto l'obiettivo di un vaccino, vero argine contro la pandemia, ma il ministero della Salute americano - a cui proprio oggi è stato nominato il Segretario alla salute Kathleen Sebelius - ha precisato che "il vaccino non sarà pronto prima di settembre. Ciò nonostante - ha aggiunto il Segretario della sicurezza interna Usa, Janet Napolitano, "il governo americano è pronto ad affrontare una pandemia ufficiale".

Dodici casi in Europa. La Ue conta 12 casi conclamati: in Austria, Spagna, Germania, e Regno Unito. Meglio in Italia dove il sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio tranquillizza assicurando che "è tutto sotto controllo": "I casi in Italia sono una ventina, ma sono solo sospetti anche se a breve - ha ammesso Fazio - ci aspettiamo ricoveri di turisti italiani malati di Nuova influenza o Influenza messicana come è giusto chiamare questa nuova malattia". Domani i ministri della Salute europei si riuniranno a Lussemburgo per fare il punto della situazione.

Stop ai voli dal Messico. La Francia chiederà all'Unione europea di vietare i voli verso il Messico per proteggere i viaggiatori dall'epidemia, mentre gli altri stati europei sconsigliano vivamente di raggiungere il paese Nord americano se proprio non spinti da ragioni d'urgenza. Già sospesi invece i voli in arrivo dal Messico negli scali argentini e cubani. Guanti e mascherine sono stati imposti al personale degli scali argentini. In Messico chiuso ogni locale pubblico, bar, scuole, uffici pubblici e chiese, compresi i siti archeologici. Solo le farmacie sono aperte ma mascherine e liquidi disinfettanti sono esauriti.

La paura dilaga in Europa. In Francia è esplosa la domanda di mascherine, mentre nel suo primo giorno di attività, il numero verde 1500 istituito dal ministero italiano del Welfare è stato soffocato da 10 mila chiamate. "Il virus si trasmette da uomo a uomo - assicura il sottosegretario al Welfare Ferruccio Fazio - quindi il rischio di contrarre la cosiddetta influenza suina mangiando carne di maiale cotta o insaccati è praticamente pari a zero".

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01/05/2009 03:16

Un presidente americano appoggiato dalle compagnie petrolifere... cadono le torri gemelli ed è guerra in medio oriente...

Pandemia influenzale... un nuovo presidente... ricerca vaccino... boom di vendite di anti virali e farmaci....................

Mah qualche cosa non mi torna e sinceramente sono più spaventato (al momento) da quel che si legge in giro e da una serie di "strane" coincidenze...
[Modificato da Mezcal82 01/05/2009 03:17]
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01/05/2009 11:46


Pandemia influenzale... un nuovo presidente... ricerca vaccino... boom di vendite di anti virali e farmaci....................



In realtà questo nuovo presidente era poco appoggiato dalle multinazionali farmaceutiche, visto che ha reso la sanità americana quasi completamente gratuita...
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03/05/2009 13:50

Influenza A, primo caso in Italia - Oms: «Ignoriamo gravità situazione»
La nuova influenza A/H1N1 è arrivata anche in Italia ma il paziente su cui è stata riscontrata, un uomo di 53 anni, è già guarito. Il direttore generale della Asl 1 di Massa, Antonio Delvino, ha confermato infatti che una persona ricoverata nei giorni scorsi in ospedale dopo essere tornata dal Messico il 23 aprile è risultata positivo ai test: «Il paziente non presenta più nessuna sintomatologia, è guarito», ha detto Delvino. «Dopo due giorni non aveva già più febbre che al massimo ha raggiunto 37,3 °C». Si tratta del primo caso accertato in Italia, che diventa così la sedicesima nazione in cui è stato riscontrato il contagio. «È stato telefonicamente confermato dall'Istituto superiore di sanità la positività del paziente ricoverato a Massa all'influenza di tipo A, ceppo H1N1», ha spiegato Delvino. I campioni biologici erano stati inviati al laboratorio dell'Istituto superiore di sanità per gli esami specifici. Sono poi risultati negativi altri sette test effettuati in Toscana, tutti riguardanti persone tornate dal Messico o dagli Stati Uniti.

BIMBA SOTTO OSSERVAZIONE - Una bambina di quattro anni con sintomi influenzali arrivata a Milano con un volo da Cuba che ha fatto scalo a Cancun si trova invece sotto osservazione da sabato all'ospedale Sacco. Dall'ospedale, che è uno dei centri italiani di riferimento per le emergenze epidemiologiche, hanno spiegato che le è stato fatto il test rapido, che è risultato negativo, e le verrà fatto il test multiplex. Finora sono una quindicina i casi controllati al Sacco, tutti risultati negativi, incluso quello di una donna ricoverata il 28 aprile dopo il suo arrivo a Malpensa con un volo sempre da Cancun.

OMS SENZA RISPOSTE - Nel frattempo, se da una parte l'Organizzazione mondiale della sanità ammette di «non sapere a quale punto la pandemia» di nuova influenza «possa essere grave», specificando che sarà determinante l'evoluzione della situazione nei «prossimi giorni in Europa», d'altra parte, dal Messico, il ministro della Sanità, Miguel Angel Cordova, spiega che nel Paese la nuova influenza sembra in «fase di stabilizzazione». Tuttavia continuano ad aumentare i casi registrati nel Paese, seppure con una progressione inferiore rispetto ai giorni scorsi Le strade di Città del Messico restano deserte, con ristoranti e locali pubblici tutti chiusi per evitare il diffondersi dell'epidemia. Per la stessa ragione, venerdì sono state cancellate tutte le manifestazioni organizzate in occasione della festa del lavoro.

«DIFFUSIONE INEVITABILE» - Secondo il sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio, la diffusione del virus della nuova influenza, che comunque si presenta in forma molto blanda, con sintomi molto leggeri, «è inevitabile» e «una progressiva diffusione del virus» si registrerà «fino all'estate». Fazio ha spiegato che in Italia fino ad ora sono stati riscontrati 21 casi sospetti, 9 dei quali esaminati ad oggi dall’Iss: di questi uno, il caso di Massa, è risultato positivo e otto sono risultati negativi. Dodici persone sono attualmente sotto osservazione: resteranno a casa per 7 giorni attentamente monitorate e l’Iss ha messo in atto i controlli necessari. Negativi i test che permettono di riscontrare la nuova influenza effettuati su una hostess arrivata a Malpensa con un volo da Cancun in Messico.

IN ESTREMO ORIENTE - In Estremo Oriente si sono registrati i primi due casi a Hong Kong e in Corea del sud. Trecento persone sono state poste in quarantena in un grande albergo di Hong Kong dove un cliente, un giovane di 25 anni arrivato dal Messico via Shanghai, è risultato positivo al test del virus. Circa 200 clienti e un centinaio di dipendenti del Metropark Hotel non potranno lasciare l'edificio prima di una settimana e solo dopo essere stati sottoposti a un trattamento con anti-virale. Gli ingressi dell'albergo, che si trova nel distretto di Wanchai, sono sorvegliati da agenti di polizia che portano una mascherina protettiva sulla bocca. Il giovane contaminato dal virus, un cittadino messicano, è ora ricoverato in ospedale. Le autorità hanno decretato l'emergenza sanitaria ma hanno invitato tutti i cittadini e i visitatori a non lasciarsi prendere dal panico. La Cina ha sospeso i voli con il Messico e deciso che invierà un aereo per rimpatriare i cittadini attualmente nel Paese centroamericano.

COREA DEL SUD - Le autorità sanitarie sudcoreane hanno confermato il primo caso nel Paese. Si tratta di una donna di 51 anni ricoverata in ospedale dopo il ritorno dal Messico. Ora si trova in buone condizioni ma è ancora in reparto di isolamento. Un altro caso sarebbe sotto esame. Secondo gli organi di stampa sudcoreani si trattebbe di due suore di un convento non lontano da Seul, ma le autorità si sono rifiutate di confermare l'indiscrezione.

I NUOVI DATI - L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha diffuso i nuovi dati ufficiali (aggiornati alle 8 ora italiana): i casi accertati sono 615, 17 quelli mortali (mortalità del 2,76%). Il virus è diffuso in quindici nazioni. In Messico le persone contagiate sono 397 con sedici decessi (le autorità messicane parlano di 443 casi accertati, 16 dei quali mortali). Negli Stati Uniti 141 casi (160 secondo i dati forniti dal Cdc) e un morto, in Canada 34, in Spagna tredici, in Nuova Zelanda quattro, in Gran Bretagna tredici, in Germania quattro, in Israele due. Almeno un caso è stato accertato in Austria, Olanda, Svizzera, Danimarca, Francia, Hong Kong e Corea del sud. I dati dell'Oms possono essere più bassi di quelli comunicati dai singoli Paesi (manca per esempio il caso italiano) a causa delle procedure di verifica adottate dall'organizzazione.

VOLI CANCELLATI - Le compagnie aeree statunitensi Delta, United, Us Airways e Continental hanno annunciato la riduzione dei voli per il Messico a causa del calo della domanda provocato dall'epidemia di influenza A/H1N1.



Influenza A, a Roma il secondo caso
ROMA - Secondo caso di influenza A in Italia, dopo quello registrato a Massa su un 50enne: il paziente sul quale è stato riscontrato il virus A/H1nN1 è un ragazzo di 25 anni, tornato dal Messico e già guarito. Il giovane è stato curato dall'Istituto Spallanzani di Roma ma non è mai stato sottoposto a ricovero. La sua compagna, secondo quanto si apprende, è stata trattata in via precauzionale con antivirali.

«L'AUMENTO DEI CASI ERA PREVISTO» - Il giovane, conferma il ministero del Lavoro, Salute e Politiche sociali, è stato trattato con antivirali, sta bene, e si trova attualmente in isolamento domiciliare con la sua compagna, anche lei sottoposta a profilassi. Il nuovo caso di influenza A/H1N1, sottolinea in una nota il ministero, non cambia lo scenario illustrato sabato dal ministro Sacconi e dal sottosegretario Ferruccio Fazio. L'aumento dei casi in Italia «era infatti previsto ma ciò non desta particolare preoccupazione sia perché questo nuovo virus è responsabile di una sintomatologia più leggera di quella determinata dal virus dell'influenza stagionale, sia perché l'Italia dispone di scorte sufficienti di farmaci indicati per il trattamento di questa infezione nonché di Centri di riferimento di eccellenza per il ricovero e il trattamento delle persone affette». Il Ministero ricorda inoltre che sono già state assunte tutte le misure preventive necessarie per limitare la diffusione del virus nel nostro Paese.

IL NUOVO BILANCIO - L'Organizzazione mondiale della sanità nel frattempo ha annunciato che i propri laboratori hanno confermato 658 casi accertati di nuova influenza in 16 Paesi. Il bilancio dei morti resta fermo a 17, di cui 16 in Messico. I dati dell'Oms non tengono conto dei casi più recenti: le autorità messicane hanno aggiornato il bilancio a 19 morti e 454 casi accertati. L'Oms ha confermato casi di infezione in Austria, Canada, Hong Kong (Cina), Costa Rica, Danimarca, Francia, Germania, Israele, Olanda, Nuova Zelanda, Corea del Sud, Spagna, Svizzera e Gran Bretagna.

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04/05/2009 16:50

Ban Ki Moon: "Per ora l'allarme non sale" - L'Oms: "Non sarà una nuova spagnola"

Il livello di allarme per l'emergenza influenza suina per ora non salirà. Il chiarimento arriva per bocca del segretario generale dell'Onu Ban Ki Moon, dopo le dichiarazioni del direttore generale dell'Organizzazione mondiale della Sanità, Margaret Chan, riportate da alcuni quotidiani internazionali, che lasciavano intendere che l'allerta avrebbe anche potuto raggiungere il massimo: il "6", quello della pandemia. Al momento attuale, se le cose rimangono come sono al momento, non è previsto alcun innalzamento, spiega Ban Ki Moon.

In ogni caso, anche se si arrivasse al livello 6, non bisogna pensare che questo significhi "la fine del mondo", aveva detto Margaret Chan al Pais e al Financial Times. "Il livello 6 non significa, in nessun modo, che siamo di fronte alla fine del mondo. E' importante chiarirlo senza mezzi termini perché altrimenti, quando annunceremo di averlo raggiunto, si scatenerà un panico non necessario", aveva aggiunto. Ma allo stadio attuale, è uno scenario ancora lontano. E "non c'è alcuna indicazione che ci si trovi in una situazione simile a quella del 1918", quando la pandemia di influenza uccise decine di milioni di persone, ha detto poi la stessa Chan intervenendo da Ginevra in video collegamento all'Assemblea Generale dell'Onu.

Oms, il bilancio. Intanto arriva l'ultimo bilancio dell'Oms relativo all'epidemia di influenza A/H1N1: 26 i morti (25 in Messico, uno negli Stati Uniti) e 1003 casi accertati in 20 Paesi. Due nuovi casi sono stati accertati in Francia e diventano così quattro quelli totali nel Paese. Si tratta di una ragazza di 24 anni e un ragazzo di 23 tornati da un viaggio in Messico. Un quinto caso è stato confermato in Nuova Zelanda, legato ad un viaggio di studenti in Messico, mentre in Spagna i casi sono arrivati a 54, secondo quanto ha dichiarato il ministro della Sanità di Madrid, un caso è stato confermato in Portogallo.

La situazione in Italia. In Italia i casi sono saliti a quattro: ai primi due, uno a Massa - il "paziente zero" - e uno a Roma, si sono aggiunti infatti altri due casi a Roma. Si tratta di una ragazza di 16 anni, rientrata in Italia da un viaggio in Messico, che ha accusato sintomi influenzali il 29 aprile, ed è stata ricoverata presso l'Ospedale Spallanzani di Roma, e di un bambino di 11 anni ricoverato presso l'Ospedale Bambin Gesù di Roma, anch'egli proveniente da un viaggio in Messico, che ha avuto febbre e sintomi influenzali.

Un altro caso sospetto riguarda un uomo di 32 anni ricoverato da ieri sera in isolamento all'ospedale Careggi di Firenze. E' tornato da un viaggio in Messico accusando sintomi influenzali ed il primo esame fatto a Careggi, a quanto si apprende, ha dato esito positivo. In giornata sono attesi i risultati del tampone inviato all'Istituto superiore di sanità a Roma. Si stanno effettuando esami anche su una coppia palermitana, appena rientrata dalla Spagna, per accertare se sia affetta dall'influenza suina.

La situazione in Messico. Il Messico, intanto, la situazione si avvia verso un miglioramento. Le attività inizieranno a ritornare alla normalità, ha detto il sindaco Marcelo Ebrard. Ma bar, ristoranti, teatri e cinema, chiusi dal 28 aprile a causa della febbre suina, rimarranno fermi finché non ci saranno prove più concrete che il virus della H1N1 non sia davvero scomparendo.

E' polemica con la Cina, che ha sottoposto a quarantena 70 cittadini del paese nordamericano. ''Le misure in questione non sono assolutamente dirette contro i cittadini messicani e non sono discriminatorie'', afferma il portavoce della diplomazia cinese in una nota diffusa sul sito internet del ministero. La precisazione è arrivata dopo che ieri diplomatici messicani hanno protestato con le autorità di Pechino, affermando che 70 loro connazionali sono stati messi in quarantena in sette diverse località della Cina nonostante non mostrassero alcun sintomo influenzale.

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05/05/2009 15:42

Influenza, quinto caso a Firenze; Fazio: "Emergenza fino ad agosto"


ROMA - Quinto caso di influenza suina in Italia. Un uomo di 32 anni, rientrato da un viaggio in Messico il 30 aprile, è stato ricoverato all'Ospedale Careggi con i sintoni della cosiddetta "nuova influenza". E' sottoposto a terapia antivirale insieme a suo padre che lo ha accompagnato nel viaggio nel Nord America. Nonostante l'infezione, l'uomo con l'H1N1 è in buone condizioni e presto sarà dimesso. Restano in osservazione a Roma altri due ricoverati, una ragazza di 16 anni ed un bambino di 11 anni entrambi reduci da un viaggio recente in Messico.

Fazio: "Scorte farmaceutiche sufficienti". Secondo il sottosegretario al Welfare Ferruccio Fazio dovremo fare i conti con la nuova influenza "più o meno fino alla fine di agosto. Abbiamo comunque scorte farmaceutiche sufficienti", ha rassicurato il sottosegretario. "I cittadini possono stare tranquilli".

139 nuovi casi in 24 ore. Salgono così di 139 i casi di influenza da H1N1 registrati nelle ultime ventiquattro ore: dai 985 di ieri, ai 1.124 registrati oggi dall'Organizzazione mondiale della sanità in 21 Paesi. Fermo invece il numero dei decessi: 26. Dati che fanno dire al rappresentante per la salute dell'Organizzazione panamericana in Colombia, Pierre Paolo Balladelli che "l'allerta sulla pandemia globale potrebbe essere presto elevata al livello massimo di sei".

Veronesi: "Mi sembra un falso allarme". Preoccupazione che non sembra condividere Umberto Veronesi. Seppur con cautela e tanti condizionali, lo studioso avverte che "il ceppo A del virus H1N1 potrebbe non essere il candidato giusto per l'eventuale pandemia. Mi pare un falso allarme", ha detto Veronesi. "Niente è prevedibile, e tutto può succedere, ma i dati sono molto tranquillizzanti".

"L'epidemia è decrescente". In Messico, focolaio principale del'infezione, il ministro della Sanità però traquillizza: "L'epidemia ha iniziato una curva decrescente. L'aumento del numero degli ammalati è dovuto ai ritardi accumulati nelle analisi dei pazienti". "Adesso - ha aggiunto il presidente del Messico Felipe Calderon - bisogna far guarire al più presto la nostra economia". Le aziende sono ancora ferme, abbassate le saracinesche dei negozi, chiusi uffici pubblici, chiese stadi e scuole. Da quando è scattato l'allarme, le presenze negli alberghi in Messico sono calate drasticamente. Per risollevare l'economia del Paese, il governo ha previsto anche la riduzione delle tasse portuali per le navi da crociera che hanno cancellato dai loro programmi gli scali nei porti messicani.

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[Modificato da cuix 05/05/2009 15:42]
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09/05/2009 14:41

Influenza A, nono caso italiano è un bimbo romano di due anni

ROMA - Nella capitale il nono caso di influenza A/H1N1 in Italia: un bimbo di due anni, visitato due giorni fa all'ospedale Bambino Gesù. Il piccolo, già a casa, è il fratellino del ragazzino di 11 anni risultato positivo al virus il 4 maggio scorso, dopo essere rientrato in Italia da un viaggio in Messico. Ieri era risultato positivo all'influenza anche il nonno settantenne.

Sia il piccolo di due anni che l'anziano stanno bene; l'undicenne, primo ad ammalarsi, è già guarito. Per il ministero della Salute si tratta probabilmente di casi di trasmissione del virus all'interno di un contesto familiare, vale a dire da 'contatto stretto': casi simili erano attesi anche in Italia, dopo che si erano già verificati in Spagna, Germania e Gran Bretagna.

E intanto, sul fronte internazionale, che da registrare che la nuova influenza ha fatto un morto in Canada, la quarantottesima vittima del virus e la prima accertata al di fuori di Messico e Stati Uniti. Le autorità sanitarie della provincia dell'Alberta hanno riferito che la donna sulla trentina deceduta il 28 aprile non era stata in nessuno dei due Paesi. Nella zona, però, era stata segnalata l'influenza suina in un allevamento di maiali, ai quali era stata trasmessa da un uomo di ritorno dal Messico.

E anche il Giappone e l'Australia hanno annunciato i primi casi accertati: rispettivamente tre e uno. Il bilancio, destinato a cambiare da un momento all'altro, è di 3.400 persone che si sono ammalate, in 28 Paesi.

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13/05/2009 14:16

Febbre suina,"virus nato da errore" - Errore in laboratorio, Oms indaga

Il virus della nuova influenza A/H1N1 (febbre suina) potrebbe essere nato in un laboratorio per un errore umano. Lo sostiene il ricercatore australiano Adrian Gibbs, uno dei "padri" dell'antivirale "oseltamivir", in un articolo che ha inviato all'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e ai Centri statunitensi per il controllo delle malattie (Cdc), e del quale ha annunciato l'imminente pubblicazione. L'Oms sta indagando sull'ipotesi.

L'Oms si sta confrontando in questi giorni con gli esperti internazionali di virologia umana e animale. Hanno ricevuto copia dell'articolo anche gli esperti internazionali della Fao e dell'Organizzazione internazionale per la salute animale (Oie). Secondo Gibbs le caratteristiche genetiche del virus A/H1N1 sono tali da far supporre che sia stato coltivato nelle uova. Queste ultime sono largamente utilizzate nei laboratori sia per coltivare i virus sia per coltivare i vaccini. In passato, nel 1977, un virus influenzale del tipo H1N1 era stato prodotto per errore per la cattiva gestione di un laboratorio in Russia.

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18/05/2009 13:48

New York, primo decesso per la nuova influenza H1N1

NEW YORK - Prima vittima della nuova influenza a New York. Il vicepreside di una scuola media di Queens è morto a dopo alcuni giorni di agonia. E' il quinto decesso negli Stati Uniti.

Mitchell Wiener aveva 55 anni e da giorni era in privo di conoscenza, attaccato a un respiratore artificiale.
Per prevenire il contagio oggi non riapriranno undici scuole della città. Cinque di queste sono già state messe in quarantena.

E in Giappone la situazione desta qualche allarme. Crescono i casi: ai 96 segnalatiti fino a ieri dal ministero della Sanità, se ne sono aggiunti oggi altri 33, per un totale di 129 unità. Si tratta, in base ai riscontri sul territorio fatti dall'agenzia Kyodo, di ulteriori episodi registrati in gran parte a Kobe, la città più colpita dal morbo insieme a Osaka.

I casi finora registrati sono rappresentati da studenti delle scuole superiori: il ministero ha disposto la sospensione delle lezioni in tutti gli istituti medi e superiori nelle prefetture di Hyogo (quella di Kobe) e di Osaka, dove erano stati accertati ieri sera rispettivamente, 53 e 39 episodi di contagio tutti orignati in Giappone.

I quattro casi residui, invece, erano legati a cittadini che si erano recati in viaggio all'estero.

Per oggi è prevista una riunione dell'Organizzazione mondiale della Sanità. Potrebbe arrivare la dichiarazione di pandemia, anche se gli esperti sono concordi nel ritenere che la nuova influenza H1N1, pur avendo una diffusione di tipo pandemico, non sembra essere così aggressiva. Finora, nel mondo si sono verificati 8.565 casi (otto in Italia) di cui 73 mortali.

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19/05/2009 11:44

«Allarme eccessivo sull’influenza A»
Londra e Tokio contro l’Oms. Ma il livello di pericolo è confermato
Margaret Chan, direttore generale dell'Oms (Ap)

Per ora il livel­lo di allerta rimane a 5, un gradino sotto il massimo: non è ancora pandemia in­fluenzale da virus A H1N1. Co­sì ha deciso l'Organizzazione Mondiale della Sanità, inau­gurando ieri a Ginevra la sua assemblea annuale. Non sen­za polemiche. Da qualche giorno Margaret Chan, il suo potente direttore generale che il 29 aprile scorso aveva portato da 4 a 5 il livello di pe­ricolo, è oggetto di critiche per «avere gridato al lupo» e creato un allarme eccessivo. Lei si difende dicendo che ha maturato una grande espe­rienza nella gestione di que­ste crisi quando era capo del Dipartimento della Sanità a Hong Kong durante l'epide­mia di Sars, la polmonite ati­pica che, nel 2003 aveva fatto all'incirca 900 vittime e sostie­ne che in queste situazioni di emergenza si deve agire con «un senso di urgenza». Ades­so le autorità sanitarie di alcu­ni Paesi, come Regno Unito e Giappone, chiedono una revi­sione del sistema di allerta. Perché pandemia, secondo lo­ro, non dovrebbe indicare sol­tanto il grado di diffusione del virus, ma anche la sua pe­ricolosità. L'influenza «A», se si consi­dera il numero di vittime ri­spetto alle persone contagia­te, non sembra proprio una nuova «spagnola», la grande pandemia del 1918.

TASSO DI MORTALITÀ - In Messico, da dove era par­tita, l'influenza «A» ha fatto registrare un tasso di mortali­tà piuttosto alto (attorno al sette per cento), probabil­mente perché sono arrivati all'osservazione dei medici i casi più gravi, mentre gli altri (la maggior parte) sono guari­ti spontaneamente. Dove, in­vece, la sorveglianza epide­miologica delle autorità sani­tarie è più stretta, come negli Stati Uniti o in Europa, tutti (o quasi tutti) i casi vengono registrati e qui il rapporto fra numero dei malati e quello dei morti è molto più basso, attorno allo 0,1 per cento. Ec­co perché alcuni ritengono che l'allarme sia eccessivo e altri addirittura ipotizzano, come era stato fatto per l'avia­ria, che in queste vicende en­trino in gioco anche gli inte­ressi commerciali di chi pro­duce farmaci e vaccini. Con­trapposti, peraltro, ad altri in­teressi, quelli, per esempio dell'industria del turismo. «La scala di allerta per la pandemia — commenta Ales­sandro Zanetti, direttore dell' Istituto di Igiene dell'Universi­tà di Milano — è come quella Richter per i terremoti: misu­ra la potenzialità che un virus ha di diffondersi nel mondo intero, indipendentemente dalla sua letalità e si basa su conoscenze che si sono accu­mulate nel tempo. E va bene così, perché anche se la letali­tà è bassa, ma il virus colpi­sce moltissime persone, alla fine il numero dei morti sarà elevato. Uno 0,1 per cento di letalità significa che su un mi­liardo di persone colpite, ne possono morire un milione». Intanto alla lista delle vitti­me si è aggiunto un nuovo nome: quello di Mitchell Wie­ner, 55 anni, vicepreside di una scuola del Queens, il pri­mo morto a New York. Noti­zie come queste fanno pende­re la bilancia dalla parte del pessimismo. Ha detto Marga­ret Chang nel corso dell'as­semblea generale a Ginevra: «Il mondo oggi è più vulnera­bile rispetto al passato. Ogni città con un aeroporto inter­nazionale è a rischio di casi importati: questa situazione di vulnerabilità è figlia della globalizzazione e rischia di penalizzare i più deboli e i più poveri». A Ginevra si sta discutendo anche di antivira­li e di vaccini. Il problema più immediato è di quei Paesi nell'emisfero australe che si stanno avviando verso la sta­gione invernale: preparare un vaccino anti-influenza «A» (tempo 4-6 mesi) signifi­ca distogliere la produzione da quello stagionale classico.

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