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Elezioni, Bagnasco precisa
"Aborto conta come casa e lavoro"
CITTA' DEL VATICANO - Il rispetto della vita umana e del matrimonio tra uomo e donna, ma anche il diritto al lavoro e alla casa, l'integrazione degli immigrati: sono tutti "valori che non possono essere selezionati secondo la sensibilità personale, ma vanno assunti nella loro integralita". Così si legge in un comunicato dei vescovi della Liguria, primo firmatario il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova, in vista del voto delle regionali.
La nota tende a correggere in parte quanto emerso dall'appello elettorale lanciato ieri dal presidente della Cei in cui ha chiesto che "il voto cattolico sia contro l'aborto". Ieri Bagnasco ha indicato la difesa della vita, anche dal "delitto incommensurabile" dell'aborto, come un valore "non negoziabile" su cui basare le proprie scelte elettorali. In particolare ha speso durissime parole contro l'uso della pillola abortiva bocciando di fatto i candidati che si sono schierati a favore della Ru486, come Emma Bonino nel Lazio e Mercedes Bresso in Piemonte.
Inoltre ha fatto una distinzione tra valori non negoziabili (difesa vita, matrimonio, libertà religiosa ed educativa) su cui "s'impiantano e vengono garantiti - ha detto - altri indispensabili valori", tra cui, appunto, il diritto alla casa e al lavoro, l'integrazione degli immigrati, il rispetto del creato.
Nella lettera firmata con gli altri vescovi liguri, Bagnasco oggi ribadisce l'importanza dei valori legati alla bioetica, alla difesa della vita e del matrimonio fra un uomo e una donna ma ha sottolineato che non c'è una gerarchia, e che questi non possono essere divisi, nella valutazione dei cattolici in vista delle prossime elezioni, da quelli relativi ad aspetti sociali come l'accoglienza agli immigrati, il diritto alla casa e al lavoro.
"Si tratta - elencano i vescovi liguri - di valori chiaramente e ripetutamente ribaditi dal magistero conciliare, postconciliare e pontificio e che possono essere sinteticamente richiamati: fra tutti, il rispetto della vita umana, dal concepimento fino alla morte naturale; la tutela e il sostegno della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna; il diritto di libertà religiosa, la libertà della cultura e dell'educazione. E quindi il diritto al lavoro e alla casa; l'accoglienza degli immigrati, rispettosa delle leggi e volta a favorire l'integrazione; la promozione della giustizia e della pace; la salvaguardia del creato. Tali valori non possono essere selezionati secondo la sensibilità personale, ma vanno assunti nella loro integralità".
"Solo nel loro insieme esprimono una concezione dell'uomo, della comunità e del bene comune, che costituisce il centro della dottrina sociale della chiesa, e rivelano quel collegamento tra etica della vita ed etica sociale".
Cei: nessuna contraddizione tra ieri e oggi. I vescovi italiani sottolineano che "è impossibile ipotizzare toni divaricanti tra quanto detto ieri" nella prolusione del cardinale Angelo Bagnasco e quanto "scritto oggi nel comunicato dei vescovi liguri". In una nota la Cei ribadisce infatti che non ci può essere "solidarietà sociale" se "si rifiuta o sopprime la vita" e riafferma che "la famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna" è "un valore non negoziabile" prioritario.
repubblica.it