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Terremoto in Abruzzo

Ultimo Aggiornamento: 16/06/2009 20:00
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06/04/2009 12:10

Terremoto in Abruzzo: 40 morti accertati, migliaia di sfollati e centinaia di feriti

L'AQUILA - Un terremoto di 5,8 gradi della scala Richter è avvenuto alle 3,32 con epicentro in Abruzzo, a circa 1o km dall'Aquila. La scossa è stata nettamente avvertita in tutto il centro Italia dalla Romagna a Napoli. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che ha firmato lo stato d'emergenza (mobilitando Esercito, Aeronautica e Carabinieri) e ha affidato la gestione a Guido Bertolaso, ha deciso di recarsi subito all'Aquila per accertarsi di persona della situazione, così come è in arrivo il ministro dell'Interno, Roberto Maroni. Il capo della Protezione Civile, che è giunto all'Aquila, ha parlato di una «situazione drammatica, la peggiore tragedia di questo inizio millenio».

IL PAPA E IL PRESIDENTE - Sia Benedetto XVI che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, hanno inviato messaggi di solidarietà alle popolazioni colpite dal terremoto.

DATI SISMA - Il terremoto è avvenuto a una profondita di 8,8 km. Giulio Selvaggi, direttore del Centro nazionale terremoti, ha dichiarato che un sisma di 5,8 gradi Richter è considerato «moderato, con un'intensità 30 volte inferiore a quella che nel 1980 devastò l'Irpinia». L'Abruzzo è interessato da uno sciame sismico iniziato lo scorso 16 gennaio con centinaia di scosse.

BILANCIO - Drammatico il bilancio, provvisorio e purtroppo destinato ad aumentare: 40 morti accertati, centinaia di feriti e migliaia di sfollati. Tra le vittime ci sono almeno cinque bambini. Centinaia gli edifici crollati completamente o in parte, migliaia quelli lesionati e inagibili. Gli sfollati potrebbero essere 45-50 mila. I soccorsi sono resi difficili dalle continue scosse di assestamento che rischiano di far crollare gli edifici lesionati e dal fatto che la prefettura, dalla quale si dovevano coordinare i soccorsi, è interamente distrutta. Anche la sede della provincia e altri uffici regionali sono intensamente danneggiati. Il coordinamento dei soccorsi è stato istituito alla scuola della Guardia di finanza.

PAESI VICINI - Anche dai paesi vicini all'Aquila, raggiunti solo nelle prime ore della mattina, arrivano notizie di danni ingenti. Una delle situazioni più drammatiche è a Onna, dove il 50% delle case è crollato, e a Paganica dove è deceduta la badessa delle Clarisse del convento di Santa Chiara. Il presidente della provincia dell'Aquila ha dichiarato che a Onna ci sono otto morti accertati e trenta dispersi. Una situazione «bruttissima» la definiscono i soccorritori giunti sul posto. Diversi edifici lesionati anche a Sulmona e a Castel di Sangro, dove però non risultano feriti. Inagibile il tribunale di Avezzano. Sono almeno 26 i Comuni interessati in modo «serio» dal terremoto, tra questi S.Stefano di Sessanio, Castelvecchio Calvisio, S.Pio, Villa Sant'Angelo, Fossa, Ocre, S.Demetrio Vestini e i centri dell'altopiano delle Rocche.

SOCCORSI - Già alle prime luci dell'alba la situazione nel capoluogo si è presentata drammatica. A metà mattinata c'erano ancora cadaveri estratti dalle macerie e adagiati in terra coperti da un lenzuolo. Per le strade vagavano centinaia di persone in stato di choc, molte con coperte sulle spalle, altre ancora in pigiama. Sono state date indicazioni agli sfollati di raggiungere la zona dello stadio dove è in fase di allestimento un campo di accoglienza, ma le persone in strada (che temevano crolli per le scosse di assestamento se fossero restate nei loro edifici lesionati) hanno nelle prime ore ostacolato la gestione organizzata dei soccorsi. La Protezione civile ha quindi invitato la popolazione a lasciare libere le strade per consentire ai soccorsi di operare al meglio. All'ospedale (rimasto senza acqua potabile e dichiarato inagibile al 90%) si sono effettuati i primi interventi in piena emergenza. Un ospedale da campo è in arrivo dalle Marche. I feriti più gravi sono stati trasferiti in elicottero in altri ospedali abruzzesi, a Rieti e a Roma.

SFOLLATI - Per gli sfollati sono in corso di allestimento almeno sette campi nel capoluogo e nelle frazioni vicine per un totale di circa 7 mila posti. Altri saranno realizzati non appena arriveranno all'Aquila le colonne mobili partite da varie regioni, della Protezione civile, dei Vigili del fuoco e dell'Esercito. Si stanno contattando anche gli alberghi per cercare di reperire almeno altri 4 mila posti. Inoltre saranno attrezzati come ricoveri gli impianti sportivi al coperto.

EDIFICI CROLLATI E INAGIBILI - Secondo una prima stima della Protezione civile, gli edifici inagibili potrebbero essere 10-15 mila. Molti i palazzi interamente crollati: tra questi la Casa dello studente, uno in via Sant'Andrea, due in via XX Settembre, l'hotel Duca degli Abruzzi. Una donna di circa 50 anni è stata estratta viva dalle macerie di un edificio di tre piani presso piazza della Repubblica. Un ragazzo è stato estratto vivo dalla Casa dello studente, ma un'altra decina è ancora sotto. I soccorritori stanno scavando con le mani perché l'area è inaccessibile ai mezzi meccanici. Mancano all'appello uno studente greco (sua sorella è rimasta ferita) e una decina di israeliani, comunicano i rispettivi ministeri degli Esteri. In piazza Duomo sono crollate parti della facciata e dell'abside della chiesa di Santa Maria del Suffragio.

DANNI IN ALTRE ZONE - Crolli di cornicioni e lesioni vengono segnalati anche in provincia di Pescara, ma non si evidenziano feriti. Una palazzina con gravi lesioni è stata evacuata a Sora, in provincia di Frosinone. Danni anche in alcuni centri della provincia di Rieti. Un ferito a Palena, in provincia di Chieti, dove un uomo si è lanciato per la paura dal terzo piano.

COLLEGAMENTI - La rete della telefonia mobile e fissa nelle zone colpite dal terremoto è stata rimessa in funzione. L'80% delle 15 mila utenze di energia elettrica saltate è stata ripristinata già entro le 9. Le linee ferroviarie principali sono tutte operative, mentre sono in atto gli accertamenti sulle linee regionali. In corso verifiche sui tratti autostradali, alcuni dei quali sono stati chiusi. In corso lavori di riparazione sugli acquedotti nel Teramano e a Pescara.

AIUTI - Oltre che da tutte le regioni italiane, offerte di aiuto stanno arrivando da molti Paesi e dalla Commissione europea. «In questo momento possiamo dire che la macchina italiana è perfettamente in grado di far fronte alle esigenze», ha detto Agostino Miozzo, dirigente della Protezione civile. «Se nel corso delle operazioni dovessimo avere problemi, i nostri amici sarebbero pronti a intervenire».

APPELLI - Il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, ha lanciato un appello urgente a tutti i cittadini per donare sangue. Il capo della Polizia, Antonio Manganelli, ha chiesto di «non intasare le strade che saranno da questo momento sede di carovane di soccorsi».

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06/04/2009 12:13

Scossa di 5,8 gradi a 8,8 km di profondità
ROMA - La rete sismica nazionale dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) ha registrato un terremoto di 5,8 gradi della scala Richter alle 3,32 del 6 aprile. Le coordinate epicentrali sono 42,33 gradi di latitudine Nord e 13,33 gradi di longitudine Est, a una decina di chilometri dall'Aquila. La profondità dell’ipocentro è pari a 8,8 km.

SCIAME - Il terremoto è caratterizzato da un meccanismo di tipo estensionale, con piani di faglia orientati NW-SE e direzione di estensione NE-SW (anti-appenninica). La scossa è stata seguita da decine di repliche, la più forte delle quali è avvenuta alle 4,37 italiane con magnitudo pari a 4,6. Tutte queste scosse sono avvenute entro i 10-12 km di profondità, profondità tipiche dei terremoti dell’Appennino. Questa circostanza determina un forte risentimento dello scuotimento in area epicentrale. La zona è interessata da una sismicità frequente con caratteristiche di sciame sismico a partire dallo scorso gennaio con centinaia di scosse tutte di modesta entità, fino all’evento di magnitudo 4 avvenuto il 30 marzo scorso.

PREVISIONE - Si sottolinea la circostanza secondo la quale, allo stato attuale delle conoscenze, non è possibile realizzare una previsione deterministica dei terremoti (previsione della localizzazione, dell’istante e della forza dell’evento). Ciò è vero anche in presenza di fenomeni quali sequenze o sciami sismici che nella maggior parte dei casi si verificano senza portare al verificarsi di un forte evento. Subito dopo il manifestarsi dell’evento l’Ingv si è mobilitato inviando nell’area colpita le sue strutture di emergenza quali la rete mobile e altre squadre di rilevatori.

PERCEDENTI - Una scossa quale quella che si è manifestata lunedì viene normalmente seguita da numerose repliche, alcune delle quali probabilmente assai sensibili: la zona in oggetto è stata sede in passato di forti terremoti. In particolare, l’attività di questi giorni si colloca tra la terminazione meridionale della faglia che si è attivata nel terremoto del 1703 (Int. MCS del X grado MCS, pari a magnitudo circa 6,7) e i limiti settentrionali della faglia associata nei cataloghi al terremoto del 1349 e di quella denominata «Ovindoli-Piani di Pezza». L’Ingv ricorda che i Comuni interessati ricadono tra la prima e la seconda categoria della classificazione sismica del territorio nazionale. Negli ultimi anni la zona non è stata interessata da forti terremoti.

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06/04/2009 12:14

Napolitano: colpito dalla tragedia; Il Papa: prego per tutte le vittime
ROMA - Il presidente Napolitano è «profondamente colpito» dalle notizie che arrivano dall'Abruzzo dopo il devastante terremoto che nella notte ha colpito L'Aquila e le zone circostanti. Napolitano ha espresso vicinanza e solidarietà al presidente della Regione, al sindaco de L'Aquila e alle altre autorità locali ed è in stretto contatto con il sottosegretario Guido Bertolaso, che coordina le azioni di soccorso.

TELEGRAMMA DEL PAPA - Anche il Papa ha espresso «viva partecipazione al dolore delle care popolazioni» colpite dal terremoto, pregando «per le vittime e in particolare per i bambini» e incoraggiando sia i superstiti che «quanti in vario modo si prodigano» nei soccorsi. Benedetto XVI lo ha scritto in un telegramma all'arcivescovo dell'Aquila, Giuseppe Molinari.

FERVIDE PREGHIERE - «La drammatica notizia del violento terremoto che ha scosso il territorio di questa diocesi - scrive il segretario di Stato Tarcisio Bertone nel telegramma inviato a nome del Papa all'arcivescovo dell'Aquila - ha riempito di costernazione l'animo del sommo pontefice, il quale incarica vostra eccellenza di trasmettere l'espressione della sua viva partecipazione al dolore delle care popolazioni colpite dal tragico evento». «Nell'assicurare fervide preghiere per le vittime, in particolare i bambini, - prosegue il messaggio - sua santità invoca dal Signore conforto per i loro familiari, e mentre rivolge una affettuosa parola di incoraggiamento ai superstiti e a quanti in vario modo si prodigano nelle operazioni di soccorso invia a tutti la speciale benedizione apostolica».

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06/04/2009 12:15

Bertolaso: «Era impossibile prevederlo» ; Berlusconi firma lo stato d'emergenza
L'AQUILA - Una scossa di questa intensità «era impossibile da prevedere». Lo dice il capo della Protezione civile Guido Bertolaso, rispondendo alle polemiche per l'allarme lanciato giorni fa da un ricercatore dei laboratori del Gran Sasso.

STATO D'EMERGENZA - Silvio Berlusconi ha firmato un decreto per lo stato d'emergenza nazionale. Bertolaso è nominato automaticamente commissario straordinario del governo per la gestione della situazione in Abruzzo. È subito andato a L'Aquila dove sta sorvolando in elicottero le zone devastate. Il premier ha annullato un viaggio in Russia previsto per oggi e anche lui è partito per l'Abruzzo. «La situazione non ha precedenti in questo duemila - ha detto Berlusconi -. Ci sono questi due o tre edifici e anche abitazioni importanti che sono crollati e lì temiamo veramente che ci siano altri morti in aggiunta a quelli che conosciamo. Il nostro Paese è sottoposto a queste scosse». Il ministro delle Infrastrutture Matteoli ha convocato un vertice operativo per mettere a punto i provvedimenti più urgenti ed è stata convocata al ministero del Lavoro l'Unità di crisi che sarà presieduta dal ministro Sacconi.

FONDI A DISPOSIZIONE - Nel decreto, ha spiegato il premier, ci sono «fondi a disposizione di Bertolaso, che può decidere tutte le spese che deve sostenere». Le spese, ha aggiunto, «non sono però ancora valutabili, si potrà valutare tutto dopo: ancora i numeri non li conosciamo». Il premier ha chiesto ai cittadini di limitare gli spostamenti nella zona colpita dal sisma: la viabilità «è da accertare anche sulle strade, bisogna astenersi dal mettersi in macchina per non intasare i soccorsi». Anche il capo della polizia Antonio Manganelli ha lanciato un appello ai cittadini abruzzesi, chiedendo di «non intasare le vie di comunicazione e di lasciare libero il passaggio alle carovane del personale sanitario e di soccorso». Berlusconi ha aggiunto che «si sta monitorando la situazione che non richiede delle decisioni particolari aldilà del decreto che è già stato attuato. Non abbiamo ancora tutti i dati sui danni che il sisma ha potuto provocare. A Roma la scossa è durata molto a lungo, c'è stato un grande spavento, qualche vetro rotto ma non abbiamo notizie di crolli. Adesso vediamo in tutte le altre situazioni locali».

PREVISIONI IMPOSSIBILI - Bertolaso ha spiegato così l'impossibilità di prevedere il sisma: «La commissione grandi rischi presieduta da Franco Barberi si è riunita a L’Aquila con tutti i tecnici locali, con il prefetto vicario e l’assessore regionale della Protezione civile, c’erano tutti i più importanti sismologi compreso Enzo Boschi dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Li ho mandati lì proprio perché a seguito di queste continue scosse nella zona avevo bisogno di avere elementi. E le conclusioni della commissione nazionale, massimo organo tecnico-scientifico d’Italia, erano che non si poteva assolutamente prevedere che cosa sarebbe accaduto nei giorni successivi. Mi aspetto che di ovviamente questo se ne parlerà a lungo. È ben evidente che non avremmo mai immaginato di dover evacuare una intera regione come l’Abruzzo senza sapere quello che sarebbe accaduto successivamente. Purtroppo, aldilà di tenere tutta la struttura allertata e dopo cinque minuti eravamo già in sala operativa a lavorare, non potevamo fare altro».

COLLABORAZIONE DI TUTTI - «È la peggiore tragedia dall'inizio di questo millennio - ha aggiunto Bertolaso -. Siamo ai primi numeri, abbiamo delle segnalazioni molto serie sul centro storico dell’Aquila e il numero delle zone colpite, soprattutto i piccoli centri, sta crescendo. Molte zone risultano interessate da questa drammatica vicenda». Mobilitate colonne mobili dei vigili del fuoco di tutta Italia e le protezioni civili di tutta Italia stanno convergendo a L’Aquila. «Chiediamo la collaborazione degli italiani - ha aggiunto - per stare vicini a questa tragedia ed evitare di intasare le strade».



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[Modificato da cuix 06/04/2009 12:15]
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06/04/2009 12:17

L'esperto denunciato per il suo allarme «Confermo: lo si poteva prevedere»
MILANO - Il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, inviperito martedì 31 marzo si era scagliato contro «quegli imbecilli che si divertono a diffondere notizie false», chiedendo una punizione. Tra gli «imbecilli» c'era Giampaolo Giuliani, ricercatore presso i Laboratori nazionali del Gran Sasso che, in seguito allo sciame sismico che sta interessando l'Abruzzo da più di un mese, aveva lanciato l'allarme: la regione sarà colpita domenica 29 marzo da un terremoto «disastroso». Giuliani è stato denunciato per procurato allarme. E Bertolaso ha ripetuto che «lo sanno tutti che i terremoti non si possono prevedere». Invece Giuliani ora dopo il dramma conferma: «Non è vero, noi l'avevamo previsto»



Audio - Giuliani: «Loro sapevano, si poteva prevedere»

LA DENUNCIA: «SI POTEVA CAPIRE» - Oggi, dopo la tragedia, Giuliani parla con amarezza: «C'è il rischio che domani mi mettano in galera - dice - ma confermo: non è vero, è falso, che i terremoti non si possono preveder. Sono 10 anni che noi riusciamo a prevedere eventi di questo tipo in una distanza di 100-150 chilometri da noi. Da tre giorni - continua- vedevamo un forte aumento di radon, al di fuori della soglia di sicurezza. E forti aumenti di radon segnalano forti terremoti. Questa notte il mio sismografo denunciava una forte scossa di terremoto e ce l'avevamo online. Tutti potevano osservarlo e tanti l'hanno osservato. Poteva essere visto ce ci fosse stato qualcuno a lavorare o si fosse preoccupato. Abbiamo vissuto la notte più terribile della nostra vita, sono sfollato anche io... Questi scienziati canonici, loro lo sapevano che i terremoti possono essere previsti».

ALLARME - Nella notte del 29 marzo c'era infatti stato a Sulmona un terremoto di 4 gradi della scala Richter. Questo e la «profezia» aveva fatto scattare il panico tra i cittadini di Sulmona e dintorni. L'analisi di Giuliani era basata sull'analisi di un gas radioattivo, il radon, che si libera dal sottosuolo quando le faglie vengono attivate il gas trova una via di fuga giungendo in superficie. Giuliani aveva dato anche un'indicazione precisa dell'allarme: da lì a poche ore. Il sisma però non era avvenuto. Ma la terra si è scatenata circa una settimana dopo. E ora le polemiche divampano. Anche se, per onestà, occorre dire che un conto è dire «ci sarà un terremoto», un altro è dire con precisione in quale zona colpirà e soprattutto quando. Per evitare di far evacuare migliaia di persone per settimane intere prima che succeda effettivamente qualcosa.

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06/04/2009 17:01

«Fondi per aiuti e 5mila soccorritori»
Berlusconi e Bertolaso durante la conferenza stampa a L'Aquila (Ap)

L'AQUILA - Il consiglio dei ministri si riunirà per una seduta straordinaria, questa sera alle 19 a Roma, per definire i primi interventi d'urgenza con cui fare fronte all'emergenza creata dal terremoto in Abruzzo. Lo ha spiegato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che dopo avere sorvolato in elicottero tutta l'area interessata dal sisma ha tenuto una conferenza stampa, assieme al ministro dell'Interno Roberto Maroni e al sottosegretario alla Protezione civile Guido Bertolaso, nella sede della Guardia di Finanza di Coppito, una frazione dell'Aquila.

«SUBITO I FONDI» - Il premier ha spiegato di aver visto, dall'alto, uno spettacolo devastante. Ma di avere notato subito che la macchina dei soccorsi e del volontariato si è messa in moto: «Sorvolando la regione - ha spiegato il premier- ho visto che dovunque c'è un crollo c'è qualcuno che aiuta. E posso dire fin d'ora che nessuno viene e sarà lasciato solo». In particolare, il presidente del Consiglio ha assicurato che nel corso della riunione straordinaria di Palazzo Chigi «vareremo i fondi necessari per la situazione». «Per quanto riguarda la spesa economica - ha precisato -, non ci saranno problemi. Il governo ha già attivato il Fondo catastrofi europeo».

«AIUTI NON NECESSARI» - Il premier ha poi esortato a non avere fretta nella promozione di raccolte di fondi e di aiuti: «Le iniziative che si sono avviate per dare aiuto è meglio che non intervengano per il momento. Abbiamo ciò che serve ed è sufficiente. Gli aiuti potranno essere organizzati successivamente, ora potrebbero dare nocumento all'opera che già stiamo portando avanti e che ritengo tempestiva ed adeguata».

SOCCORRITORI E VITTIME - Il premier ha poi cercato di fare il punto della situazione, riportando le informazioni fornitegli dalla protezione civile: «Al momento si stanno estraendo le persone che stanno sotto le macerie, senza usare mezzi meccanici, perché in questa fase è meglio farne a meno». Il capo del governo ha inoltre spiegato che «in questo momento stanno operando 4 mila soccorritori e mille unità», cinquemila persone che instancabilmente stanno cercando di verificare nei tempi più rapidi se vi siano ancora persone intrappolate tra i detriti degli immobili crollati facendo il possibile trarle in salvo. Tra le vittime del sisma, ha spiegato il capo dell'esecutivo, «ci sono anche due studenti di cui uno proveniente dalla Repubblica Ceca». E agli oltre 90 morti già accertati si aggiungono «1.500 feriti».

«MIGLIAIA DI SENZA CASA» - «Il numero dei senza casa è di diverse migliaia - ha poi detto Berlusconi -, ma non abbiamo ancora la possibiltà di dare un numero che abbia una certezza di approssimazione». Il capo della protezione civile Guido Bertolaso ha poi precisato che per la sistemazione dei senza casa «sono stati requisiti di fatto tutti gli alberghi della costa abruzzese adriatica» mentre «le colonne mobili della protezione civile e i vigili del fuoco installeranno anche dei centri di accoglienza con tende e punti di assistenza sanitaria e cucine da campo per chi non vorrà allontanarsi troppo da questa zona». Il presidente del consiglio ha poi annunciato che è già in corso la realizzazione di una tendopoli con 2 mila tende, ognuna delle quali può contenere 8-10 persone. «Il messaggio che rivolgo ai cittadini dell'Aquila - ha poi detto rivolgendosi attraverso le telecamere alla popolazione locale - è quello di non restare nelle case lesionate», eventualmente raggiungendo famigliari e parenti che risiedono al di fuori delle zone colpite dal sisma. Anche perchè, ha aggiunto, «non c'è nessuno che possa dire che non ci saranno altre scosse nelle prossime ore o nei prossimi giorni».

«IMPOSSIBILE PREVEDERE» - A chi gli chiedeva se sia stato fatto tutto per evitare a priori la tragedia, Berlusconi ha risposto spiegando che «non esistono dati scientifici per prevenire le scosse». «C'è stata - prosegue - una riunione della commissione Grandi Rischi di cui fanno parte i maggiori esperti di ingegneria sismica in Italia. Ora bisogna pensare a risolvere la situazione e poi a come prevenire». Una posizione confermata anche da Bertolaso: «Tutte le informazioni e i dati in mano ai massimi esperti hanno stabilito che non era prevedibile una situazione di terremoto più grave di quella che si era verificata nei giorni scorsi. Non c'era alcun elemento tecnico-scientificoche potesse dire che ci sarebbe stata una scossa così. L'unica cosa che si poteva fare era preparare il sistema e questo è stato fatto». E in ogni caso, ha tagliato corto Berlusconi, «non è il momento di dare luogo a discussioni: adesso bisogna reagire con i fatti e con l'azione. Quando avremo sistemato tutte le cose, si potrà cominciare a discutere sulla prevedibilità o meno di questi terremoti».

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06/04/2009 17:03

Terremoto in Abruzzo: 92 morti accertati, 100 mila sfollati e 1.500 feriti
L'AQUILA - BILANCIO PROVVISORIO - Drammatico il bilancio, provvisorio e purtroppo destinato ad aumentare: almeno 92 morti accertati, 1.500 feriti e circa 100 mila sfollati. Tra le vittime ci sono almeno cinque bambini. Centinaia gli edifici crollati completamente o in parte, migliaia quelli lesionati e inagibili. «Il centro storico del capoluogo è devastato, e anche le case nuove ci vorrà tempo per controllare tutti gli edifici. Quasi tutta la città è inagibile», ha detto il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente. Gli sfollati potrebbero essere 45-50 mila solo all'Aquila, e altrettanti in provincia. I soccorsi sono resi difficili dalle continue scosse di assestamento che rischiano di far crollare gli edifici lesionati e dal fatto che la prefettura, dalla quale si dovevano coordinare i soccorsi, è interamente distrutta. Anche la sede della provincia e altri uffici regionali sono pesantemente danneggiati. Il coordinamento dei soccorsi è stato istituito presso la scuola della Guardia di finanza. Il sindaco ha invitato i cittadini «a lasciare immediatamente il centro storico, perché anche le case non crollate possono essere gravemente lesionate».

PAESI VICINI - Anche dai paesi vicini all'Aquila arrivano notizie di vittime e danni ingenti. Una delle situazioni più drammatiche è a Onna, dove il 50% delle case è crollato e l'altro 50% è danneggiato. Il presidente della provincia dell'Aquila, Stefania Pezzopane, ha dichiarato che a Onna ci sono otto morti accertati e 20-30 dispersi: «Onna è un paese di anziani. Se non arrivano i figli a dire chi è scomparso, magari nemmeno lo si viene a sapere». A Fossa ci sono 4 morti: un bambino russo di 3 anni e tre anziani. A Paganica è deceduta la badessa del convento di Santa Chiara ed è in allestimento un campo per 2 mila persone. Diversi edifici lesionati anche a Sulmona e a Castel di Sangro, dove però non risultano feriti. Inagibile il tribunale di Avezzano. Secondo la Protezione civile, oltre a L’Aquila, i Comuni più colpiti dal sisma sono: San Demetrio, Pizzoli, Rocca di Mezzo, Paganica, Fossa, Villa Sant’Angelo, San Gregorio, Poggio Picenza, Onna, San Pio, Barrile, Ocre, Rovere, Rocca di Cambio, Pianola, Poggio di Roio, Tempera, Camarda. Particolarmente colpito il patrimonio artistico e storico dell'Abruzzo.

LA MACCHINA DEI SOCCORSI - Già alle prime luci dell'alba la situazione nel capoluogo si è presentata drammatica. A metà mattinata c'erano ancora cadaveri estratti dalle macerie e adagiati in terra coperti da un lenzuolo. Per le strade vagavano centinaia di persone in stato di choc, molte con coperte sulle spalle, altre ancora in pigiama. La Protezione civile ha diramato nel primo pomeriggio la lista dei luoghi dove i senzatetto possono recarsi: caserma Rossi, gli stadi Fattori e Acquasanta, al campo sportivo di Centicolella e in piazza d'Armi, dove si stanno allestendo le tendopoli. Ma le persone uscite in strada in quanto temevano crolli per le scosse di assestamento se fossero restate nei loro edifici lesionati, hanno nelle prime ore ostacolato la gestione organizzata dei soccorsi. La Protezione civile ha quindi invitato la popolazione a lasciare libere le strade per consentire ai soccorsi di operare al meglio. All'ospedale (rimasto senza acqua potabile e dichiarato inagibile al 90%) si sono effettuati i primi interventi in piena emergenza. Un ospedale da campo è in arrivo dalle Marche. I feriti più gravi sono stati trasferiti in elicottero in altri ospedali abruzzesi, a Rieti e a Roma. Maroni ha annunciato che sono in arrivo all'Aquila 1.500 vigili del fuoco, cento poliziotti e cento carabinieri da varie parti d'Italia.

SFOLLATI E FERITI - Oltre a quelli del capoluogo, per gli sfollati sono in corso di allestimento altri campi tendati nelle frazioni vicine per un totale di circa 7 mila posti. Altri saranno realizzati non appena arriveranno all'Aquila le colonne mobili partite da varie regioni, della Protezione civile, dei Vigili del fuoco e dell'Esercito. Inoltre saranno attrezzati come ricoveri gli impianti sportivi al coperto. Sono 4 mila i posti letto in alberghi e campeggi messi a disposizione a Pescasseroli, nel Parco nazionale d'Abruzzo, più altri 4 mila sulla costa. Maroni ha assicurato che «gli sfollati saranno tutti sistemati in tempi rapidi». Il ministro dell'Interno ha poi spiegato che non ci sono problemi per i feriti: «I posti sono sufficienti, quelli gravi sono stati già evacuati». Matteoli ha reso noto che le Ferrovie hanno messo a disposizione carrozze con cuccette. Per le persone che saranno ospitate in strutture alberghiere sulla costa, saranno messi a disposizione autobus dei trasporti pubblici che partiranno dal terminal di Collemaggio. Dopo alcune ore, il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, ha detto che è rientrata l'esigenza per la donazione di sangue.

EDIFICI CROLLATI E INAGIBILI - Secondo una prima stima della Protezione civile, gli edifici inagibili potrebbero essere 10-15 mila. Molti i palazzi interamente crollati: tra questi la Casa dello studente, uno in via Sant'Andrea (solo qui si temono 35 dispersi), due in via XX Settembre, l'hotel Duca degli Abruzzi. Una donna di circa 50 anni è stata estratta viva dalle macerie di un edificio di tre piani presso piazza della Repubblica. Un ragazzo è stato estratto vivo dalla Casa dello studente, ma un'altra decina è ancora sotto. Mancano all'appello uno studente greco (sua sorella è rimasta ferita) e uno israeliano, comunicano i rispettivi ministeri degli Esteri. In piazza Duomo sono crollate parti della facciata e dell'abside della chiesa di Santa Maria del Suffragio. A S. Gregorio una bimba di 2 anni è stata estratta viva, mentre la madre è morta facendole da scudo con il suo corpo.

DANNI IN ALTRE ZONE - Crolli di cornicioni e lesioni vengono segnalati anche in provincia di Pescara, ma non si evidenziano feriti. Una palazzina con gravi lesioni è stata evacuata a Sora, in provincia di Frosinone. Danni anche in alcuni centri della provincia di Rieti. Un ferito a Palena, in provincia di Chieti, dove un uomo si è lanciato per la paura dal terzo piano.

EDIFICI PUBBLICI E COLLEGAMENTI - La rete della telefonia mobile e fissa nelle zone colpite dal terremoto è stata rimessa in funzione. L'80% delle 15 mila utenze di energia elettrica saltate è stata ripristinata già entro le 9. Le linee ferroviarie principali sono tutte operative, mentre sono in atto gli accertamenti sulle linee regionali. In corso verifiche sui tratti autostradali, alcuni dei quali sono stati chiusi. In corso lavori di riparazione sugli acquedotti nel Teramano e a Pescara. Chiuse le scuole: «Prima di riaprirle faremo molti accertamenti», ha detto il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini. Le carceri hanno invece «complessivamente tenuto», ha dichiarato il ministro della Giustizia, Angelino Alfano.

OFFERTE DI AIUTO - Oltre che da tutte le regioni italiane, offerte di aiuto sono arrivate da molti Paesi e dalla Commissione europea. «In questo momento possiamo dire che la macchina italiana è perfettamente in grado di far fronte alle esigenze», ha detto Agostino Miozzo, dirigente della Protezione civile. «Se nel corso delle operazioni dovessimo avere problemi, i nostri amici sarebbero pronti a intervenire». Ferdinando Nelli Feroci, rappresentante italiano presso l'Ue, ha dichiarato che Roma ha chiesto l'intervento del fondo europeo di solidarietà per le catastrofi naturali.

ARRESTI PER SCIACALLAGGIO - Primi arresti per sciacallaggio all'Aquila. Lo ha riferito il capo della polizia, Antonio Manganelli. «Ho appena visto arrivare nella tendopoli adibita a questura degli arrestati che sono stati sorpresi mentre rubavano nelle case che erano state lasciate vuote».

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06/04/2009 17:10

Napolitano: «Colpito dalla tragedia»; Da Obama condoglianze a popolo italiano
Il presidente americano Barack Obama manda le proprie condoglianze al popolo italiano, quello russo Medvedev promette «tutta l'assistenza necessaria». La notizia del terremoto che ha devastato l'Abruzzo fa il giro del mondo e non può lasciare indifferenti. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si è detto «profondamente colpito dalla tragedia» e ha espresso vicinanza e solidarietà al presidente della Regione, al sindaco dell'Aquila e alle altre autorità locali. Il presidente è in costante contatto con Guido Bertolaso, che coordina le operazioni di soccorso.

CONDOGLIANZE DI OBAMA - Da Ankara, dove si trova in visita ufficiale, Barack Obama ha inviato le sue condoglianze all'Italia durante una conferenza stampa a fianco del presidente turco Abdullah Gul; anche lui, a capo di un paese a forte rischio sismico, ha espresso il proprio dispiacere per l'accaduto. «Desideriamo porgere le nostre condoglianze alle famiglie italiane colpite dal terremoto - ha detto Obama -. Ci auguriamo che i soccorsi riescano a ridurre al minimo i danni per le vittime. Mettiamo a disposizione le nostre squadre di soccorso nel caso in cui ce ne fosse bisogno».



AIUTI DALLA RUSSIA - Ha espresso il proprio cordoglio a Napolitano e Berlusconi il presidente russo Dmitri Medvedev: il premier oggi era atteso a Mosca per un incontro bilaterale ma ha annullato la visita. «La Russia è pronta a fornire all’Italia tutta l’assistenza necessaria a seguito di questa catastrofe» ha scritto il leader del Cremlino in un telegramma, ufficializzando la volontà di inviare aiuti o supporti operativi nella zona terremotata.



TELEGRAMMA DEL PAPA - Anche il Papa ha espresso «viva partecipazione al dolore delle care popolazioni» colpite dal terremoto, pregando «per le vittime e in particolare per i bambini» e incoraggiando sia i superstiti che «quanti in vario modo si prodigano» nei soccorsi.Benedetto XVIlo ha scritto in un telegramma all'arcivescovo dell'Aquila, Giuseppe Molinari.

IL PARLAMENTO ITALIANO - Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, in apertura di seduta ha espresso solidarietà a vicinanza a nome dell'assemblea di Montecitorio alla popolazione abruzzese e quindi ha invitato i deputati ad osservare un minuto di silenzio. «In questo momento l'Italia intera si stringe unita e commossa intorno ai nostri connazionali colpiti da questa tragedia», ha detto Fini. Il presidente del Senato, Renato Schifani, ha invece annunciato che martedì pomeriggio, nel corso del Consiglio di presidenza appositamente convocato, proporrà una sottoscrizione per le vittime del sisma.

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06/04/2009 17:10

Aiuti, alloggi per gli sfollati e volontari , tante offerte online: «Per ora aspettate»
L'AQUILA - «Le iniziative che si sono avviate per dare aiuto è meglio che non intervengano per il momento. Abbiamo ciò che serve ed è sufficiente. Gli aiuti potranno essere organizzati successivamente, ora potrebbero dare nocumento all'opera che già stiamo portando avanti e che ritengo tempestiva ed adeguata». Silvio Berlusconi fa il punto della situazione sulle iniziative di solidarietà che si stanno moltiplicando in tutta Italia dopo il terribile terremoto che ha devastato alcuni centri dell'Abruzzo. Come chiarisce la Protezione Civile, al momento non c'è bisogno di aiuti da parte dei volontari (sul nostro forum, ad esempio, sono arrivate molte offerte di posti letto o di beni di prima necessità): la rete messa in campo, fanno sapere, per adesso sta tenendo. Questo non significa, ovviamente, che nei prossimi giorni questi aiuti non possano essere utilissimi. Anche per quanto riguarda le donazioni di sangue, riferisce l'Avis, ce n'è abbastanza» (il consiglio è quello di informarsi su eventuali necessità di ulteriori donazioni nei prossimi giorni).

I MESSAGGI AL FORUM DI CORRIERE - Moltissimi i messaggi con offerte di ospitalità per gli sfollati o di aiuti materiali e alimentari che stanno pervenendo al forum aperto su Corriere.it. Sono una testimonianza di solidarietà della quale ringraziamo i lettori. La redazione tuttavia non è ingrado di verificare in questo momento tutti i riferimenti inseriti dai lettori (come numeri di telefono, per esempio) perciò i messaggi vengono pubblicati senza questi riferimenti. Vengono tuttavia salvati in originale con l'intenzione di metterli a disposizione delle organizzazioni che stanno predisponendo aiuti aggiuntivi ai primi soccorsi immediati avviati in queste ore. I lettori possono anche rivolgersi direttamente alle organizzazioni che stanno avviando iniziative di supporto: in questa pagina diamo notizia di quelle finora pervenute. Tenendo conto che i centralini possono essere intasati dal grande afflusso di telefonate.

CARITAS - Alcune iniziative di solidarietà sono comunque già in via di organizzazione. Chi volesse dare un aiuto alle popolazioni colpite, ad esempio, può partecipare al «fondo di solidarietà» per la popolazione abruzzese della Caritas: è possibile contribuire alla colletta di solidarietà versando sul conto corrente postale numero 82881004 (Iban: IT77K0760103200000082881004) intestato a Caritas diocesana di Roma, specificando nella causale 'Terremoto Abruzzo', oppure tramite bonifico bancario Iban: IT13R0306905032000009188568.

CONTO CORRIERE DELLA SERA - Anche il Corriere della Sera sta predisponendo un conto corrente per le vittime del sisma. A breve vi forniremo gli estremi per i versamenti.

POSTI LETTO - Sul sito dell'Unione degli Universitari è possibile offrire la disponibilità di posti letto. «In queste ore drammatiche che stanno vedendo salire il numero di vittime nella provincia de L’Aquila - si legge in un comunicato - l'Unione degli Universitari nel ricevere numerose telefonate di studenti di tutta Italia che offrono la propria disponibilità per fornire un aiuto, chiede la disponibilità di posti letto». Per informazioni, in ogni caso, si può telefonare allo 0643411763.

FONDI - Iniziativa simile da parte del Prc che sta organizzando e raccogliendo le disponibilità di famiglie disponibili ad ospitare gli sfollati nelle regioni limitrofe all'Abruzzo. Il punto di riferimento è la Federazione provinciale del Prc di Pescara (via F. Tedesco 8). Il Prc ha attivato un conto corrente bancario di solidarietà cui inviare gli aiuti economici (Rifondazione per l'Abruzzo, Iban: IT32J312703201CC0340001497)».

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06/04/2009 21:56

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07/04/2009 12:04

Mario Tozzi a Rainews24: "I terremoti non si possono prevedere con esattezza: l'unica possibilità è la prevenzione dei danni attraverso la ristrutturazione degli edifici"

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07/04/2009 16:06

Terremoto Abruzzo aggiornamento 07/04/2009 edizione 13:30 - TG1
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07/04/2009 16:31

Abruzzo: mancato allarme e tragedia - Marco Travaglio
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07/04/2009 16:35

Striscia - Senza casa dal terremoto del 1980
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07/04/2009 16:53

Terremoto in Abruzzo: 207 morti e 15 dispersi. Il dramma degli sfollati
ALTRe forti scosse nella notte e in mattinata: la gente ha ancora paura

L'AQUILA - Il bilancio si aggrava. Sono 207 i morti accertati nel terremoto che ha devastato l'Abruzzo la notte tra domenica e lunedì. Almeno 17 delle vittime non sono state ancora identificate. I dispersi sono 15 e circa 1.000 i feriti, di cui 100 gravi. Gli sfollati sono complessivamente 17.000, di cui 10.000 a L'Aquila e 7.120 nella provincia. Lo ha dichiarato il premier Silvio Berlusconi.

NUOVE SCOSSE - E la terra non sembra dare requie a vittime e soccorritori: una nuova forte scossa di terremoto di magnitudo 4.4 della scala di Richter è stata registrata intorno alle 11.28 a L'Aquila. Dagli edifici già lesionati si sono staccati calcinacci provocando ulteriore panico nella popolazione. Molti si sono allontanati dalle vicinanze dei palazzi velocemente temendo crolli che potessero investirli. La scossa è stata sentita anche a Roma.
E proprio quest'ultima scossa avrebbe provocato il crollo di due edifici a Pettino, nei pressi della scuola della Guardia di finanza che è la sede del centro di coordinamento soccorsi per l’emergenza terremoto. Da quanto riferiscono fonti dei vigili del fuoco non risulta che vi fossero persone nelle due palazzine crollate.

CORSA CONTRO IL TEMPO - Per gli uomini dei soccorsi, è ancora una volta una corsa contro il tempo: con il passare delle ore si affievolisce infatti la speranza di trovare qualcuno ancora in vita sotto le macerie. Fino ad ora oltre 150 persone sono state estratte vive dalle macerie. Così si è scavato per tutta la notte sia all'Aquila che nei comuni limitrofi; operazioni mai interrotte nonostante le decine di scosse che si sono succedute nel corso della notte, la più violenta della quali alle 1,15 con una magnitudo di 4,8 della scala Richter. All'Aquila, alle 2, dopo 23 ore dal sisma è stata tirata fuori viva dalle macerie Marta, una studentessa di 24 anni della provincia di Teramo. La giovane, estratta dagli speleologi del soccorso alpino deve la propria vita a un colpo di fortuna: era a letto quando il palazzo di quattro piani dove viveva si è sbriciolato e le travi di cemento armato che sono cadute le si sono fermate a pochi centimetri dal corpo.
Sono stati purtroppo trovati morti i cinque giovani sepolti sotto le rovine della Casa dello studente: quattro italiani e lo studente greco - di cui si conosce solo il nome, Vassili - che risultavano dispersi da lunedì. Altri tre studenti greci (tra cui la sorella di Vassili) sono rimasti feriti leggermente, uno dei quali estratto dalle macerie dai soccorritori da ciò che restava della casa.

ONNA - Si è scavato anche a Onna, il «paese che non c'è più». Due corpi sono stati estratti dai vigili del fuoco, nelle prime ore della mattina, dalle macerie di Onna, paesino alle porte dell'Aquila, uno dei più colpiti dal terremoto. Salgono così a 39 le vittime nel paese che conta circa 250 abitanti. Il bilancio dovrebbe fermarsi qua. Altre due persone che ieri sera risultavano disperse, avevano infatti lasciato il paese senza che gli altri abitanti lo sapessero. In mattinata i vigili del fuoco faranno una nuova ricerca, seguendo anche i consigli della gente del luogo, per cercare di capire se ci sono altre persone sotto le macerie, ma l'ipotesi pare poco probabile. Una volta terminata questa fase ci sarà da capire l'entità dei danni alle strutture. Secondo le prime stime sommarie praticamente la totalità delle case è inagibile: il 60-70% sono completamente crollate. Le altre hanno comunque profonde lesioni.

LA NOTTE DEGLI SFOLLATI - Nella tendopoli, intanto, la notte è trascorsa al freddo e in molti hanno preferito dormire in auto, mentre sono proseguiti i trasferimenti verso gli alberghi della costa. Molte delle persone che hanno perso la casa hanno trovato ricovero chi in auto, chi sotto l'unica tensostruttura montata, creandosi un giaciglio con guanciali e coperte fra le panche e i tavolini. Sono stati 250, invece, i posti in tenda messi a disposizione nel campo sportivo di Paganica. Non sufficienti tuttavia per ospitare tutti gli sfollati di un paese dove metà degli abitanti hanno perso la casa. Per la prima notte è stata data la preferenza ai bambini e agli anziani, mentre gli altri sono rimasti a dormire in macchina o sui pullman dell'Azienda regionale dei trasporti. Nella notte sono poi arrivati altri tir con tende fornite dalla Protezione civile che andranno ad aumentare la disponibilità di questo e altri campi. Con la collaborazione dell'Associazione nazionale Alpini, ieri fra le 20 e mezzanotte, sono stati serviti anche 1.400 pasti.
Per oggi «sono in arrivo altre 3.000 tende» per gli sfollati di L’Aquila e «c’è sempre la possibilità di trasferirsi lungo la costa, dove sono stati requisiti 5.000 posti letto» in alcuni hotel del luogo ha confermato il sindaco del capoluogo abruzzese, manifestando la speranza che si possa «assicurare ai cittadini una notte migliore di quella appena trascorsa. Molti cittadini hanno dormito in automobile e solo in parte nelle tende già allestite», ha infatti precisato Cialente che anche lui ha dormito questa notte in macchina.

IN 5.100 AL LAVORO - Attualmente, fanno sapere invece dal quartier generale della Protezione civile, sono 5.100 le persone impegnate nell'ambito del sistema nazionale di soccorso e assistenza alla popolazione nazionale (oltre al personale del dipartimento e ai volontari arrivati da numerose regioni, vigili del fuoco, croce rossa, soccorso alpino e forze dell'ordine). Si aggiungono oltre 1.300 militari (300 dei quali di supporto non sul campo, come a esempio quelli addetti alle rilevazioni meteo).
E, purtroppo, proprio tra i soccorrittori va segnalata una vittima. Si tratta di un vigile del fuoco che è morto nella notte a L’Aquila durante le operazioni di soccorso per un infarto o un aneurisma cerebrale: è in corso l’autopsia.

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07/04/2009 16:54

Marta salvata dopo 24 ore
Nella casa distrutta era sul suo letto

L'AQUILA - I capelli neri sciolti sulle spalle, le lacrime agli occhi, la mano a stringere un pezzo di coperta, nelle orecchie l'applauso dei soccorritori dopo un silenzio lungo un giorno. Marta Valente ce l'ha fatta: 23 ore dopo la scossa che ha sbriciolato la sua casa nel centro storico dell'Aquila, è uscita viva da quell'inferno di pietre, tubi, calcinacci e vetri.

ORE DI LAVORO - L'hanno tirata fuori gli speleologi del soccorso alpino, dopo 5 ore di lavoro su quello che resta della palazzina di quattro piani in via Sant'Andre. «È stato un salvataggio molto delicato - racconterà Aldo, lo speleologo che le è stato vicino per tutto il tempo che i colleghi hanno impiegato per liberarla - c'erano travi pericolanti molto vicine. E poi dovevamo fare attenzione a non provocare crolli, mentre tentavamo di liberarle le gambe». Marta deve a questi uomini la sua vita, così come a tutti quelli che hanno lavorato incessantemente sulle macerie della palazzina e lo deve alla fortuna. I soccorritori l'hanno trovata stesa sul letto: accanto, a meno di 20 centimetri dal suo corpo, una trave di cemento armato che si è staccata dal soffitto e che è stata la sua salvezza. Ha infatti evitato che sopra la testa e le gambe le finissero le altre due travi che sono cadute perpendicolarmente. La ragazza è rimasta così protetta e bloccata. Per tirarla fuori i soccorritori hanno smontato parte del letto in modo da abbassarlo e far così scivolare fuori le gambe.

L'ALLARME - Studentessa di 24 anni della provincia di Teramo, Marta deva anche ringraziare Matteo, un ragazzo estratto dalle macerie dello stesso edificio alcune ore prima di lei. Appena uscito ha segnalato ai soccorritori che lei era incastrata là sotto e ha indicato il punto dove più o meno si trovava. Mentre l'applauso salutava Marta che emergeva dalla macerie, accanto ai soccorritori un padre e una madre con lo sguardo perso e una coperta sulle spalle guardavano verso le macerie. «Nostra figlia è ancora là sotto - ripetevano ai soccorritori senza più voce - tiratecela fuori, per favore, tiratecela fuori». (Matteo Guidelli, Ansa)

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07/04/2009 16:58

Berlusconi: «Obama mi ha chiamato, gli Usa pronti a ricostruire le chiese»
ROMA - «Se gli Stati Uniti vorranno dare un segno tangibile della loro vicinanza all'Italia potranno prendersi la responsabilità della ricostruzione dei beni culturali e delle chiese». Il premier Silvio Berlusconi apre così agli aiuti offerti da Barack Obama al governo italiano e alle popolazioni abruzzesi colpite dal sisma. Per il secondo giorno consecutivo all'Aquila, dove si registrano ancora forti scosse, il presidente del Consiglio ha visitato la tendopoli di San Demetrio, sottolineando che proprio mentre era in corso la visita ha ricevuto «una lunga telefonata» da parte del presidente americano. Cosa ha risposto Obama? Hanno chiesto i giornalisti: «Mi ha detto che è un'ottima idea - ha aggiunto Berlusconi -: "Ne parliamo quando verrai a Washington"». Il Cavaliere si è fermato per circa un'ora nella tendopoli del paesino a una decina di chilometri da l'Aquila. E mentre era in corso la visita ha ricevuto la telefonata di Obama. «Il presidente Usa - ha spiegato Berlusconi - mi ha detto che gli Stati Uniti sono a disposizione per qualunque esigenza e che il popolo e il governo americano ci sono vicini». All'inquilino della Casa Bianca il presidente del Consiglio ha fatto una fotografia della situazione dopo il terremoto che ha colpito l'Abruzzo. «E gli ho detto che se loro vorranno dare un segno tangibile della loro vicinanza, noi da domani faremo l'inventario delle cose da ricostruire. Se dunque gli Usa vorranno prendersi la responsabilità della ricostruzione di beni culturali e chiese, noi saremo lietissimi di avere questo sostegno, questo contributo alla ricostruzione». Berlusconi ha anche ipotizzato che l'impegno possa riguardare un «piccolo quartiere di un paese o un borgo»: gli Usa potrebbero dire «questo si fa con il contributo nostro».

Il premier ha fatto un nuovo sopralluogo con il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso. «Le vittime sono 207 e i dispersi quindici» ha detto il premier, precisando che 17 morti non sono stati ancora identificati. «Sono possibili altre scosse, il messaggio alla popolazione è quello di non rientrare nelle proprie case» ha detto il Cavaliere durante una conferenza stampa. Annunciando che le operazioni di ricerca dei superstiti dureranno ancora per 48 ore, il premier ha anche precisato che i feriti sono mille, cento dei quali versano in gravi condizioni.

TENDOPOLI E AIUTI DALL'ESTERO - Entro martedì sera, ha poi promesso Berlusconi, «saranno ultimate 20 tendopoli con 16 cucine da campo che potranno ospitare 14 mila e 500 persone». Quanto agli aiuti dall'estero, il premier, ringraziando i paesi stranieri per la loro solidarietà, ha comunque ribadito l'invito a «non inviare in Abruzzo i loro aiuti. Siamo in grado di rispondere da soli alle esigenze, siamo un popolo fiero e di benessere e li ringrazio ma bastiamo da soli». Proprio sulla questione aiuti era intervenuto il leader del Pd Franceschini, chiedendo al governo di accettare gli aiuti internazionali.

«NEW TOWN» - Lunedì il Consiglio dei ministri ha decretato lo stato di emergenza e il premier ha annunciato che «per i primi giorni sono stati stanziati 30 milioni di euro di fondi immediati, in attesa di quantificare giovedì le risorse strutturali». «Sarò qui ogni giorno e mi metterò a disposizione per quello che serve. Fa parte della mia attività ed è il mio dovere» ha detto il premier martedì durante dopo il secondo sopralluogo nella zona colpita dal sisma. Ribadendo il desiderio di costruire vicino all'Aquila la prima delle new town previste dal piano casa, Berlusconi ha garantito inoltre alla popolazione abruzzese che «le ricostruzioni verranno fatte in tempi rapidi e, soprattutto, certi».

AMMORTIZZATORI - Il governo con il ministro Sacconi sta inoltre studiando misure di aiuto ovvero ammortizzatori sociali anche per i lavoratori autonomi delle zone colpite dal terremoto. Lo ha detto il premier, ribadendo che l'azione dell'esecutivo è guidata dalla filosofia: «People first» sia per quel che riguarda l'emergenza terremoto sia quella determinata dalla crisi economica. «Saremo vicini - ha detto Berlusconi - a tutti i cittadini in stato di bisogno».

IL PONTE SULLO STRETTO - E la conferenza stampa all'Aquila è stata anche un'occasione per il premier di ribadire che il governo non ha «timori» circa i fondi per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. «Consideriamo il Ponte sullo Stretto un'opera prioritaria - ha sottolineato Berlusconi - perché darà lo status di cittadini italiani al cento per cento ai siciliani».

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07/04/2009 18:17


gli Usa pronti a ricostruire le chiese

e le case?!

Siamo in grado di rispondere da soli alle esigenze, siamo un popolo fiero e di benessere e li ringrazio ma bastiamo da soli

ovvio, ci sono già le imprese edili in combutta, non c'è bisogno che vengano dall'estero, che poi magari controllano come vengono usati i loro soldi...

Ribadendo il desiderio di costruire vicino all'Aquila la prima delle new town previste dal piano casa, Berlusconi ha garantito inoltre alla popolazione abruzzese che «le ricostruzioni verranno fatte in tempi rapidi e, soprattutto, certi».

esattamente come nelle Marche, in Umbria, in Irpinia, a Messina...

«Consideriamo il Ponte sullo Stretto un'opera prioritaria - ha sottolineato Berlusconi - perché darà lo status di cittadini italiani al cento per cento ai siciliani».

almeno chi rimane senza casa avrà un ponte sotto cui andare a dormire...

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07/04/2009 18:20

Re:
albyestop, 07/04/2009 18.17:


gli Usa pronti a ricostruire le chiese

e le case?!

Siamo in grado di rispondere da soli alle esigenze, siamo un popolo fiero e di benessere e li ringrazio ma bastiamo da soli

ovvio, ci sono già le imprese edili in combutta, non c'è bisogno che vengano dall'estero, che poi magari controllano come vengono usati i loro soldi...

Ribadendo il desiderio di costruire vicino all'Aquila la prima delle new town previste dal piano casa, Berlusconi ha garantito inoltre alla popolazione abruzzese che «le ricostruzioni verranno fatte in tempi rapidi e, soprattutto, certi».

esattamente come nelle Marche, in Umbria, in Irpinia, a Messina...

«Consideriamo il Ponte sullo Stretto un'opera prioritaria - ha sottolineato Berlusconi - perché darà lo status di cittadini italiani al cento per cento ai siciliani».

almeno chi rimane senza casa avrà un ponte sotto cui andare a dormire...





Quoto, riquoto e straquoto...praticamente mi hai letto nel pensiero...
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07/04/2009 20:28

Un'altra violenta scossa in Abruzzo
L'AQUILA - Un'altra violenta scossa durata almeno 20 secondi ha scosso martedì, poco prima delle 20, L'Aquila e tutto l'Abruzzo. L'intensità è stata di 5,7 gradi sulla scala Richter. La scossa è stata avvertita oltre che in tutto l'Abruzzo anche nel Frusinate (in particolare a Roma), nel Lazio e nelle Marche. Ci sono stati crolli di edifici a L'Aquila e in diversi paesi del circondario, in particolare nelle frazioni di Picenze, Petogna e Villa di Barisciano. Nuovi crolli anche a Onna. «Sono venuti giù altri edifici - spiegano i vigili del fuoco - ma le persone sono tutte al sicuro: il paese è stato sigillato, non entra nessuno. Le nostre squadre stanno cercando di recuperare alcune masserizie, ma ci siamo allontanati subito e anche noi siamo in zona sicurezza».

LE VITTIME SONO 228 - Il bilancio si aggrava: sono 228 le vittime accertate del sisma che ha devastato l'Abruzzo nella notte tra domenica e lunedì. I corpi sono allineati nell'hangar della scuola sottufficiali della Guardia di finanza, dove è allestito l'obitorio. Quindici morti non sono stati ancora identificati. Vista la situazione di alcuni feriti il bilancio potrebbe ancora aumentare. Gli sfollati sono oltre 17mila: 10mila a L'Aquila e 7.120 nella provincia. Secondo quanto riferito dal premier Silvio Berlusconi, sono 150 le persone estratte vive dalle macerie. I feriti sono poco più di mille: 500 sono in ospedale e di questi un centinaio in condizioni difficili. Entro martedì sera - promette il premier - «saranno ultimate 20 tendopoli con 16 cucine da campo che potranno ospitare 14.500 persone».

CHIODI: «25MILA SENZA CASA» - In serata a Palazzo Chigi c'è stata una conferenza straordinaria tra governo, regioni ed enti locali per fare il punto. Il presidente abruzzese Gianni Chiodi ha ringraziato tutti per il lavoro svolto. «Avremo 25mila persone che non potranno rientrare a casa, un evento senza precedenti - ha detto Chiodi -. Ma gli abruzzesi sono persone forti, più forti del terremoto. Se continueranno gli sforzi comuni tutti gli italiani dimostreranno di essere più forti del terremoto».

NUOVE SCOSSE - La terra non sembra dare requie a vittime e soccorritori: una nuova forte scossa di terremoto di magnitudo 4.4 della scala di Richter è stata registrata intorno alle 11.28 di martedì a L'Aquila. Dagli edifici già lesionati si sono staccati calcinacci provocando ulteriore panico nella popolazione. Molti si sono allontanati dalle vicinanze dei palazzi velocemente, temendo crolli che potessero investirli. La scossa è stata sentita anche a Roma. Proprio quest'ultima scossa ha provocato il crollo di due edifici a Pettino, vicino alla scuola della Guardia di finanza, sede del centro di coordinamento soccorsi per l’emergenza. Non risulta che vi fossero persone nelle due palazzine crollate.

CORSA CONTRO IL TEMPO - Per gli uomini dei soccorsi è ancora una volta una corsa contro il tempo: con il passare delle ore si affievolisce la speranza di trovare qualcuno ancora in vita sotto le macerie. Finora oltre 150 persone sono state estratte vive. Si è scavato per tutta la notte sia all'Aquila che nei comuni limitrofi; operazioni mai interrotte nonostante le decine di scosse che si sono succedute, la più violenta alle 1,15 con una magnitudo di 4,8 della scala Richter. All'Aquila, alle 2, dopo 23 ore dal sisma, è stata tirata fuori viva dalle macerie Marta, una studentessa di 24 anni della provincia di Teramo. La giovane, estratta dagli speleologi del soccorso alpino, deve la vita a un colpo di fortuna: era a letto quando il palazzo di quattro piani dove viveva si è sbriciolato e le travi di cemento armato cadute si sono fermate a pochi centimetri dal suo corpo.

CASA DELLO STUDENTE - Sono stati invece trovati morti i quattro giovani italiani sepolti sotto le rovine della Casa dello studente. Il cadavere dello studente greco Basilio Koufolias è stato estratto da un'altra palazzina in mattinata: altri tre studenti greci (tra cui la sorella della vittima) sono rimasti feriti leggermente. Per recuperare i corpi dei giovani che sono ancora all'interno, la Casa dello studente deve essere definitivamente demolita. I vigili del fuoco operano con un braccio-gru per rimuovere balconi e cornicioni sulla sommità del palazzo prima di procedere alla distruzione vera e propria.

ONNA, RICERCHE CONCLUSE - A Onna, il paese «scomparso» a meno di dieci chilometri da L'Aquila, le ricerche dei superstiti si sono concluse. Martedì mattina sono stati estratti gli ultimi due corpi; altre due persone che lunedì sera risultavano disperse avevano lasciato il paese senza darne informazione. Il bilancio definitivo è di 40 morti, su una popolazione di 350 persone, anche se erano molti meno coloro che effettivamente vivevano nel paesino. I vigili del fuoco sono ora impegnati nella rimozione dei detriti e nella messa in sicurezza degli edifici, dove si verificano ancora crolli a ogni scossa. È da capire l'entità dei danni. Secondo le prime stime, praticamente la totalità delle case è inagibile: il 60-70% sono completamente crollate, le altre hanno profonde lesioni.

LA NOTTE DEGLI SFOLLATI - Nella tendopoli la notte è trascorsa al freddo e in molti hanno preferito dormire in auto, mentre sono proseguiti i trasferimenti verso gli alberghi della costa. Molte persone che hanno perso la casa hanno trovato ricovero chi in auto, chi sotto l'unica tensostruttura montata, creandosi un giaciglio con guanciali e coperte fra le panche e i tavolini. Sono 250 i posti in tenda messi a disposizione nel campo sportivo di Paganica. Non sufficienti per ospitare tutti gli sfollati di un paese dove metà degli abitanti hanno perso la casa. Per la prima notte è stata data la preferenza ai bambini e agli anziani, mentre gli altri sono rimasti a dormire in macchina o sui pullman dell'Azienda regionale dei trasporti. Nella notte sono poi arrivati altri tir con tende fornite dalla Protezione civile, destinate a questo e ad altri campi. Con la collaborazione dell'Associazione nazionale alpini lunedì sera sono stati serviti 1.400 pasti. Martedì arrivano altre 3mila tende per gli sfollati di L’Aquila e «c’è sempre la possibilità di trasferirsi lungo la costa, dove sono stati requisiti 5mila posti letto» in hotel, ha confermato il sindaco del capoluogo abruzzese, manifestando la speranza che si possa «assicurare ai cittadini una notte migliore di quella appena trascorsa. Molti cittadini hanno dormito in automobile e solo in parte nelle tende già allestite», ha infatti precisato Cialente: anche lui ha dormito in macchina.

IN 5.100 AL LAVORO - La Protezione civile fa sapere che sono 5.100 le persone impegnate nel soccorso e assistenza alla popolazione, oltre al personale del dipartimento e ai volontari arrivati da numerose regioni, vigili del fuoco, Croce rossa, soccorso alpino e forze dell'ordine. Si aggiungono oltre 1.300 militari, 300 dei quali di supporto non sul campo (per esempio quelli addetti alle rilevazioni meteo). Proprio tra i soccorritori va segnalata una vittima: Marco Cavagna, un vigile del fuoco morto nella notte a L’Aquila durante le operazioni di soccorso per infarto o aneurisma cerebrale. Il ministro dell'Interno Maroni ha attivato la procedura per conferirgli la medaglia d'oro al merito civile, quale «riconoscimento per l'estremo spirito di abnegazione dimostrato nell'adempimento del proprio dovere». Cavagna, 51 anni, era caposquadra esperto ed era arrivato dal comando provinciale di Bergamo.

APERTA UN'INCHIESTA - La Procura dell'Aquila ha aperto un'inchiesta contro ignoti per accertare eventuali responsabilità nei crolli dovuti al terremoto. L'ipotesi di reato è disastro colposo, per il momento non ci sono indagati. Si potrebbe ipotizzare anche il reato di omicidio colposo plurimo. «Se dovessero emergere responsabilità andremo avanti», ha detto il procuratore Alfredo Rossini. Martedì alcuni magistrati della Procura si sono incontrati per uno «scambio di vedute» sulle segnalazioni ricevute direttamente o indirettamente circa presunte disfunzioni o negligenze.

SOSPESE TASSE LOCALI E NAZIONALI - Sono tutti sospesi i pagamenti di tasse locali e nazionali per i Comuni coinvolti dal sisma: lo ha detto il direttore dell'Agenzia delle Entrate Attilio Befera, spiegando che sono chiusi tutti gli uffici pubblici, e quindi anche quelli delle Entrate e di Equitalia. La sospensione, ha aggiunto, sarà formalizzata a breve dal Consiglio dei Ministri, come annunciato dal premier Berlusconi. «Ci sarà un decreto ministeriale - dice Befera - e saranno sospesi tutti i pagamenti di imposte nazionali e locali per la provincia di L'Aquila e per tutti i Comuni che hanno subìto danni dal sisma. Attualmente sono chiusi tutti gli uffici pubblici e quindi, comunque, nessun pagamento è possibile e nessuna azione sarà fatta da parte di nessuno. Poi faremo il decreto per sospendere ogni pagamento finché un successivo provvedimento non riaprirà i termini. Ora i cittadini stiano tranquilli».

UFFICI POSTALI MOBILI - Da mercoledì diventano operativi nelle vicinanze delle tendopoli i 10 uffici postali mobili inviati all'Aquila e negli altri centri colpiti. Lo scopo è garantire i servizi postali laddove gli uffici sono stati chiusi per le lesioni agli edifici. Le Poste hanno inviato in zona 5 Tir con migliaia di tende per i senzatetto. Sul posto opera un pool di 20 esperti a disposizione della Protezione civile e delle comunità colpite dal terremoto. Inoltre ha aperto il conto corrente postale n. 10 40 0000 per la raccolta di fondi e messo a disposizione il numero di solidarietà 377.20.48580 per le donazioni.

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